Come fare una spagnola

Prediletta da coloro che a letto amano sperimentare, la spagnola è una pratica sessuale di cui si parla tanto, ma si conosce ben poco.

Spagnola nel sesso

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    La spagnola è una pratica erotica molto diffusa, ma della quale non si conoscono proprio tutti gli aspetti. Infatti, il termine nasconde alcune curiosità. Vi siete mai chiesti perché questa pratica è associata proprio alla Spagna?  

    Origine del termine

    La spagnola (no, non parliamo dell’influenza) è una pratica sessuale la cui origine è misteriosa. Si tratta di una pratica che esiste da millenni. Infatti, viene citata nel libro indiano per eccellenza, il “Kama Sutra”. 

    La prima vera attestazione di questo termine in Italia si ha solamente nel 1980, con il libro “Altri libertini” di Pier Vittorio Tondelli. Per quanto riguarda la descrizione della pratica stessa, nel 1500 una descrizione riportata da Pietro Aretino ne “Il piacevol Ragionamento de l’Aretino. Dialogi di Giulia e Maddalena“, secondo le seguenti parole:

    “io, vedendo a grandissima voglia che esso ne aveva per grandissima compassione mi contentati che lo tenesse fra le mie mammelle, ed egli premendo una e l’altra con le mani e tenendole strette attorno la faccenda sua, quella menando in su e giù, mi sentii tutta bagnata il collo…”.

    Perché proprio la Spagna?

    Ma perché questa pratica è stata affidata proprio a questo Paese? Non ci sono certezze al riguardo, ma l’ipotesi principale lascia pensare che il termine sia collegato alle domestiche spagnole della Parigi del ‘900 che eseguivano questa pratica con gli uomini delle famiglie altolocate per evitare gravidanze indesiderate.

    Un’altra ipotesi è che veniva praticata dalle prostitute spagnole per non contrarre malattie sessualmente trasmissibili. O, addirittura, c’è chi pensa che fosse un’abitudine dei Mori.

    Il fatto curioso è che la spagnola non si chiama così in tutto il mondo. È chiamata così in Francia, Germania, Austria, Portogallo e Grecia. Ma se ci spostiamo proprio nel paese iberico, si chiama cubana; in Messico, Venezuela e Paesi Bassi diventa russa; in Argentina, invece, turca. Non mancano poi gli Stati Uniti e Regno Unito dove si trasforma in olandese. Insomma, non si sa a quale Paese assegnarla e nessuno ne vuole il merito, un po’ come l’insalata russa.

    Come si pratica?

    Ma veniamo al sodo. Come si esegue questa pratica di cui si parla tanto? In realtà è molto semplice. Basta prendere tra i seni il pene del partner. Si possono utilizzare le mani per unire i seni e favorire un maggiore attrito. Una volta stretto il pene con il seno, si eseguono dei movimenti ritmici su e giù, più o meno veloci. Un consiglio è quello di utilizzare il lubrificante, in modo tale che il pene scivoli meglio tra le mammelle creando un piacere maggiore per lui e favorendo il lavoro alla donna. Eh sì, perché è proprio la donna, in questo caso, che deve fare il lavoro sporco. 

    Ma se ho il seno piccolo?

    Non preoccuparti, c’è una soluzione a tutto.

    Tuttavia, in questo caso, dispiace ammetterlo ma le dimensioni contano. Ma non demordere. Non è impossibile fare una spagnola con un seno piccolo, anzi! Basta solo trovare una posizione strategica ed il gioco è fatto. Innanzitutto, in questo caso, la donna deve stare sopra. La forza di gravità aiuterà e le nostre amiche sembreranno più grosse, favorendo il lavoro. 

    Il trucco è non concentrarsi sull’atto della spagnola, bisogna essere creativi. Infatti, nella posizione in cui si è, sono svariate le cose che si possono fare, per esempio si può usare la bocca per aumentare il piacere del partner.

    Insomma, niente è impossibile e se sei fan delle posizioni scomode e ami sperimentare, la spagnola è la pratica che fa per te!

    Fonti

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