Per essere un farmacista nel 2021 sono necessarie skills che spesso vanno ad integrare e a supportare l’operatività lavorativa in farmacia e che permettano di ricoprire al meglio il ruolo chiave che questa professione possiede all’interno del sistema sanitario: questo è quanto riportato da PGEU in un position paper recentemente pubblicato. Approfondiamo il contesto.
I farmacisti sono il terzo più grande gruppo di professionisti appartenenti al sistema sanitario dopo medici e infermieri e risalgono al primo posto quando si parla di accessibilità al pubblico.
Lo abbiamo visto fin dai primi mesi della pandemia: il ruolo del farmacista è essenziale per l’assistenza sanitaria di base in quanto collegamento tra pazienti e sistema sanitario, un elemento che permette non solo di garantire alla popolazione professionisti capaci di rispondere in periodi di emergenza, ma anche di avere una figura professionale che sia di supporto in ambito di prevenzione, promozione della salute e uso sicuro ed efficace dei medicinali.
La pandemia in realtà è servita per accelerare dinamiche che avrebbero comunque dovuto innescarsi per tendenze come l’invecchiamento della popolazione, le innovazioni per la gestione di malattie croniche, il progresso della tecnologia digitale e un’assistenza sanitaria personalizzata e più incentrata sul paziente. Tutti aspetti che richiedono al farmacista di sviluppare e acquisire nuove competenze in tempi rapidi per poter rispondere prontamente alle richieste dei pazienti, ampliando così il ruolo che tradizionalmente ricopriva.
In questo contesto, anche sotto raccomandazione dell’OCSE, molti Paesi europei hanno deciso di introdurre modifiche anche a livello legislativo per poter ampliare il ruolo dei farmacisti.
Ma quali sono le competenze richieste al farmacista nel 2021?
Tra gli aspetti più importanti e richiesti troviamo sicuramente il tema del digitale, sempre più integrato nella quotidianità della farmacia, seguito a ruota dal tema del green e della sostenibilità, in linea con le ambizioni del Green Deal dell’UE che vede nel farmacista un veicolo fondamentale per la divulgazione di una cultura della salute non solo pubblica, ma anche ambientale.
Competenze per accompagnare la transizione green e digitale
Per quanto riguarda lo sviluppo delle competenze digitali, l’Unione Europea promuove e coordina svariate strategie che hanno a che fare con nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, le quali puntano a migliorare la qualità delle cure e aumentare l’efficienza dei sistemi sanitari dei Paesi membri.
Big Data
Tra le competenze digitali che un farmacista deve acquisire troviamo sicuramente la governance e l’uso dei dati del mondo reale nel contesto, la gestione dei big data, l’informatica sanitaria, l’alfabetizzazione digitale e le tecnologie.
In Europa il 100% delle farmacie è ormai informatizzato e connesso a internet e gli investimenti del settore rispetto a moderne tecnologie di comunicazione dell’informazione (software di erogazione delle farmacie e l’arrivo delle ricette elettroniche) sono stati ingenti per poter garantire una miglior qualità del servizio.
Tecnologie di Automatizzazione
Si vede inoltre, un incremento sempre maggiore di tecnologie automatizzate: software di erogazione, robot, sistemi di dosaggio e riempimento, che, oltre a generare vantaggi per la distribuzione dei farmaci in termini di sicurezza e risparmio di tempo, consentono al farmacista di poter dedicare più tempo al paziente in termini di consulenza e servizi.
Saper sfruttare tecnologie digitali come Big Data e AI all’interno del sistema sanitario, rende il farmacista ancora più pronto a rispondere alle esigenze personali di ciascun paziente, focalizzando l’attenzione sulla persona piuttosto che sull’operatività.
Sostenibilità e salute pubblica
Per quanto riguarda il tema della sostenibilità, come abbiamo già visto, il ruolo del farmacista sarà fondamentale per diffondere una cultura sostenibile, anche grazie a una maggior consapevolezza in campo medico-sanitario.
La conoscenza dei farmaci e del loro impatto sull’ambiente è solo una delle competenze che i farmacisti possono mettere a frutto nel campo del green; vediamo come.
Conoscenza dei farmaci per ridurre l’impatto ambientale
In quanto massimi esperti di medicinali, i farmacisti devono schierarsi in prima linea per fare in modo che all’interno della loro azione consulenziale emergano tematiche riguardanti salute e sicurezza ambientale.
In particolare, il ruolo del farmacista in questo campo dovrebbe riguardare:
- consulenza su manipolazione, aderenza e smaltimento medicinali
- fornitura di informazioni riguardanti la disponibilità di prodotti più ecologici
- fornire punti di raccolta per lo smaltimento sicuro di medicinali scaduti
In questo contesto, risulterà fondamentale una costante preparazione da parte dei farmacisti, non solo per quanto riguarda il prodotto, ma anche rispetto a leggi e normative per la salvaguardia dell’ambiente.
Conclusioni
Il ruolo del farmacista acquisirà nei prossimi anni una posizione sempre più rilevante e complessa all’interno del sistema sanitario. Per poter gestire al meglio questa posizione, non più costituita dai tradizionali compiti di dispensazione di farmaci, sarà necessaria una formazione costante e trasversale. Solo in questo modo il farmacista potrà garantire ai suoi pazienti un’offerta personalizzata e che risponda alle reali esigenze della comunità.
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