Disturbo della comprensione del testo

Molti bambini sanno leggere, ma in quanti riescono a comprendere il vero significato di quanto scritto? Potrebbe trattarsi di disturbo della comprensione del testo.

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    La lettura è un processo complesso in cui entrano in gioco diversi fattori come abilità cognitive, percettive e psicolinguistiche. Non si tratta solo di decodificare ciò che è scritto, ma di comprendere il vero significato di un testo. Molti bambini, però, hanno difficoltà nel comprendere il significato di un testo. In questo caso si parla di disturbo della comprensione del testo.

    Disturbo della comprensione del testo: cos’è?

    Per disturbo della comprensione del testo (DCT) si intende la difficoltà nel capire quanto si legge. Si tratta di un disturbo che si sviluppa in età prescolare. 

    Prima di addentrarci nel tema, è necessario far chiarezza sul termine “comprendere”. Comprendere un testo significa interagire attivamente con il testo stesso, cogliendone il significato e contenuto, senza incontrare alcuna difficoltà.
    Tuttavia, anche se si tratta di un disturbo, il DCT non rientra tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) che sono quattro: dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia.

    Come si manifesta?

    Questo disturbo può emergere nei primi anni della scuola primaria, anche se non in maniera evidente, poiché i testi che si analizzano in questa fase sono testi prevalentemente narrativi e brevi. Un brano lungo e ricco di contenuti evidenzia maggiormente le difficoltà che caratterizzano questo disturbo.

    I segnali che possono far pensare a questo disturbo sono,:

    • fatica nel dedurre una parola sconosciuta servendosi contesto;
    • poca abilità nell’individuare eventuali anomalie testuali;
    • difficoltà nell’analizzare la storia seguendo l’ordine temporale degli eventi;
    • difficoltà nel cogliere gli indizi fondamentali di un testo;
    • difficoltà nel riassumere quanto letto;
    • difficoltà nel ricordare quanto letto.

    Differenza tra disturbo e difficoltà

    Disturbo della comprensione e difficoltà della comprensione non sono la stessa cosa. Una difficoltà di comprensione del testo può essere dovuta a diversi fattori quali:

    • istruzione;
    • contesto familiare;
    • livello socio-culturale.

    Si tratta di fattori temporanei che riguardano il bambino, ma che non sono permanenti, perciò vi può essere margine di miglioramento.

    Nel disturbo di comprensione, invece, questi fattori non hanno alcuna rilevanza, non sono una conseguenza di situazioni svantaggiati.

    Si può parlare di dislessia?

    No. Il disturbo della comprensione del testo non va confuso con la dislessia. La dislessia comporta una difficoltà nella lettura del testo e nella sua decodifica (semplice lettura), ma non implica una difficoltà di comprensione, ovvero la capacità di capirne il significato. Si può affermare, dunque, che non tutti i dislessici hanno difficoltà nel capire ciò che leggono. Però i due disturbi possono coesistere, il che aggrava notevolmente il rendimento scolastico del soggetto in questione.

    Come si risolve?

    Questo disturbo viene spesso associato alla dislessia. Ma, come abbiamo visto, non è proprio così, perciò i metodi per trattare la dislessia non sono validi in questo caso. Anche in ambito scolastico, non si è mai data grande importanza a questo disturbo, poiché si associava alla dislessia. Tuttavia, negli ultimi anni si è sviluppato un grande interesse intorno alla tematica, portando a un’evoluzione nel campo delle ricerche.

    Diagnosi

    Il disturbo viene diagnosticato attraverso la somministrazione di specifici test chiamati “prove di comprensione e metacognizione testo MT”, che si differenziano a seconda della fascia scolastica di appartenenza del soggetto. 

    La metacognizione si riferisce alle conoscenze che un soggetto ha delle proprie capacità cognitive e al controllo che è in grado di esercitare su di esse.

    Trattamento

    In caso venga diagnosticato tale disturbo, ci sono due possibili itinerari da intraprendere:

    • lavorare sulle abilità che riguardano il processo di comprensione come: sottolineare le parti più importanti del testo per porre attenzione sugli aspetti cognitivi che il disturbo comporta;
    • intervenire sulle abilità metacognitive del lettore in maniera da potenziare le conoscenze o apprendere strategie utili ai fini della comprensione del testo.

    Entrambe le modalità possono essere adattate in base alle necessità e gravità del soggetto.

    È bene sottolineare, però, che questo disturbo non è una conseguenza di un livello intellettivo sotto la norma, di scarso allenamento o di un deficit di tipo sensoriale

    Nonostante il disturbo tenda a persistere nel tempo, una diagnosi precoce e un trattamento ad hoc possono migliorare sensibilmente la condizione del soggetto, con conseguenze positive non solo sulla persona stessa, ma anche sui familiari.

    Fonti

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