Mal di stomaco psicosomatico: hai mai pensato di averlo?

Cause, sintomi, tipologie e cure dei disturbi psicosomatici del tratto gastrointestinale.

mal di stomaco psicosomatico

Sommario
    Tempo di lettura Tempo di lettura terminato
    0
    Time

    A volte capita di dover tornare dal dottore perché una cura non ha funzionato: in alcuni casi è il nostro corpo a non rispondere a un trattamento azzeccato; in altri, è riuscire a individuare l’origine del problema il problema stesso. La lista delle cause del mal di stomaco è davvero lunga, ma come comportarsi quando tutto parte dalla nostra testa? In questo articolo facciamo un quadro generale delle malattie e dei disturbi psicosomatici, per poi soffermarci su una somatizzazione in particolare, quella a carico dello stomaco.

    Malattie e disturbi psicosomatici

    Per dire in poche parole cosa sono i disturbi psicosomatici è opportuno accennare anche alla branca della medicina che li studia. Si chiama psicosomatica e il suo metodo è porre in relazione la mente con il corpo, cercando di capire in che modo la prima influisce sul funzionamento del secondo. Il corpo, infatti, è uno strumento di comunicazione dello stato psichico della persona e la somatizzazione non è nient’altro che il meccanismo di trasformazione dei processi psichici in manifestazioni fisiche.

    Sono psicosomatiche tutte le malattie a cui si attribuisce una genesi psicologica e in cui uno o più organi appaiono visibilmente lesi. Si parla di disturbi psicosomatici, o somatoformi, invece, quando non abbiamo a che fare con vere e proprie malattie, ma con reazioni che coinvolgono il sistema nervoso autonomo, fornendo una risposta fisica a situazioni di disagio che interessano la nostra parte emozionale. Freud li avrebbe chiamati ‘disturbi di conversione’ e sarebbe approdato alla loro scoperta grazie agli Studi sull’Isteria.

    N.B. I disturbi psicosomatici sono disagi reali, non sono qualcosa di immaginario. I loro sintomi possono provocare una sofferenza molto acuta e impattare anche sulla sfera sociale del soggetto.

    Le possibili cause del mal di stomaco psicosomatico

    ‘Mi è rimasto sullo stomaco’, ‘non mi va giù’, ‘non riesco a digerirlo’: quante volte lo diciamo in senso figurato pensando a fatti o persone? Sono gli psicologi e gli psicoterapeuti a dirlo: il cibo si carica di significati simbolici ed è sempre legato al contesto in cui viene ingerito. In più, veicola nello stomaco emozioni e sentimenti. Ecco perché il mal di stomaco psicosomatico viene provocato in primo luogo da disagi a livello psicologico, da stili di vita non equilibrati e sentimenti repressi come rabbia e disistima.

    Ovviamente, nonostante la causa del disturbo in questi casi sia imputabile alla sfera emozionale, seguire un regime alimentare equilibrato è una regola da tenere a mente per non aggravare la situazione di disagio vissuta dallo stomaco. Per approfondire l’argomento, potresti leggere Equilibrio in tavola: mangiare bene (e meglio) si può.

    Disturbi psicosomatici a carico dell’apparato gastrointestinale: sintomi e tipologie

    Ad accomunare i disturbi psicosomatici del tratto gastrointestinale sono quindi i trigger: stress, ansia cronica, paura persistente, rabbia e altri sentimenti repressi. Ecco che il sistema nervoso autonomo risponde con reazioni vegetative che scatenano disturbi come nausea, vomito, diarrea, meteorismo, colon irritabile, ulcera, gastrite e intolleranze alimentari, fino a problemi strettamente legati all’alimentazione come l’anoressia e la bulimia. Nel dettaglio vediamo le tipologie più comuni:

    Sindrome del colon irritabile

    Chiamata anche colite o semplicemente intestino irritabile, la sindrome del colon irritabile purtroppo viene spesso trattata più come una sintomatologia che come un vero disturbo e colpisce soprattutto le donne dai 30 ai 40 anni. Le sue manifestazioni variano da persona a persona, ma si concretizzano con una serie di attacchi intestinali: stipsi con feci dure e ricoperte di muco si alternano a diarrea acquosa e dolore addominale. Il gonfiore in genere è localizzato sul lato sinistro dell’addome e viene alleviato tramite l’espulsione di feci e gas.

    I sintomi di chi soffre di colite si intensificano solitamente dopo i pasti a causa dell’aumento dell’attività peristaltica. Spesso, alla sintomatologia si aggiungono anche flatulenza, alitosi, perdita dell’appetito, mal di testa e spossatezza. Nonostante siano praticabili alcune indagini cliniche per monitorare questo disturbo, spesso individuare una causa precisa in modo evidente è complicato. Per questo è oggetto di studio della psicosomatica. La sintomatologia, infatti, alternata a fasi di benessere, di solito coincide con momenti di sovraffaticamento psicologico.

    Ulcera peptica

    È una sorta di ferita nella mucosa interna dello stomaco, del duodeno o dell’esofago. In base a quale area di mucosa colpisce, prende il nome di gastrica, duodenale o esofagea. Le cause e i sintomi, però sono gli stessi. L’ulcera peptica si chiama così, infatti, perché l’erosione interna è causata dalla pepsina e dall’acido cloridrico. Quando la produzione enzimatica e quella acida eccedono rispetto all’azione delle barriere protettive dello stomaco, i succhi gastrici agiscono direttamente sulla mucosa provocando un’infiammazione che si trasforma in un’ulcerazione.

    Per alcune persone il disturbo è inizialmente asintomatico; per altre la guarigione è spontanea. In alcuni soggetti, invece, questo tipo di ulcera si presenta con crampi e bruciore allo stomaco, nausea, gonfiore, meteorismo e inappetenza. Questi sintomi peggiorano passati 30 minuti dal pasto, negli intervalli di tempo a digiuno, in primavera e in autunno. Anche in questo caso, fra le cause secondarie accanto allo stress ci sono i farmaci analgesici (soprattutto gli antinfiammatori non steroidei), l’abuso di alcol e di caffeina, il fumo e l’Helicobacter Pylori, un batterio sempre presente nella mucosa gastrica che può aggredire le pareti dello stomaco.

    Consigli per tenerlo sotto controllo

    Proprio per la sua natura, il mal di stomaco psicosomatico non richiede soltanto un intervento medico, ma necessita anche di un trattamento psicoterapeutico. Solo lo specialista della sfera emotiva ha gli strumenti per scavare a fondo ed estirpare le cause a monte del problema. Somatizzare significa trasferire un problema a una parte del corpo. La terapia agisce in modo contrario, raggiungendo subito l’origine emozionale del disturbo. L’obiettivo dev’essere quello di riuscire a distinguere cos’è l’elemento scatenante della somatizzazione e agire direttamente su quello, senza intervenire in modo aggressivo sulla parte organica che ne risente. Con la guida dello psicoterapeuta, il paziente sarà capace di prendere coscienza dei propri sentimenti, esternare i vissuti inespressi, elaborare i conflitti interni e canalizzare e digerire le proprie emozioni con consapevolezza.

    Qualche consiglio per rimediare a gonfiore e dolore addominale? In attesa di un consulto medico, intanto puoi leggere Pancia gonfia? Cause e rimedi di un sintomo comune per mettere in pratica tutte le buone abitudini necessarie per alleviare questo disturbo.

    Se sei in cerca di una modalità alternativa di ricevere una consulenza psicologica, prova l’opzione digitale, direttamente da casa, ma ugualmente efficace. Ne parliamo qui: Psicologo online, ecco come funziona la terapia a distanza.

    Fonti

    Lascia il tuo commento

    Non verrà mostrata nei commenti
    A Good Magazine - Newsletter
    è il contenuto che ti fa bene! Resta aggiornato sulle malattie digitali