La crescita incontrollata di cellule del sistema nervoso centrale, oppure la diffusione alle strutture cerebrali di cellule tumorali originatesi in un altro organo, causa un’alterazione delle funzioni del sistema nervoso, che si manifestano con sintomi come confusione mentale, perdita di vista e di memoria, cambiamenti dell’umore e della personalità, mal di testa, convulsioni. Esistono dei fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo di un tumore al cervello e le cure non sono volte solo alla rimozione di questo, ma anche alla gestione dei sintomi, che possono essere molto invalidanti.
Il tumore al cervello
Più che di tumore al cervello, si potrebbe parlare al plurale di tumori al cervello, vista la loro eterogeneità in base alla caratterizzazione; come si originano, dove si trovano e quanto sono estesi sono i parametri principali per definirla.
In generale un tumore al cervello si caratterizza per la crescita incontrollata di cellule del sistema nervoso centrale, che causano pressione e compressione endocranica, con possibili danni ai tessuti e sintomi che riguardano le capacità cognitive, percettive, emotive e di movimento.
In base alla sua origine, possiamo distinguere tumori al cervello:
- primari o primitivi: originati cioè nel sistema nervoso centrale; possono essere benigni o maligni e si distinguono in base alle cellule dalle quali si generano; in entrambi i casi possono dare sintomi gravi
- secondari: in questo caso si hanno delle metastasi cerebrali causate dalla diffusione di cellule tumorali a partire da un altro organo; i tumori che per vicinanza degli organi o per i molti collegamenti fisiologici più frequentemente evolvono in metastasi cerebrali sono:
- tumore della tiroide
- tumore al seno
- tumore del polmone
- tumore dei reni
- melanoma
- linfoma
- leucemia
Gli strumenti diagnostici sempre più precisi e il maggior tasso di sopravvivenza ai tumori primari, grazie all’avanzamento delle cure, hanno aumentato l’incidenza di tumori al cervello, con una leggera prevalenza di uomini colpiti rispetto alle donne. È comunque una forma tumorale abbastanza rara, rappresentando l’1,6% delle diagnosi in Italia e il 2% di decessi per cancro in Europa.
I tumori del cervello secondari, derivanti quindi da metastasi, sono più comuni di quelli primari, che, al contrario, è meno frequente che si diffondano a loro volta ad altri organi. Le metastasi cerebrali possono manifestarsi mesi o anni dopo una diagnosi di tumore a un altro organo o tessuto; sono però in questo caso abbastanza comuni e riguardano il 20-40% dei malati di cancro. Spesso le metastasi interessano uno degli emisferi cerebrali, più raramente (15%) il cervelletto o il tronco encefalico (5%).
Sintomi del tumore al cervello
Il tumore al cervello, che sia benigno o maligno, primario o secondario, può manifestarsi con sintomi anche molto invalidanti. Dipendono dall’origine e dalla sede del tumore e comprendono:
- vertigini
- difficoltà nella coordinazione, nel movimento e nella sensibilità
- nausea
- vomito
- difficoltà di linguaggio
- perdita di memoria
- perdita della vista o vista offuscata, se si crea pressione sul nervo ottico
- cefalea: è un sintomo molto diffuso fra la popolazione, e, nella maggior parte dei casi, non indica un tumore; quando è causata da questo, tende a peggiorare se ci si sdraia, al mattino e con l’andare avanti del tempo
- convulsioni
- confusione mentale
- cambiamenti dell’umore e della personalità, con un comportamento ad esempio improvvisamente più riservato del solito, o, al contrario, più disinibito
- indebolimento/paralisi di un arto (controlaterale rispetto all’emisfero sede del tumore)
I sintomi del tumore al cervello si presentano sia quando questo è maligno che quando è benigno; nel primo caso tendono a comparire in modo più repentino, nel secondo più gradualmente, e, nelle persone anziane, possono essere confusi con i segnali della demenza senile.
Questi sintomi sono dovuti principalmente all’aumento della pressione endocranica che il tumore causa e che può determinare anche la formazione di un’ernia cerebrale oppure di un edema, ovvero un accumulo di liquido nello spazio intracellulare.
Cause e fattori di rischio
Nella maggior parte dei casi un tumore al cervello si origina da metastasi dovute a un tumore a un altro organo o tessuto. I tumori al cervello primari sono quindi più rari e gli studi più recenti ne individuano la causa in mutazioni genetiche del DNA per lo più casuali. Possono però costituire dei fattori di rischio:
- invecchiamento: stanno aumentando nelle fasce di età più avanzata della popolazione soprattutto le diagnosi di glioblastoma, una delle forme più gravi di tumore primario del cervello
- esposizione a radiazioni ionizzanti
- esposizione a sostanze nocive come pesticidi e fertilizzanti
- immunodeficienza
- alcune malattie genetiche, come la sindrome di Li Fraumeni
Se il tumore del cervello è primario, non sembra ci siano correlazioni con l’alimentazione o lo stile di vita, come accade invece per altre tipologie di tumore, come quello allo stomaco o al polmone; ancora discusso è il ruolo dei telefoni cellulari: alcuni studi hanno rilevato dei legami fra l’uso prolungato di questi e i gliomi (un tipo di tumori del cervello che si originano dalle cellule della glia, responsabili del nutrimento dei neuroni).
Diagnosi e trattamento
La diagnosi avviene con strumenti che permettono anche di determinare l’eventuale stadiazione del tumore; spesso sono i primi sintomi a spingere il paziente dal proprio medico e questo a fare accertamenti, attraverso:
- risonanza magnetica nucleare: con o senza mezzo di contrasto, permette di determinare dove si trova il tumore, quanto è grande e che rapporto ha con le strutture cellulari vicine
- TAC dell’encefalo, eseguita soprattutto in persone che non possono essere sottoposte a risonanza magnetica nucleare (come chi ha un pacemaker)
- PET: utile per l’identificazione del tumore e della sua aggressività, al fine di scegliere il trattamento più adatto e valutarne gli effetti
- biopsia: consiste nel prelievo di un campione di tessuto, sul quale verrà poi eseguito un esame istologico per determinare o escludere la diagnosi di tumore; può essere eseguita anche durante la craniotomia. Dà importanti informazioni sulla malignità e tipologia della neoplasia
- rachicentesi: è una puntura lombare che permette di prelevare del liquido cerebrospinale; viene eseguita quando si sospetta che siano le meningi ad essere interessate, mentre viene evitata quando il tumore è di grandi dimensioni: il prelievo potrebbe infatti determinare uno spostamento della massa e una conseguente ernia cerebrale
In base ai risultati delle analisi e alle condizioni cliniche generali del paziente, verrà poi scelto un trattamento o un insieme di trattamenti, anche nel caso in cui il tumore al cervello sia benigno, visto che può causare un’alterazione del sistema nervoso centrale e i conseguenti sintomi. I medici possono optare per:
- chirurgia, detta craniotomia: viene asportato tutto il tumore o solo una parte (in base alla sua posizione e dimensione); serve non solo a guarire da un tumore, ma anche per migliorare i sintomi e la risposta alle altre terapie
- radiochirurgia: una tecnica che permette di operare senza fare incisioni
- chemioterapia e/o radioterapia
- immunoterapia, una delle terapie più recenti e promettenti
Spesso è necessaria una combinazione dell’approccio chirurgico e terapeutico, oltre ad altre cure volte a migliorare la sintomatologia, come la somministrazione di alcuni farmaci (fra cui i corticosteroidi), per ridurre la pressione endocranica.
Se il tumore al cervello è benigno e asintomatico, e l’anamnesi generale non è molto buona (come ad esempio per i pazienti anziani), i medici possono decidere di rimandare qualsiasi intervento all’eventuale comparsa dei sintomi, sempre monitorando l’evoluzione della neoplasia; quando invece la presenza di un’ernia cerebrale causa coma o difficoltà respiratorie, può essere eseguita un’intubazione endotracheale.
Una parte importante del trattamento è anche la riabilitazione motoria, cognitiva e comportamentale, in ragione dei sintomi che caratterizzano il tumore al cervello.
Prevenire il tumore al cervello
Visto che le cause del tumore al cervello non sono ancora del tutto chiarite, ma per le forme primarie sembrano legate a mutazioni casuali del DNA, prevenirlo non è così semplice. Possiamo ad esempio evitare quanto possibile esposizioni a radiazioni ionizzanti e sostanze nocive, ma non sono gli unici fattori di rischio.
Per le forme di tumore al cervello secondarie, invece, la prevenzione è per così dire indiretta, ovvero passa attraverso regole più generali per la prevenzione dei tumori, che riguardano l’alimentazione e lo stile di vita.
Lo strumento più importante nelle nostre mani resta poi quello di monitorare la salute in generale, facendo controlli periodici e indagando eventuali sintomi: per il tumore al cervello, così come per molte altre forme di cancro, una diagnosi precoce può determinare l’evoluzione della malattia e l’efficacia delle cure.
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