Il sesso anale e la stitichezza sono davvero collegati? Su Internet si trovano molte notizie sui vantaggi del sesso anale e di quanto gli orgasmi provocati da questa pratica siano in grado di far provare un intenso piacere. Tuttavia anche qui ci sono una serie di precauzioni da tenere in considerazione ed è soprattutto con il sesso anale che bisogna fare particolare attenzione. Niente vieta di praticarlo, anzi, ma è giusto utilizzare le corrette accortezze per vivere l’esperienza al meglio e senza alcun timore.
Sesso anale e stipsi: perché sono collegati?
Il sesso anale è probabilmente una delle pratiche più ricche di stereotipi e tabù nel mondo sessuale, perfino più della masturbazione femminile. Eppure è una delle pratiche che suscita maggiore curiosità nelle persone, ma per paura del dolore e di sporcarsi viene richiesta talvolta con pudore alla/al partner. Purtroppo la paura di sporcare il proprio pene di feci spaventa la coppia, che cerca così di evitare l’effetto Togo. Probabilmente molti di voi avranno pensato al biscotto ricoperto di cioccolato, ma non è un caso che questo nome sia collegato al sesso anale: si tratta di un termine che indica quel fastidioso residuo di feci presenti sul pene durante la penetrazione anale. Certo, è un incidente che può capitare, ma nessuno vuole vivere direttamente l’esperienza.
In particolare chi soffre di stitichezza cerca di evitare di fare sesso anale proprio per impedire che le tracce di feci si ripresentino all’esterno. Purtroppo la stipsi è una problematica molto comune, dovuta spesso a cattive abitudini alimentari che occludono l’intestino. Esistono diverse soluzioni che permettono la cura della stitichezza, come ad esempio una corretta alimentazione, fare sport o l’utilizzo di lassativi specifici per la cura della problematica.
Tuttavia questo disturbo non deve impedire la pratica del sesso anale, soprattutto se è molto apprezzata da entrambi i partner. Esistono una serie di accortezze da seguire per garantire il benessere di entrambi: vediamo di vederli passo dopo passo.
Come posso evitare l’effetto Togo?
L’incontinenza è uno dei rischi del sesso anale: ne soffrono uomini e donne e si tratta di una problematica che, purtroppo, è spesso presente all’interno dell’individuo. Stipsi e sesso anale sono correlati soprattutto per l’insorgenza di numerose problematiche a defecare dopo la penetrazione anale, ma si tratta di una problematica già esistente dovuta a una scorretta alimentazione e ad abitudini di vita sbilanciate. L’effetto Togo può spaventare parecchio, ma esistono diversi metodi per permettere di godere appieno dei piaceri del sesso anale. Basta prepararsi in anticipo per l’esperienza.
Mangiare tante fibre
Sapevate che il retto non contiene le feci? Queste si trovano in altre parti dell’intestino e usano il retto solo come canale di passaggio per uscire. Certo, la notizia non ci rassicura, perché in ogni caso quella zona non è tra le più pulite del nostro corpo. Per cercare di mantenere le feci il più compatte possibili e tenere il retto pulito, la prima cosa da fare è impostare la propria dieta così da essere sicuri di assumere la giusta quantità di fibre. Di solito la quantità ideale sarebbero 40 grammi al giorno per garantire la pulizia giornaliera. Però attenzione: troppe fibre in una sola volta rischiano di far gonfiare l’intestino e di creare problemi digestivi. È meglio evitare di assumerle nelle quattro ore precedenti al rapporto sessuale, così da evitare spiacevoli incidenti.
In generale, è meglio mangiare leggero prima di un rapporto anale e di bere molta acqua, evitando le bibite gassate, il caffé e il tè.
Doccia anale
Di solito, prima delle penetrazione, è buona norma pulire il proprio retto con le docce anali, in grado di pulire con l’acqua la parte finale del retto, evitando in questo modo l’effetto Togo. Ma attenzione a non abusarne. Le docce anali sono incredibilmente utili per prepararsi al rapporto, ma oltre a pulire la parte finale del retto, rimuovono anche uno strato di muco che protegge il retto da lacerazioni e tagli prodotti dalle feci. L’assenza di questo strato protettivo rischia di renderci più predisposti a contrarre l’HIV o il virus dell’epatite.
Integratori
Abbiamo già parlato di integratori sessuali, ma qui si parla di un altro tipo di integratore. Per poter curare la stitichezza vengono di norma utilizzati alcuni specifici integratori ricchi di fibre solubili, ovvero che contengono al loro interno psillio, pectina, gomma guar, gomma arabica, policarbofil ed inulina. Gli integratori a base di psillio sono quelli più indicati perché questo ingrediente gonfia quando entra in contatto con l’acqua dell’intestino e si trasforma in una vischiosa fibra solubile in grado di liberare il retto.
Le dimensioni del pene contano davvero?
Le dimensioni contano davvero nel sesso anale? Dipende. È una risposta poco soddisfacente? Però provate a pensarci bene: ognuno di noi ha un corpo con una sensibilità diversa gli uni dagli altri. Per il sesso anale funziona proprio così: la sensibilità dell’ano influenza notevolmente l’intensità del piacere all’interno del rapporto. Un pene di dimensioni normali dovrebbe garantire un piacere costante durante la penetrazione anale, ma questa regola non vale per tutti.
Allora com’è possibile scoprire quanto il nostro ano è sensibile? Una buona pratica per allenarsi può essere quella di provare a utilizzare una serie di sex toys da inserire nel retto per vedere se il sesso anale è adatto alle proprie esigenze. Ovviamente l’utilizzo di lubrificanti adatti è importante per garantire il piacere dell’esperienza e per evitare spiacevoli incidenti (come lacerazioni o tagli) che possono provocare altre problematiche e disagi in seguito.
In generale il sesso anale è un’esperienza che incuriosisce molte coppie, ma deve essere fatta nel modo corretto per poterne godere appieno. Ci sono una serie di passaggi da fare per poter stare bene e vivere l’esperienza nel pieno del piacere.
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