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Bambini e stitichezza: quali farmaci possono prendere?

Come aiutare i bambini a superare i problemi legati alla stitichezza

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    La stitichezza rientra tra i dieci problemi che più frequentemente impegnano un pediatra di famiglia, oltre a rappresentare un quarto di tutte le richieste di consulto medico gastroenterologico pediatrico in tutto il mondo. Le cause legate alla stitichezza nei bambini vengono frequentemente influenzate dalla loro età e possono richiedere interventi differenti.

    Stitichezza nei bambini

    La stipsi, o stitichezza, tende a verificarsi nei bambini quando le feci si muovono troppo lentamente attraverso l’intestino, causando la formazione di feci dure, secche e voluminose.

    A livello mondiale i tassi di stitichezza vanno dallo 0,7% al 29,6% della popolazione.

    La maggior parte dei bambini con stitichezza (circa il 90% dei casi) soffre di stitichezza funzionale, ovvero non derivata da patologie a carico di organi, o da un farmaco o da cause metaboliche (ad esempio diabete). Di quel 95%, circa l’84% soffre di incontinenza fecale e più di un terzo presenta problemi comportamentali primari o secondari dovuti alla condizione di stipsi. Il picco di incidenza di stitichezza nei bambini si verifica tra i 2 e i 4 anni di età, quando solitamente si abbandona il vasino e si inizia a utilizzare il wc.

    Nei bambini la stitichezza si caratterizza per:

    • ridotta frequenza di evacuazioni (meno di 2/3 evacuazioni a settimana per almeno un mese nei bambini che hanno meno di 4 anni di età o per almeno due mesi nei bambini che hanno compiuto i 4 anni);
    • evacuazione di feci dure e spesso molto voluminose;
    • dolore o difficoltà durante l’evacuazione;
    •  incontinenza fecale (almeno un episodio alla settimana);
    • tendenza a trattenere volontariamente le feci, irritabilità e riduzione dell’appetito nei momenti di maggiore ingombro fecale.

    La stitichezza è tipicamente caratterizzata da un circolo vizioso formato da: feci di consistenza aumentata, defecazione dolorosa, paura di soffrire per l’evacuazione, ritenzione volontaria, feci più dure e voluminose, defecazione ancor più dolorosa con possibile comparsa di screpolature o taglietti a livello della mucosa anale.

    Un bambino potrebbe anche presentare, almeno una volta alla settimana, episodi di incontinenza fecale, caratterizzati da perdita incontrollata di piccole quantità di feci semilquide (soiling) che sporcano le mutandine o da diarrea, che prende il nome di diarrea da trabocco, pseudo-diarrea o diarrea paradossa. Rappresenta una sorta di paradosso appunto, ma di fatto le feci più acquose o liquide passano attraverso un blocco formato dalle feci molto dure e voluminose (fecaloma) che molto spesso sono la causa del problema.

    Frequentemente la stipsi si ripercuote anche sulla funzione vescicale: masse voluminose di feci nella parte bassa dell’intestino possono comprimere la vescica ed impedirne il completo svuotamento, favorendo così la comparsa di infezioni delle vie urinarie.

    Cause della stitichezza nei bambini

    La stitichezza nei bambini ha diverse possibili cause, talvolta non facilmente individuabili:

    • Nel primo anno di vita, può essere legata all’introduzione di nuovi alimenti nella dieta;
    • Negli anni successivi, a cambiamenti della dieta, con diminuzione dell’apporto di fibre o di acqua; 
    • vita sedentaria (ad esempio eccesso di televisione, computer o videogiochi, poca attività fisica);
    • stress emotivi dovuti, ad esempio, alla nascita di un fratellino/sorellina o all’inserimento a scuola;
    • utilizzo di alcuni farmaci, come antidepressivi;
    • problemi comportamentali (passaggio dal pannolino all’uso del vasino), il desiderio di controllo, oppure l’evitare di andare in bagno (per non interrompere un gioco, per “rifiuto” dei bagni scolastici o per una ragade anale dolorante);
    • volontà di non evacuare, a causa di passati episodi di defecazione dolorosa o situazioni di disagio.

    Stitichezza nei bambini: rimedi

    Una soluzione quando si parla di stitichezza riguarda l’utilizzo di lassativi. Alcuni lassativi efficaci e particolarmente delicati sull’organismo sono quelli ad azione osmotica, frequentemente a base di macrogol

    Tuttavia esistono alcune accortezze legate allo stile di vita utili a contrastare la stitichezza, come ad esempio un’alimentazione ricca di fibre derivanti da cereali integrali, verdura cruda e cotta ed alcuni tipi di frutta (ad esempio kiwi, pera, prugna), capaci di trattenere l’acqua e di favorire la peristalsi intestinale.

    Inoltre, a maggior ragione se si assumono molte fibre, è necessario idratarsi correttamente bevendo molta acqua. Questo, associato a un’attività fisica regolare, aiuta a stimolare la normale motilità intestinale.

    Anche creare una sorta di routine giornaliera e incoraggiare i bambini ad andare in bagno regolarmente (soprattutto quelli più piccoli) può stimolare il bambino e aiutarlo a sconfiggere eventuali blocchi mentali.

    Lassativi per bambini

    Può succedere che, nonostante l’attenzione all’alimentazione, all’idratazione, all’attività fisica e a misure comportamentali, i bambini non riescano a risolvere il problema della stitichezza. Perciò cosa fare quando la prevenzione non basta?

    Alcuni genitori sono spaventati dall’utilizzo di lassativi, perché ritengono che siano troppo aggressivi per l’intestino dei più piccoli, ma non sempre è così. Ad esempio, esistono in commercio lassativi ad azione osmotica, a base di macrogol, efficaci nel trattare stati di stitichezza, ma al contempo delicati sull’organismo. La loro azione consiste nel richiamare liquidi a livello dell’intestino, al fine di mantenere le feci morbide. Questo rende la defecazione più semplice e  indolore. Inoltre, il macrogol è un principio attivo inerte, ovvero non viene né assorbito né metabolizzato dal corpo. Conseguentemente, non dà origine ad effetti sistemici, né ad assuefazione o dipendenza.

    Esistono lassativi a base di macrogol che non necessitano di prescrizione medica e sono adatti anche al trattamento sintomatico della stipsi nei bambini dai 6 mesi agli 8 anni. Tuttavia, quando si parla di bambini così piccoli è sempre raccomandabile il consiglio del pediatra o del farmacista.

    Inoltre, l’utilizzo dei lassativi nei bambini deve essere considerato come un aiuto temporaneo, da associare a uno stile di vita e ad un regime dietetico appropriati per la stipsi, con un ciclo di terapia massimo di 3 mesi.

    Se i bambini risultano essere un po’ schizzinosi riguardo l’alimentazione e/o restii al prendere medicine, si può optare per lassativi in polvere solubile al gusto frutta, come ad esempio agli agrumi, in modo da invogliare il bambino alla loro assunzione.

    Il parere del pediatra o del farmacista rimane sempre di importanza vitale, per questo è utile richiedere un parere in qualsiasi circostanza e prima di somministrare qualsiasi tipo di farmaco.

    Fonti

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