Il vaccino per l’epatite A

Cosa c’è da sapere sull’epatite A e il modi per prevenire questa patologia

siringa di vaccino vicina a braccio

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    L’epatite è una patologia che colpisce il fegato, causata da infezioni virali, intossicazione cronica da alcol o infiltrati linfocitari. Quando l’epatite è causata da virus si chiama epatite virale ed è suddivisa in varie tipologie, a seconda dell’agente virale che colpisce il fegato. Quello che causa l’epatite A (HAV) si chiama Picornavirus. Questa malattia compromette in modo importante il fegato, ma, fortunatamente, sono stati fatti dei passi avanti per le terapie e la prevenzione di questa patologia, che, se diventa cronica, può ledere in modo irreversibile il fegato.

    Cos’è l’epatite A

    L’epatite A (HAV) può essere asintomatica e con un decorso relativamente breve e benigno. È causata dal Picornavirus, che rimane in incubazione dai 15 ai 50 giorni. Non mancano però forme più gravi e con un decorso molto più lungo.

    Come capire se hai l’epatite A

    Se presenti, i sintomi più comuni dell’epatite A sono simili a quelli delle altre tipologie di epatite:

    • Malessere generale
    • Disturbi gastrointestinali e nausea
    • Febbre
    • Dolori addominali
    • Ittero (colorazione giallastra della pelle e delle mucose, comprese le sclere, ovvero la parte bianca dell’occhio)

    Come puoi aver contratto l’epatite A

    È più probabile contrarre il virus dell’epatite A in zone come Africa, Sud-Est Asiatico e Sud America, dove è endemico. Nonostante questo, l’epatite A può essere trasmessa per contatto diretto con una persona malata, se si ingerisce acqua contaminata o se si assumono cibi crudi (o non cotti a sufficienza), se allevati in acque contenenti il virus. Bisogna soprattutto fare attenzione a molluschi e frutti di mare, frutta e verdura. Il virus, quindi, viene trasmesso oralmente e, attraverso il sangue, arriva al fegato e lo attacca, moltiplicandosi. 

    Il vaccino per l’epatite A

    Le varie tipologie di epatite possono avere una remissione spontanea, ma altre volte diventano infezioni croniche, soprattutto quella legata all’epatite C (nell’80% dei casi). In questo caso, la malattia può degenerare in patologie molto gravi come la cirrosi e il cancro al fegato.

    Fortunatamente, sono stati fatti molti passi avanti nella cura e nei trattamenti delle epatiti, con farmaci e terapie utili a tenere sotto controllo il virus o addirittura in grado di eliminarlo, come il trattamento seguito da Pamela Anderson, che è riuscita a liberarsi del virus dopo anni.

    Il modo migliore per proteggersi dall’epatite A, oltre a seguire le norme igienico-sanitarie di base, è la vaccinazione, anche se in Italia non è obbligatoria.

    Il vaccino è composto da virus inattivati ed è somministrato tramite iniezione intramuscolare (con dose di richiamo dopo 6-12 mesi). Esistono due tipi di vaccini antipatie A (Havrix e Vaqta) sia per bambini sia per adulti; nei bambini viene raccomandato dopo aver compiuto l’anno di età, somministrando due dosi a 6 mesi di distanza. Il vaccino antiepatite A garantisce una protezione a lunga durata.

    Viene consigliato di fare il vaccino contro l’epatite A non solo ai bambini, ma anche agli adulti quando:

    • Si decide di essere protetti contro l’epatite A
    • Si viaggia per passione o lavoro in zone in cui l’epatite A è endemica
    • Per i casi a rischio come chi fa uso di droghe, i senzatetto, chi ha infezioni HIV sopra l’anno di età
    • Chi è stato esposto al virus

    Oltre al vaccino, c’è la possibilità di scegliere una immunizzazione passiva: questa prevede l’assunzione di gammaglobuline standard, cioè gli anticorpi, che sono perfetti per chi ha bisogno di un’efficacia a breve termine, esaurendo la sua protezione in 3-6 mesi.

    Esiste anche un vaccino che unisce la protezione contro l’epatite A e l’epatite B e che può essere somministrato a tutte le persone maggiorenni che non siano state precedentemente vaccinati separatamente per le due tipologie di epatite.

    Controindicazioni

    Come ogni vaccino, utile per debellare le malattie, possono verificarsi delle controindicazioni che è giusto sapere; il vaccino contro l’epatite A è ben tollerato e le reazioni gravi dopo il vaccino sono estremamente rare. Tuttavia, il vaccino è sconsigliato alle persone che hanno avuto reazioni allergiche anche a una delle sostanze contenute nel vaccino o se hanno presentato reazioni importanti dopo la prima somministrazione. Ovviamente, come per ogni vaccino, possono comparire sintomi lievi quali dolore, eritema, indurimento della zona dove è stato iniettato il vaccino, mal di testa e debolezza, reazioni che scompariscono nell’arco di 1-3 giorni. 

    I motivi per fare il vaccino antiepatite A

    Considerando che questo vaccino esiste ed è sicuro, ci sono vari motivi per cui fare il vaccino antiepatite A:

    • Se si vuole essere protetti contro questa patologia e tutelare se stessi a 360° dai danni al fegato provocati da questo virus
    • La malattia è molto contagiosa e duratura: il rischio di contagiare altre persone, quindi, è elevato
    • Raramente l’epatite A diventa grave (con richiesta di trapianto di fegato) o letale, ma esiste una probabilità che ciò accada

    Fonti

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