“Ogni ora, in Italia, vengono scoperti 4 nuovi casi di tumore al seno. Decine di migliaia di donne colpite da questa patologia nell’arco di un anno, a fronte di troppe pazienti che stanno già combattendo contro la malattia. O ci convivono”. Con anni di studio e servizio votati alla salvaguardia di uno degli organi femminili più preziosi, Jacopo Nori Cucchiari è annoverato tra i medici top in Italia per la mammella. Lui che ha fatto della sua professione una missione vera e propria e che da anni dirige il centro di Diagnostica Senologica dell’ospedale Careggi di Firenze, diventato punto di riferimento regionale e nazionale per le pazienti affette da tumore mammario ma anche di quelle che hanno colto l’importanza della prevenzione.
Dottor Nori, secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro il numero previsto di casi di tumore del seno nel 2020 è di 1.979.022, con 620.676 decessi. Il numero previsto di casi nel 2030 sarà di 2.389.625, con 770.724 decessi (fonte GLOBOCAN). Quanto incide quindi, la prevenzione, nella guarigione dei tumori al seno?
La prevenzione è tanto, spesso tutto. Lo dimostrano studi ormai consolidati su migliaia di donne. La mammografia, in alcuni casi associata all’ecografia e alla visita clinica, consente ad oggi di individuare lesioni anche millimetriche e numerosissime lesioni pretumorali. Più modeste sono le dimensioni del tumore, più contenuta sarà la chirurga e più è alta la possibilità di guarigione completa.
Quanto è difficile riconoscere un tumore al seno in fase iniziale, quasi impercettibile? Ci vuole un occhio esperto?
Ci vuole indubbiamente tanta esperienza, quello che io chiamo “l’occhio radiologico” e attrezzature moderne. Un tempo esisteva la sola mammografia con le “lastre”, oggi, per fortuna, ci si avvale della mammografia digitale. Ma si può ricorrere addirittura alla mammografia in 3D, che produce tante sottilissime radiografie della mammella. Una specie di TC, in gergo medico “tomosintesi”. Poi ci sono ecografi con sonde dedicate, capaci di individuare anche lesioni, piccolissime, di 3-4 millimetri.
Cosa è cambiato nel tempo? Si guarisce di più grazie alle cure, ai macchinari o, appunto, alla prevenzione?
È tutto un insieme. L’unico aspetto che non è cambiato tanto, quantomeno non in maniera così sostanziale come la diagnostica per immagini, è la chirurgia! La diagnostica ha fatto passi da gigante ed è un alleato concreto contro il cancro. E l’introduzione degli esami con mezzo di contrasto – RM e mammografia -, consente di individuare un ulteriore 20% di malattie neoplastiche altrimenti misconosciute.
Perché, però, si ha la sensazione che oggi ci si ammali di più?
Perché, finalmente, se ne parla tanto e le persone hanno meno paura di raccontare di essersi ammalate.
Da quando è giusto iniziare a fare prevenzione e quali sono gli esami ai quali ci si vede sottoporre?
Da 40 anni è indispensabile eseguire la prima mammografia, associata a visita clinica e, se il seno risulta denso (ovvero, poco leggibile), lo studio mammografico andrà senz’altro integrato con una ecografia.
Le donne che allattano al seno e che fanno figli sono, come sosteneva Veronesi, più al sicuro da tumore mammario. Vero o falso?
L’allattamento è, senza dubbio, un fattore protettivo del seno. Ma il valore di questo dato è davvero poco valutabile nella realtà. Idem per le gravidanze.
Stili di vita e alimentazione incidono nell’insorgenza del tumore seno?
Assolutamente sì. Alimentazione corretta, frutta e verdura, no alcol e attività fisica (anche solo 40′ al giorno ) sono indispensabili per stare in salute e combattere certe patologie.
Ci sono studi all’orizzonte e nuove cure che lasciano sperare, in un futuro prossimo, nella guarigione al 100% da tumore al seno?
Ci sono tantissime possibilità di cura e guarigione oramai, ma questo è un capitolo spaventosamente lungo. Quello che posso dire, per esperienza, è che si può guarire e si guarisce sempre più.
Quali sono i migliori centri in Italia per la cura del tumore alla mammella?
IEO, Humanitas e Istituto dei Tumori di Milano, Careggi a Firenze, Sant’Orsola a Bologna, Sant’Anna, IOV di Padova.
Un consiglio per le donne che sono colpite dal dramma del tumore al seno?
Di scegliere i centri più specializzati d’Italia sul tumore alla mammella, magari sentire anche i pareri di almeno un paio di esperti e prendersi il tempo necessario per eseguire tutti gli accertamenti senza farsi assalire dal panico. In sintesi: no alle decisioni affrettate, spinti da una giustificata paura, ma scegliere con criterio dove farsi curare, dopo un’adeguata consultazione medica. E consiglio di crederci sempre, perché ricerca e scienza stanno procedendo a passo veloce e vale sempre la pena lottare per la vita.
Ci parli del libro, Gli agrumi ai raggi x, scritto a quattro mani con Donatella Lippi e il cui ricavato andrà in beneficenza. Un bel regalo di Natale, un grande gesto di solidarietà che in questo periodo apre le porte alla speranza e alla solidarietà.
È un libro nato a Firenze, in una delle vere “città degli agrumi”. La citromania è infatti nata all’epoca dei Medici, avidi collezionisti di agrumi di ogni tipo. E la nostra bella città, con le sue ville medicee, ne raccoglie tra le più importanti collezioni d’Europa. Nel libro, oltre agli agrumi realmente radiografati e ricolorati, abbiamo ospitato le ricette, a base di agrumi, preparate dai migliori chef di Firenze. Ma anche la storia degli agrumi stessi, quella degli agrumi nelle essenze, nell’arte, nella poesia e molto altro. Non resta che leggere!
IL LIBRO
Dopo la pubblicazione de “Il Glicine ai Raggi X”, l’Associazione Noi per Voi onlus, che sostiene le famiglie dei giovani pazienti dei reparti di Oncoematologia del Meyer di Firenze, propone un viaggio davvero multisensoriale nel mondo degli Agrumi, di cui ripercorre la storia, le tipologie, le modalità di coltivazione, l’uso in medicina e in profumeria, ricostruendone la presenza nel mito e nella letteratura, nell’arte e nella gastronomia. Il risultato è un volume scientificamente solido, ma ampiamente fruibile e generosamente illustrato, da cui si sprigiona il profumo fragrante delle zagare. È un’opera evocativa, che unisce competenze diverse, con un duplice scopo: da una parte, sostiene e dà voce a un’Associazione che svolge un’attività meritoria, dall’altra offre un quadro ricco e articolato degli Agrumi, avvicinando idealmente l’Estremo Oriente alla cultura del mondo classico e al paesaggio più autentico, storicamente identificato dei Paesi mediterranei.
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