Dal 1727 la parola spank (sia come verbo che come nome) fa parte del vocabolario anglosassone. Si dice abbia natura onomatopeica e non è difficile da credere.
Sculacciare. La sculacciata. Se ci pensate bene, il suono creato dal palmo della mano che colpisce il sedere del partner mentre stiamo facendo sesso è proprio così: spank! Per ovvie ragioni, è facile connettere tale parola anche alla sfera infantile. Anche se non è esattamente questo il focus di dell’articolo, più avanti, vedremo come le due cose, psicologicamente parlando, possano anche essere legate.
Sculacciare un bambino VS Sculacciare un adulto
Oggi, fortunatamente, sculacciare un bambino viene visto per quel che è: un atto crudele. Il bambino è un essere dolcissimo, indifeso e vulnerabile. È un gesto vile che, oltretutto, insegna come l’aggressività fisica possa essere una risposta accettabile ai problemi.
Non solo (visto che ci siamo apriamo una piccola parentesi). Li rende anche più stupidi. Lo ha dimostrato uno studio condotto dal professor Murray Strauss dell’Università del New Hampshire. E non finisce qui. Un altro studio condotto dalla Dott.ssa Elizabeth Gershoff della School Of Social Work dell’Università del Michigan ha svelato come chi ha subito un’educazione basata sulle sculacciate, nel 93% dei casi, abbia poi sviluppato comportamenti aggressivi e violenti. Non proprio il massimo, eh?
Sculacciare un adulto, è tutta un’altra cosa, naturalmente.
Innanzitutto perché si è consenzienti. E poi si pratica tra le lenzuola, spazio del godimento. Dirò di più.
Quando c’è molta complicità con il/la partner, la sculacciata può anche aiutare psicologicamente l’adulto che da piccolo è stato tirato su a sculacciate sul sedere, trascendendo eroticamente alcuni degli effetti negativi della propria infanzia. Ma anche senza particolari traumi, una bella sculacciata può essere divertente e soddisfacente, un ottimo modo per incanalare impulsi violenti e punitivi.
La storia dello spanking
Ok che il termine è stato coniato solo da qualche secolo, ma non crederete mica che non si facesse prima, eh? La risposta è ovvia, no.
Dato che lo fanno anche le scimmie, è molto probabile che lo spanking esista prima della nascita dell’uomo. Tuttavia, la prima testimonianza risale al VI secolo a.C., raffigurato all’interno di tombe etrusche. Simpatica è la correlazione tra i graffiti e il sesso: si parla della festa preromana di Lupercolia, l’originale San Valentino pagano, dove anziché baci e cioccolatini si davano sculacciate pubbliche (e pure qualche frustata, per la gioia dei praticanti di BDSM).
Nel corso della storia poi ci sono state altre tracce di spanking. Anche la famosa autoflagellazione medioevale era un modo per raggiungere stati di coscienza mistici che rasentavano l’erotico.
Guardando verso l’oriente, famosi sono i rituali dei taoisti cinesi che prevedano sculacciate e frustate per festeggiare il capodanno lunare in primavera. Lo scopo? Sbarazzarsi della sfortuna. Pure in India, nel famosissimo Kama Sutra, si spiegava come dare amorevolmente pacche nel sedere. E poi in Inghilterra, che tra il ‘700 e l’800 ha prodotto diversa letteratura piccante dove si parla di spanking. Idem in Francia, con Jean Jacques Rousseau che affronta l’argomento nel suo libro Le Confessioni. Sempre in Francia come non citare il Marchese De Sade, uno dei padri della scrittura libertina: i suoi testi erano ritenuti alquanto scandalosi per l’epoca.
Insomma, gli esempi abbondano.
Perché la sculacciata piace?
Perché a tanti di noi piace sculacciare o essere sculacciati?
Riassumendo il tutto in due categorie diremo: per un motivo fisiologico e uno psicologico.
Fisiologico
Il sedere è una delle sedi principali del piacere umano. Ci sono tante terminazioni nervose sensibili al tocco che si trovano… vicino ai genitali. Una sculacciata provoca diaforia tra i tratti nervosi afferenti ed efferenti a livello spinale S2, dove le terminazioni nervose del sedere e degli organi sessuali entrano ed escono dal midollo spinale.
Grazie all’imbottitura di grasso e muscoli non è così sensibile al dolore, come ad esempio lo sono il viso e lo stomaco. E prima del classico bruciore, arriva la stimolazione erotica, l’eccitazione.
Per gli amanti più masochisti dello spanking è pura gioia. Anche perchè ricordiamo che biologicamente la risposta al dolore è l’invio di endorfine. Se poi il tutto lo mischiamo a carezze ai genitali e all’interno coscia ecco che troviamo il mix perfetto.
Inoltre, la sculacciata stimola la circolazione del sangue (il rossore che appare dopo qualche schiaffetto), e dato che la zona è quella dei genitali capiamo bene che l’erezione e la lubrificazione ne gioveranno. Ecco perché a volte ci eccitiamo quando la sculacciata non è desiderata.
Ah, altra cosa: la posizione. Eh sì, perché la maggior parte delle volte che assumiamo la posizione della sculacciata, assumiamo una posizione che è pronta a ricevere un pò di sano e buon sesso. Infatti, lo stare piegati verso il basso è simile alla lordosi dei mammiferi, che la femmina assume per invitare il maschio alla penetrazione.
Psicologica
Anche a intuito, è facile capire che nello spanking c’è un chiaro gioco di ruolo. Dominante e dominato. Oltre all’erotismo e alla sensualità, c’è anche una componente terapeutica, principalmente fisico, ma anche profondamente psicologico. Libera lo spankophilo da ogni tipo di stress, senso di colpa, vergogna e tensione, in gran parte derivanti dall’infanzia. Rompe certi blocchi mentali e sessuali che possono avere tratti distruttivi e debilitanti, migliorando il benessere mentale sia di chi sculaccia, sia di chi viene sculacciato.
Inoltre, sculacciare è sinonimo di potere. Il potere fisico è soprattutto una prerogativa maschile, ma sempre più donne provano piacere nell’essere dominanti; e nonostante siano più forti, gli uomini non hanno alcun problema a farsi dominare (chissà, forse anche perché la prima persona a sculacciarli nella vita è stata una donna).
Importante è mettersi in entrambe le prospettive. E chi magari nella vita reale detiene una posizione di controllo, tra le lenzuola vuole abbandonarsi, stando sotto il comando di qualcun altro. La nostra è una società che fa di tutto, all’apparenza, per insegnarti che nella vita è importante fare di tutto per non essere metaforicamente sculacciati. Ecco invece che il sesso può diventare un modo per capovolgere la situazione, assumendo così un valore terapeutico.
Raccomandazioni
Quando si gioca a sculacciarsi, è importante che lo spanker sia responsabile, non arrecando danno all’altra persona (dando per scontato la consensualità). Non pensare che qualcuno sia segretamente attratto dall’essere sculacciato se ti dice che non vuole. Nel dubbio, aumenta velocità e potenza lentamente e gradualmente, anche in modo giocoso e, nel caso, sii pronto/a a fare un passo indietro.
Buon divertimento.
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