Dermatite seborroica: identikit e trattamento

Come riconoscerla? Perché può essere difficile liberarsene? Le risposte nelle prossime righe.

dermatite seborroica

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    Tutti abbiamo sentito parlare di dermatite, in tutte le salse: dermatite da stress, dermatite atopica, dermatite da contatto, chi più ne ha più ne metta. Questa patologia cutanea è scatenata da molti fattori difficilmente controllabili e può essere più o meno fastidiosa, soprattutto per la sua tenacia. Ma ci deve pur essere una cura…

    La dermatite seborroica in poche parole

    La dermatite seborroica, o eczema seborroico, è un’infiammazione cutanea delle zone ad alta concentrazione di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto, il volto, l’area retroauricolare e la parte superiore del tronco. Amico-nemico, il sebo è fondamentale per il nostro organismo perché scherma l’epidermide dagli agenti nocivi esterni e ammorbidisce il fusto del capello. Quando presente in quantità eccessiva, però, stimola la proliferazione del fungo Malassenzia (o Pityrosporum ovale), che, a sua volta, provoca i vari sintomi della dermatite seborroica, la tipologia che si manifesta soprattutto nei bambini e negli adulti tra i 30 e i 70 anni, aggravandosi nei pazienti con disturbi neurologici o HIV/AIDS. 

    Sintomi e cause

    La dermatite seborroica si manifesta in modo graduale con desquamazione pruriginosa più o meno intensa, secca o untuosa. Generalmente, il distaccamento della dermatite dal cuoio capelluto provoca forfora diffusa e chiazze rosse. Nei casi più gravi, le zone colpite diventano di un colore rosso-giallastro, soprattutto all’attaccatura dei capelli, nell’area retroauricolare, sulle sopracciglia, sullo sterno e nei condotti uditivi esterni. La caduta dei capelli, invece, non è da attribuire a questo tipo di eczema. Nei neonati, le lesioni della cute possono diventare molto spesse (crosta lattea) e diffondersi anche sull’area coperta dal pannolino. 

    Le cause sono circoscrivibili perlopiù a fattori genetici, sovraffaticamento psicologico, stress e clima freddo, più raramente a squilibri e intolleranze alimentari.

    Con cosa può essere confusa

    A un primo esame, per i suoi sintomi, la dermatite seborroica può essere scambiata per:

    Psoriasi: soprattutto quando la dermatite si presenta con chiazze arrossate e secche o squame bianco-grigiastre. In molti casi, psoriasi e dermatite seborroica possono convivere, il che rende la diagnosi della seconda ancora più difficile. Può aiutare sapere che la psoriasi di solito non provoca prurito e colpisce le zone più secche della pelle, come i gomiti e le ginocchia;

    Dermatite da contatto: in seguito a trattamenti come tinte per capelli o decoloranti o al contatto con tessuti o prodotti irritanti; 

    Dermatite atopica: in particolare, nel caso di bambini e adolescenti, più spesso colpiti da questa tipologia; 

    Rosacea: soprattutto quando le chiazze sono presenti su naso e guance; 

    Micosi cutanee: quando l’infiammazione si manifesta nei solchi e nelle pieghe della pelle. 

    Diagnosi e trattamento

    La diagnosi della dermatite seborroica segue un’attenta valutazione clinica. I trattamenti topici, tarati in base al grado d’intensità dell’infiammazione, prevedono l’uso di corticosteroidi, antifungini e inibitori della calcineurina. Questi ultimi sono prescritti soprattutto quando è necessaria una terapia a lungo termine. 

    Nel caso dei neonati, per le lesioni più gravi del cuoio capelluto, è consigliabile applicare prima di andare a dormire una miscela di olio minerale e olio d’oliva oppure un corticosteroide in gel. 

    Qual è lo shampoo giusto?

    Se l’area da trattare è il cuoio capelluto, la terapia prevede l’utilizzo di uno shampoo antimicotico a base di zinco-piridione, catrame, selenio solfuro, acido salicilico e ketoconazolo e una lozione specifica da applicare sulle aree desquamate a base di corticosteroidi. Eucerin divide il trattamento in due fasi: 

    • Fase 1 (3-6 settimane): lavare i capelli 2-3 volte a settimana con uno shampoo con le caratteristiche sopra elencate, lasciandolo in posa per 3-5 minuti per combattere la forfora grassa, placare il prurito e lenire le chiazze arrossate;
    • Fase 2 (mantenimento): scegliere uno shampoo antiforfora per il consueto lavaggio dei capelli, una o due volte a settimana, per riequilibrare il cuoio capelluto.

    N.B. Per tutta la durata della terapia localizzata alla cute, è fondamentale sospendere l’utilizzo di ogni prodotto di natura cosmetica come maschere idratanti, gel, tinte per capelli e decoloranti per non irritare ulteriormente il cuoio capelluto e non incorrere in spiacevoli interazioni con i farmaci.

    Rimedi naturali

    Per uso esterno

    Tra le formulazioni naturali che possono coadiuvare la cura della dermatite seborroica, una delle più conosciute è l’Alukina, un preparato polifunzionale a base di allume di rocca, acido glicirretico (principio attivo della liquirizia) e retinil palmitato disponibile sia in crema che sottoforma di lozione e shampoo per trattare tutte le aree colpite con la massima efficacia. Altri fitocomplessi che si sono rivelati utili per affiancare il trattamento sono l’olio di iperico e gli estratti di aloe vera, di Hypericum Perforatum e di Echinacea Purpurea. Certo, da soli questi non bastano, ma sono un toccasana per alleviare i fastidi e i sintomi provocati dall’infiammazione.

    Per uso interno

    Per indebolire l’infiammazione, anche il regime alimentare gioca un ruolo fondamentale: questo dovrebbe essere povero di grassi saturi e zuccheri e ricco di pesce azzurro, per la sua alta concentrazione di Omega 3.

    Fra le sostanze naturali da assumere per via orale a scopo integrativo ci sono anche:

    • Bardana: per le sue proprietà depurative e decongestionanti, stimola le funzionalità del fegato e del pancreas, favorendo l’espulsione delle tossine. Per questo è indicata soprattutto quando si pensa che la dermatite sia causata in parte da intolleranze alimentari.
    • Olio di borragine: assunto sottoforma di perle, è il braccio destro dell’olio di semi di lino nella lotta ai problemi cutanei. Grazie all’alta concentrazione di acido alfa linoleico, infatti, questa pianta favorisce la respirazione cellulare, migliorando la permeabilità della pelle.
    • Fiori di Bach: consigliati per coadiuvare i trattamenti di disturbi psicosomatici in generale.

    Prevenzione

    Purtroppo non esiste un vademecum per essere sicuri di impedire la comparsa della dermatite seborroica. Esistono però delle buone abitudini che possono diventare fedeli alleate nella battaglia all’infiammazione:

    • Evitare docce e lavaggi troppo frequenti della cute: l’eccesso di detersione e l’utilizzo di shampoo e saponi aggressivi spoglia progressivamente la pelle degli strati più esterni che la proteggono; 
    • Scegliere una spazzola morbida per districare i capelli;
    • Preferire shampoo delicati che lascino respirare il cuoio capelluto;
    • Evitare prodotti di natura cosmetica troppo aggressivi sulla pelle;
    • NON grattarsi sulle aree interessate per evitare il distacco intenzionale delle squame pruriginose, un’intensificazione dell’infiammazione e un circolo vizioso che porterebbe all’insorgenza di nuove aree colpite da dermatite seborroica.

    La dermatite seborroica colpisce il 3-5% della popolazione mondiale. Il primo step per contrastarla come si deve è il consulto dello specialista. In mancanza di un esame obiettivo, l’utilizzo dei trattamenti sopra citati potrebbe rivelarsi senza effetto o, addirittura, controproducente. 

    Fonti

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