Zanzare: perché ci sono anche d’inverno?

Solitamente chiamiamo “zanzara” tutto ciò che ci punge e ci succhia il sangue: per questo riescono sempre a prenderci alla sprovvista

zanzare d'inverno

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    Aaahhh. Finalmente è arrivato l’inverno. La cioccolata calda, il plaid, la pioggia che batte contro la finestra, un buon libro e ciaone. Mi siedo sulla mia poltrona preferita, vicino al caminetto, luci soffuse e una luce da lettura puntata giusto sul libro. Telefono spento. Non voglio nemmeno essere disturbato dalla vibrazione. Mi tuffo nella lettura. Tutto giusto. Quando improvvisa, inaspettata, vedo un piccola ombra passare davanti al libro. “Vabbè – penso – un insettino sarà passato davanti alla luce. Magari un moscerino della frutta; dovrei proprio mangiare quelle banane troppo mature.”

    Questo penso. Ma nemmeno il tempo di riprendere la lettura che, inconfondibile, sento un ronzio leggero e fastidioso proprio accanto al mio orecchio. UNA ZANZARA! È mai possibile (o porco di un cane) che in pieno gennaio debba ancora essere disturbato dalle zanzare???

    Ebbene sì. Zanzare in pieno inverno. Cambiamento climatico? Probabile. Ma non solamente…

    Zanzare: un nome, tante specie

    Innanzitutto, prima di dare tutta la colpa al riscaldamento globale, alle mezze stagioni, ai governi precedenti, ai fratelli minori o ad altre creature leggendarie, analizziamo un punto: sapete che le zanzare non sono tutte della stessa specie?

    Fin troppo spesso ci riferiamo a questi animali come se fossero tutti appartenenti alla stessa specie. Ma la situazione è molto diversa: solo in Italia vivono 60 specie di zanzare diverse (nel mondo sono più di 3500), appartenenti a 3 generi diversi. Capisco però che il fatto di chiamarle indistintamente “zanzare” o “maledette succhiasangue” possa confondere le idee. Perciò, prima di tutto, conosciamo meglio il nostro “nemico”

    Come detto, in Italia sono presenti 3 generi di zanzare: Culex, Anopheles e  Aedes e fanno tutte parte della famiglia dei culìcidi. “Vabbè ma chissene. Sono tutte fastidiose, tutte succhiano sangue e tutte portano malattie. Che mi frega sapere che sono zanzare diverse?”. Ce ne frega perché, essendo specie diverse, hanno numerose differenze nella loro biologia, nel loro comportamento e nel loro habitat. Conoscendo ogni singola specie possiamo attuare interventi mirati, senza colpire alla cieca. Lo so: quando una zanzara vi ronza attorno all’orecchio mentre dormite il primo istinto è di afferrare un mitra e sparare alla cieca. Ma così facendo potreste uccidere altri animali innocenti, tipo il vostro partner.

    Caratteristiche in comune

    Prima di andare a vedere nello specifico le differenze tra i vari generi, approfondiamo alcune caratteristiche comuni.

    Prima di tutto sono tutte di dimensioni piuttosto ridotte, arrivando circa al centimetro di lunghezza al massimo. Inoltre sono sempre le femmine a pungere l’essere umano. I maschi di tutte le specie di zanzare sono degli innocui tontarelli che ciucciano liquidi delle piante. Figli dei fiori che non farebbero male ad una mosca. Se ne stanno lì, belli tranquilli, a nutrirsi di nettare e melata (TANA PER I CLASSICISTI! Vi ho sgamato a pensare “nettare e ambrosia”!). Invece le femmine sono ematofaghe, si nutrono di sangue animale. Questa dieta permette alle femmine di poter assumere proteine e altre sostanze fondamentali per la formazione e lo sviluppo delle loro uova. Per essere più specifici, solitamente il pasto a base di sangue viene consumato dopo aver “consumato”, dopo l’atto sessuale. Volete mettere la goduria di una ciucciata di sangue dopo il sesso??? Altro che sigaretta…

    Ultima caratteristica in comune: il ciclo vitale. Tutte depongono delle uova, da cui poi escono delle larve. Queste larve poi diventeranno delle pupe e infine lo stadio adulto. Ma i tempi di questi stadi e i luoghi di deposizione delle uova dipendono da specie a specie, anche se tutti sono accomunati dalla presenza di acqua o comunque di umidità.

    Culex

    Il genere Culex è quello più presente al mondo, con Culex pipiens come suo maggior rappresentante: la zanzara comune.

    Questa zanzara depone le sue uova sul pelo di pozze d’acqua stagnante. Ne bastano pochi litri per formare un ricettacolo di uova di zanzara. 

    Come tutti sanno, questa specie ha abitudini notturne. Solitamente sono quelle che ci svegliano la notte ronzando attorno alle nostre orecchie, che ci spingono a schiaffeggiarci da soli, che ovviamente se la ridono di questo e ci pungono esattamente al centro della schiena dove non possiamo arrivare a grattarci. Se ve lo steste chiedendo, sì: ho un problema serio con il rumore delle zanzare all’orecchio.

    La zanzara comune, oltre a essere fastidiosa, è anche nota per essere portatrice di diverse malattie, tra cui la filariosi, l’encefalite giapponese e la West Nile Desease.

    Anopheles

    Tristemente nota per essere la portatrice della malaria, questa zanzara ha abitudini molto simili alle Culex: notturna, depone le uova in poca acqua. Ma a differenza delle altre zanzare di cui abbiamo parlato (e di cui parleremo), le specie presenti in Italia difficilmente pungono l’essere umano. Infatti sia i maschi sia le femmine normalmente si nutrono prevalentemente di nettare, anche se le femmine hanno comunque bisogno di integrare questa dieta ricca di zuccheri con un apporto di proteine, cosa necessaria per il corretto sviluppo delle uova. 

    Oltre al già citato plasmodio della malaria, questa zanzara può anche essere vettore di un nematode, Dirofilaria immitis, parassita di alcuni vertebrati (difficilmente l’uomo ma può parassitare alcuni animali domestici) e del virus della febbre O’nyong’nyong.

    Aedes

    Le zanzare appartenenti a questo genere sono le più temibili. La loro rappresentante più (tristemente) famosa è la zanzara tigre. A differenza delle altre, questo genere può anche essere diurno, pungerci in pieno giorno. Per di più alle femmine basta poca acqua contenuta in un sottovaso, o semplicemente del terreno umido per deporre le uova. Non hanno bisogno, come le altre specie, di un accumulo di acqua. Quindi cercate di svuotare i sottovasi delle vostre piante: basta quella per essere tormentati da decine e decine di zanzare!

    Come detto, la specie principale di questo genere è la zanzara tigre Aedes albopictus. Originaria del sud-est asiatico, grazie alla globalizzazione e al commercio mondiale è riuscita a diffondersi in tutto il mondo: dal luogo d’origine è arrivato fino a noi, passando prima per Africa, Sud America e Nord America. Se vi ricorda una puntata dei Simpson, non sbagliate. È proprio in quel modo che questa specie è arrivata in nordamerica e nel resto del mondo. Oltre a essere ampiamente diffusa, questa zanzara è anche particolarmente aggressiva nei confronti dell’essere umano, nonché vettore anche di numerose malattie: dirofilariasi, febbre gialla, encefalite di St. Louis, dengue, chikungunya e zika.

    Inoltre questo genere è anche la causa del “problema” posto in introduzione a questo articolo: la presenza di zanzare anche d’inverno. Sì, perché la zanzara tigre è abbastanza tollerante alle basse temperature; riesce a sopravvivere anche sotto zero e in presenza di neve. Ma purtroppo non finisce qui: negli ultimi anni si sta diffondendo in Europa e in Italia una nuova specie di zanzara: la Aedes koreicus, la zanzara coreana.

    Morfologicamente è molto simile alla zanzara tigre, ma è ancora più tollerante alle basse temperature. Le prime registrazioni della presenza di questa specie risalgono al 2011 in Veneto e successivamente in Lombardia. Anche questa specie, come le altre, è vettore di agenti patogeni: soprattutto filariasi e encefalite giapponese.

    Trofei di caccia

    Quindi, come vedete, la situazione è più complessa del semplice dualismo zanzara/zanzara tigre; esistono molte più specie di quelle che normalmente si pensa. Ma una cosa mi preme farvi notare: quelle “zanzarone” che vedete di solito sui muri degli androni dei palazzi o lungo le scale, quelle che sembrano uscite da qualche film horror, quelle che quando le vedete pensate “se quella mi punge sono morto!”, beh quelle “zanzarone” sono solo delle vittime innocenti di questa società.

    Non sono zanzare, ma tipule. Innocue, docili, fragili tipule. Lo so, almeno una volta nella vita le avete ammazzate cum gaudio magno, o gridando qualche urlo di guerra. Roba che William Wallace sarebbe stato fiero di voi. E le avete schiacciate con così tanta forza che la ciabatta ha lasciato un bozzo indelebile che, a imperitura memoria, avete incorniciato con tanto di data.

    Ebbene vi do questa notizia: le tipule non pungono. Si nutrono di materiale vegetale in putrefazione (ovvero sono tendenzialmente fitosaprofaghe) e a causa della “somiglianza” e di una parentela alla lontana con le zanzare vengono barbaramente massacrate da cacciatori pantofolati.

    Questo è un appello: non uccidete le tipule. Non vi faranno mai del male. Anche se possono recare danni alle coltivazioni. Ma siete piante di riso, voi? Io questo non credo.

    Fonti

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