DINO, lo strumento per la diagnosi della dislessia

Il videogioco per lo screening della dislessia ha ottenuto il patrocinio di AID e questo significa l’inizio di test pre-clinici

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    Si stima che 1 bambino su 5 abbia difficoltà di apprendimento: questo significa che non vivrà bene la propria infanzia, che probabilmente avrà problemi con l’autostima e, a causa del ritardo (o della totale assenza) della diagnosi, potrebbe abbondare prima gli studi. I disturbi specifici dell’apprendimento (o DSA) comprendono vari disturbi, ma il più noto e frequente è senz’altro la dislessia: in Italia, infatti, si stima che il 2-4% della popolazione sia dislessica. Grazie alla ricerca e realtà come la startup Paperbox si stanno facendo dei grossi passi avanti per giungere a una diagnosi precoce e puntuale, in modo da dare la possibilità ai bambini di apprendere nel modo a loro più congeniale. Per questo è nato DINO, un videogioco che individua attraverso il gioco i fattori di rischio della dislessia già dai 5 anni.

    Cos’è la dislessia

    La dislessia è uno dei disturbi specifici dell’apprendimento (o DSA), che ha origine neurobiologica ed è caratterizzata principalmente da difficoltà di lettura. Questi disturbi impediscono a chi li presenta di imparare e memorizzare informazioni e a sviluppare abilità utili alla vita quotidiana, scolastica e successivamente anche a quella lavorativa.

    Il disturbo della dislessia riguarda prettamente la lingua scritta e comporta:

    • ritardi nell’apprendimento di lettura e scrittura
    • difficoltà di memoria
    • confusione tra lettere e parole simili
    • grafia molto disordinata
    • difficoltà organizzative
    • difficoltà con la sequenza degli eventi

    Di conseguenza, il bambino che soffre di dislessia (soprattutto se non diagnosticata) molto probabilmente svilupperà frustrazione e disagi psicologici, ma anche deficit di attenzione e, da adulto, inadeguatezza sociale.

    Cos’è DINO

    DINO è un videogioco che permette di identificare precocemente la dislessia nei bambini. Tramite giochi interattivi è possibile individuare i fattori di rischio della dislessia nei bambini già a partire dai 5 anni, cioè prima dell’età scolastica, così da agire tempestivamente. Inoltre, DINO è in grado di supportare i bambini durante i percorsi di potenziamento attraverso fasi ad hoc di monitoraggio. Tramite i vari livelli di gioco basati sulla letteratura scientifica del neurosviluppo, il gioco digitale raccoglie i dati che permettono di elaborare un risultato in pochi minuti, solo 15 minuti di gioco. I fattori di rischio, così, vengono facilmente riconosciuti, dando la possibilità ai genitori, alla scuola e alle figure sanitarie di seguire percorsi adatti. È conforme ai principi clinici e scientifici delle normative del Ministero della Salute.

    I testi di usabilità preclinica con AID

    Il videogioco DINO è stato progettato dal team di Paperbox, una start-up nata nel 2022 da tre giovani imprenditori ai quali si sono aggiunti altri professionisti e figure specializzate. Questo lavoro di squadra ha permesso non solo a DINO di raggiungere l’importante risultato di diagnosticare la dislessia in bambini in età prescolastica, ma anche di porsi nuovi obiettivi quali:

    • individuare non solo la dislessia, ma tutti i disturbi specifici dell’apprendimento, quindi anche disgrafia, disortografia e discalculia;
    • successivamente, individuare altri disordini cognitivi.

    Inoltre, il videogioco DINO è arrivato a ottenere il patrocinio di AID, l’Associazione Italiana Dislessia che si occupa dei DSA a livello nazionale. Ufficializzando il patrocinio si mette un tassello fondamentale nello sviluppo del progetto: DINO, infatti, potrà essere usato nelle fasi di testing pre-clinico nelle scuole e in fasi di testing clinico. È un aspetto importante in quanto DINO mira a diventare il primo screening digitale nazionale riconosciuto come dispositivo medico.

    Il test preclinico serve anche a dimostrare che l’utilizzo di DINO non causa effetti collaterali legati all’esposizione e al tempo trascorso davanti allo schermo.

    Nell’ambito della collaborazione, Gemelli Digital Medicine & Health (GDMH) fornirà le risorse necessarie per supportare il progetto, come:​

    • competenze normative e mediche per guidare e supportare il protocollo clinico;
    • competenza medica e nell’interfaccia utente per raccogliere e analizzare i dati clinici;
    • presentazione del protocollo al Comitato Etico, coordinamento e gestione delle attività di studio e pubblicazione di due studi clinici;
    • competenze nel campo della salute e delle scienze della vita per supportare l’analisi della ricerca e ideare lo sviluppo di prodotti secondari.

    Dimostrare che DINO può alleviare i sintomi emotivi, cognitivi e comportamentali dell’umore legati e causati dai disturbi dell’apprendimento e dimostrare l’importanza di una diagnosi precoce e del monitoraggio di determinati parametri comportamentali sono aspetti fondamentali per il benessere dei piccoli che soffrono di DSA e per garantirgli un futuro roseo da adulti nello studio, nel lavoro e nella vita quotidiana.

    Fonti

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