Covid-19: quello che c’è da sapere sul vaccino Pfizer/BionTech

Da USA e Germania arriva la soluzione contro il coronavirus che (forse) ci riporterà alla normalità: ecco cosa sappiamo finora e come hanno commentato la cosa alcuni personaggi illustri

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    La notizia dalla radio di casa irrompe nel flusso monotono del chiacchiericcio quotidiano dei media. 

    ‘La Pfizer ha trovato un vaccino contro il Covid19 efficace al 90%’.

    È passata da poco l’ora di pranzo (dipende ovviamente a che ora mangiante, s’intende. Io molto presto), il calendario indica il 9 novembre 2020 e ho l’impressione che per un momento il mondo intorno a me si fermi.

    La chat privata che ho con due miei colleghi con cui conduco un programma proprio in radio è ferma alle 13.33, quando scrivo ‘È notizia di ora che hanno trovato il vaccino’.

    ‘Oddio, è una bellissima notizia’ mi risponde la ragazza del gruppo.

    ‘Forse sto esagerando’, penso fra me e me subito dopo, quasi pentendomi della parzialità con cui ho annunciato la notizia. La questione, come tutti i temi importanti che si rispettino, è complessa, non ha risposte semplici. E anche quando le si trovano sono più sfumate di quanto si tenda a immaginare. 

    Vaccino Pfizer/BionTech: facciamo ordine

    È il 29 ottobre 2020, come ricostruito puntualmente da la Repubblica sull’edizione uscita nella mattina del 10 novembre, quando il ministro della Salute Roberto Speranza si riunisce insieme ai più importanti rappresentanti della Pfizer, la più grande società del mondo ad operare nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. Il tema dell’incontro in video-conferenza è semplice quanto cruciale: capire come (il quando è dalla seconda metà del gennaio 2021) la vaccinazione anti-Covid sarà disponibile per 1,7 milioni di italiani, tra operatori sanitari e ospiti delle Rsa, i primi che saranno protetti.

    Il vaccino messo a punto dalla Pfizer, assieme a Biontech, è alla fase III della sperimentazione, quella in cui, normalmente, su un campione variabile tra i 10 mila e i 50 mila volontari si mettono appunto i dosaggi, cercando di capire se ci sono effetti collaterali più rari. È anche l’ultimo passaggio e il dato che fa gridare i più avventati (come il sottoscritto, nel caso specifico) al ‘Ci siamo!’ è quello sull’efficacia che indica come su dieci persone esposte al virus, nove sono al sicuro.

    La faccenda però, come anticipato, è complessa, perché ci sono ancora degli interrogativi che, a poche ore dall’annuncio, restano irrisolti, dalla natura dei dati (sempre su la Repubblica, Silvio Angelo Garattini, presidente del Mario Negri, si chiede se siano definitivi o parziali) fino al tipo di immunità; potrebbe infatti proteggerci dai sintomi ma non dall’ospitare il virus.

    Fatto che trasformerebbe i vaccinati in portatori di virus tra chi, il vaccino, non lo ha fatto.

    Intanto altri tre candidati vaccini sono alle battute finali (quelli di AstraZeneca con Oxford, di Moderna e di Johnson&Johnson) e circa dieci alla fase 3, su 300 in studio in tutto il mondo. Normalmente servono 8-10 anni per mettere a punto un nuovo vaccino (ve ne parliamo nell’articolo Vaccino anti-Covid: perché richiede tanto tempo?) ma stavolta i tempi si dovranno restringere necessariamente, se vogliamo tornare alla normalità. 

    Le reazioni nel mondo (e su Twitter)

    Sono le 13.30 circa in Italia quando sul profilo Twitter ufficiale di Pfizer arriva l’annuncio: ‘AGGIORNAMENTO: Siamo orgogliosi di annunciare, assieme a BionTech (azienda tedesca, ndr), che il nostro candidato vaccino ha, in un’analisi ad interim, dimostrato una prova iniziale di efficacia contro il Covid-19 nei partecipanti senza precedente evidenza di infezione da SARS-CoV-2’. 

    Una “breaking news” che fa naturalmente subito il giro del globo terrestre, raccogliendo autorevoli opinioni a ogni latitudine.

    Impossibile restare indifferenti: anche i mercati reagiscono subito alla notizia e Piazza Affari registra un immediato +6%.

    Anthony Fauci, l’immunologo statunitense che molti hanno conosciuto per il lavoro svolto per l’uscente amministrazione Trump, interpellato su CNN da Wolf Blitzer, parla di una notizia ‘straordinaria’, che ‘ovviamente ora bisogna entrare nei dettagli di questi dati, tra cui capire la sua durata’ ma che l’azienda che lo ha sviluppato ha ‘una grande esperienza, anche per quanto riguarda i vaccini’ mentre il ministro tedesco della Salute Jens Spahn, come riportato da Reuters, afferma che ‘Se questo dovesse rivelarsi vero…allora sarebbe un bel segnale perché mostra che questo vaccino fa la differenza’.  

    Il mondo di Twitter, ovviamente, appresa la notizia, diventa il luogo dove commentarla in tempo reale.

    Dal Presidente uscente degli Stati Uniti arriva l’accusa diretta all’azienda statunitense, rea di aver ‘annunciato il vaccino dopo le elezioni, perché non avevano il coraggio di farlo prima’, e alla FDA (Food and Drug Administration), l’ente governativo che si occupa della regolamentazione di prodotti alimentari e farmaceutici, colpevole di un ritardo nell’annuncio che avrebbe ‘salvato vite’.

    Mentre il neo-eletto Joe Biden sceglie la pagina Biden-Harris Presidential Transition per pubblicare una comunicazione ufficiale e formale riguardo allo sviluppo ai progressi fatti dal vaccino Pfizer. 

    In Italia, tra i primi a commentare la notizia c’è l’immunologo Roberto Burioni e lo fa con un ottimismo che naturalmente non può non tener conto del fatto che non ci troviamo davanti a un risultato definitivamente acquisito, mentre un invito alla pazienza arriva dal ministro Speranza.

    Per Carlo Cottarelli, direttore osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, infine, è già tempo di organizzarsi per quando il vaccino sarà pronto per la distribuzione, con la speranza che non vada a ‘finire come con i banchi a rotelle’. 

    Mentre la pagina satirica Le frasi di Osho si fa portavoce delle certezze del popolo.

    Perché si. Tra i farmaci prodotti e più noti dell’azienda c’è anche il Viagra.

    Quando avremo il vaccino?

    Dall’annuncio a quando vedremo circolare le prime dosi il passo è ancora (relativamente) lungo. Innanzitutto dovranno essere pubblicati ufficialmente i dati che, poi, dovranno essere sottoposti alla valutazione delle autorità regolatorie per la messa in commercio. 

    L’Ok negli Stati Uniti che è dato dalla Food And Drug Administration (FDA) dovrebbe arrivare a fine novembre, mentre l’Agenzia europea del farmaco darà la sua risposta a fine gennaio. Per una diffusione su larga scala la data è ancora ignota.

    Intanto, in Italia, però, è l’ora di mettersi al lavoro. Il vaccino Pfizer/BionTech sarebbe il primo vaccino al mondo da conservare a meno di ottanta gradi e, come spiegato sempre a la Repubblica da Garattini, non siamo attrezzati per farlo. 

    E questo, sottolinea, complica (maledettamente, aggiungo io) le cose. 

    Per continuare a restare aggiornati sulle evoluzioni nella ricerca di un vaccino anti-Covid abbiamo realizzato un articolo che viene costantemente aggiornato e che vi lasciamo qua sotto:

    Vaccino anti-Covid; gli ultimi aggiornamenti

     

    Fonti

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