Relazione a tre: è veramente possibile?

Una relazione con tre o più persone rovina il rapporto? Oppure porta a una sua evoluzione? Ma soprattutto, cosa c’entrano gli unicorni?

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    Relazione a tre: cosa vi suscita questa parola? Vi spaventa? Vi incuriosisce? O vi sapete già cosa significa?

    Penso che il cinema e le serie tv ci abbiano dato una spiegazione più o meno esaustiva di cosa sia il poliamore, o meglio, le relazioni che vanno oltre il consueto rapporto di coppia monogamo. Troppe informazioni tutte insieme? Non preoccupatevi: siamo qui per fare chiarezza.

    Con il termine di monogamia si intende una relazione chiusa tra due persone (di qualunque orientamento sessuale e gender) che si amano e si rispettano vicendevolmente. Con il termine di poliamore si intende una relazione tra tre o più persone (di qualunque orientamento sessuale e gender) che si amano e si rispettano vicendevolmente. Cosa cambia? Assolutamente niente: alla base di entrambi i modi di vivere l’amore e le relazioni c’è sempre il rispetto e il dialogo, come dovrebbe essere in un qualunque rapporto.

    Prendiamo le relazioni a tre. Ci sono tantissime storie su esse, alcune non molto lusinghiere. Ma quante sono vere? E soprattutto, è davvero impossibile condividere il nostro amore e aprire un rapporto romantico e sessuale a più di una persona?

    Relazione a tre o sesso a tre?

    Diciamo che una cosa non esclude l’altra. Tuttavia, è bene fare qualche precisazione. Una relazione a tre rientra nell’ambito del poliamore e solitamente può svilupparsi in svariati modi, a seconda di quello che decide la coppia. La terza persona può entrare attivamente all’interno della relazione instaurata dalla coppia principale, diventando a tutti gli effetti una “troppia” (mi sento in dovere di prendere questo termine dalla serie tv “You Me Her”, che parla in modo molto leggero ma preciso di questa dinamica). Oppure c’è una persona che intrattiene una relazione con uno dei membri della coppia e non entra in relazione con l’altro partner principale.

    E per quanto riguarda il sesso a tre?

    Anche qui ci sono delle distinzioni da fare. Può esserci il sesso a tre all’interno di una relazione duratura a tre, oppure il più conosciuto “menage a trois”. Si tratta di una fantasia che riguarda molte persone: a chi non è capitato di sognare, almeno una volta, di fare sesso con il proprio partner e un’altra persona aggiuntiva?

    Sono desideri sessuali che possono incuriosire e, parlandone con il partner, è possibile renderli reali. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Sexual Archives Researchers, ben l’82% degli uomini è interessato al sesso a tre, mentre tra le donne soltanto il 31%. È molto interessante inoltre notare come, all’interno di queste dinamiche sessuali, l’uomo preferisca scegliere un proprio amico come terza persona da inserire all’interno del menage a trois, mentre la donna preferisce di solito inserire un terzo elemento femminile.

    Ma non è sempre così: si tratta di casi di studio e non della normalità. La coppia può scegliere di accogliere all’interno della propria relazione una persona (o più persone) di qualunque orientamento sessuale e genere, nel totale rispetto di quest’ultima e del partner: è facile cadere nel feticismo, soprattutto in queste situazioni.

    Perché viene chiesto il sesso a tre?

    Di solito, la terza persona che viene coinvolta all’interno di una relazione a tre è chiamata “l’unicorno”. Questa espressione colorita indica infatti chi è entrato all’interno di una coppia come terzo elemento affettivo.

    Quando bazzicavo i siti di incontri o i luoghi aggregazione per la comunità LGBTQ+, mi è capitato spesso di sentire da uomini e donne la solita e fatidica domanda: “ti va di unirti a me e al mio partner?”

    Cerchiamo di analizzare la situazione. Il desiderio da parte di una coppia stabile di far entrare un terzo “membro” all’interno del loro equilibrio può avere svariate motivazioni: curiosità di sperimentare qualcosa di nuovo e di realizzare fantasie eccitanti insieme al proprio partner (tipico soprattutto dei primi mesi della relazione), oppure un tentativo per dare una rinfrescata alla routine di coppia. Ma attenzione: avere queste richieste non significa ritenere il sesso fatto con il proprio partner “noioso”, anzi. Spesso si tratta di un modo diverso per fare nuove esperienze insieme.

    Talvolta molte persone scelgono il “triangolo” per accontentare la richiesta del partner. Certo, all’inizio può essere un gesto altruistico per far stare bene chi abbiamo accanto, ma con il tempo si trasforma in un tentativo poco sano per non perdere l’altra persona, arrivando infine a un ricatto psicologico ed emotivo di enorme entità.

    Ci sono conseguenze in un rapporto a tre?

    Assolutamente no! Non è certo più rischioso del sesso non protetto. Le relazioni a tre non vanno assolutamente demonizzate, né relegate alla stregua di un fetish. Dipende dai casi e dalle decisioni della “troppia”, ma si tratta di un modo sano e nuovo per vivere un diverso tipo di relazione. La tradizionale monogamia non è fatta per tutti: ognuno ha delle inclinazioni e delle preferenze differenti che ci rendono tutti meravigliosamente diversi. Allo stesso modo, il poliamore non è fatto per tutte le coppie. Basta trovare il giusto incastro, sperimentare e cercare di capire quello di cui si ha bisogno. Ma soprattutto, rispettare le persone coinvolte nella relazione.

    Se la “troppia” presenta sentimenti di possesso, gelosia, invidia, imbarazzo o vergogna e non è animata da una passione giocosa, l’esperienza potrebbe assumere un valore negativo.

    Fiducia e rispetto: quali tipi di relazione a tre ci sono?

    Perché fin dall’inizio dell’articolo si continua a parlare di fiducia e rispetto all’interno di una relazione a tre? Perché sono alla base per far funzionare questo rapporto (e ogni tipo di rapporto).

    Se tra le tre parti non c’è l’intesa, la fiducia reciproca e il rispetto dei desideri e delle decisioni altrui, la “troppia” non può funzionare. Le persone coinvolte in una relazione a tre devono mostrare il doppio dell’impegno per mantenerla sana e funzionante, garantendo la felicità e il benessere emotivo di entrambi i partner. Non si parla di tradimento perché tutte e tre le parti comunicano tra loro, dopo aver stabilito che tipo di relazione vogliono.

    Si sente spesso dire che le persone bisessuali sono le più soggette a entrare all’interno di una coppia come “unicorno”. Oppure che le relazioni a tre siano un modo lecito per il tradimento. Esistono tantissimi stereotipi derivati dall’ignoranza nei confronti di queste tematiche, ma soprattutto dall’inesperienza.

    Può capitare che soltanto una delle persone all’interno della coppia (di qualunque orientamento sessuale o gender) veda un’altra persona al di fuori del partner, mentre quest’ultimo non intrattiene alcun rapporto con il terzo membro della “troppia”. Oppure, in altri casi, entrambe le parti vedono persone diverse, le condividono tra di loro e si instaura un meraviglioso rapporto di amore e rispetto che rendono anche il sesso più giocoso e piacevole. Non esistono delle regole precise: ci sono relazioni con due uomini e una donna, con due donne e un uomo, con tre uomini e tre donne… Chi ha mai detto che l’amore ha soltanto due facce?

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