Farmaceutiche: resilienza e flessibilità per affrontare i cambiamenti

Intervista al dottor Andrea Verniani, marketing manager di Corman Spa

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    La presenza impattante del Covid19 ha portato con sé infinite necessità in questo ultimo anno (e più). Le conseguenze del diffondersi del virus e delle misure per contenerlo hanno inevitabilmente scosso dalle fondamenta pressoché tutti i settori. Ce n’è uno in particolare che si è trovato a fronteggiare i cambiamenti più decisi: quello della salute, dove anche il mercato farmaceutico e le aziende pharma sono coinvolti. Ne abbiamo parlato con Andrea Verniani, marketing manager di Corman Spa, che fa il punto anche sulle potenzialità del digitale e sul ruolo della comunicazione in questo settore.

    Per Corman, cambiamento e aggiornamento continuo sono elementi indispensabili per la crescita. Cosa ha significato in questo anno così particolare? Quali azioni sono state intraprese?

    Il mondo della farmacia italiana è in continua evoluzione da diversi anni e già altri fattori prima della pandemia avevano accelerato il cambiamento, come nel 2017 il “DDL concorrenza”, che ha aperto il mondo della farmacia alle società di capitali, permettendo loro di essere proprietarie di farmacie. Il Covid-19, più che cambiare il canale farmacia, ha influito in modo importante sulle dinamiche e comportamenti di acquisto delle persone, favorendo l’acquisto digitale a quello fisico.

    In questo scenario di grande cambiamento, anche le aziende come Corman hanno avuto la necessità di rivedere rapidamente i propri modelli operativi e d’azione per cercare di rispondere in tempo reale e nel miglior modo possibile alle nuove necessità e richieste delle farmacie e dei clienti/pazienti. La realtà di Corman, l’essere un’azienda agile e snella, ha permesso di affrontare la situazione in modo efficace, contando sulla qualità, preparazione e dedizione delle persone che fanno parte della “squadra” Corman.

    La formazione è alla base di tutte le nostre attività, e il valore professionale e delle competenze delle singole risorse è un patrimonio fondamentale e in continuo arricchimento in azienda. Le azioni intraprese fin dal primo momento della pandemia sono state molte, ma credo che alla base di tutto quelle essenziali siano state 2: la prima operare in sicurezza rispettando tutti protocolli e la seconda di esserci sempre stati, in presenza o in smartworking; ciascuno nel proprio ruolo ha svolto un compito fondamentale per essere a fianco dei farmacisti e dei pazienti, per portare loro soluzioni per le loro necessità vecchie e nuove.

    Cosa rischiano le aziende del settore che non sono state flessibili?

    Ogni azienda rappresenta un mondo a sé, per cui è molto difficile parlare per realtà diverse. Sicuramente la flessibilità nel momento storico che stiamo vivendo è una grande forza per rispondere bene al cambiamento, mentre la rigidità corre il rischio di essere un limite molto importante.

    Il mercato farmaceutico è inevitabilmente cambiato; in che modo?

    Il mondo farmaceutico è cambiato e sta cambiando, personalmente penso in meglio. Perché i farmacisti – e parlo da farmacista – ci sono stati sempre e hanno portato avanti la loro missione con dedizione e preparazione. I recenti coinvolgimenti dei farmacisti e delle farmacie nel poter svolgere tamponi, vaccini e screening stanno riconoscendo il valore e il ruolo che il farmacista merita come profilo sanitario. La farmacia è la prima linea per l’assistenza sanitaria territoriale e il primo punto di accesso al mondo della salute per trovare una risposta e un consiglio di “valore” alle proprie necessità. Il “valore” del consiglio credo che sia la parte più importante della competenza di un farmacista.

    Corman è una realtà consolidata, ma come si comunicano nel tempo affidabilità e qualità al consumatore finale?

    La comunicazione al consumatore finale è una realtà relativamente nuova per Corman, perché per molto tempo noi abbiamo lavorato nel comunicare l’affidabilità e la qualità dei nostri prodotti ai medici e ai farmacisti, che anno dopo anno hanno riconosciuto ai brand di Corman (propri o distribuiti) un grande valore e qualità. Il tutto è stato costruito potendo lavorare con brand internazionali di primissima qualità, con persone qualificate, con progetti e attività innovativi e performanti, oltre che puntando sulla qualità delle persone. Da un paio di anni, senza dimenticare il lavoro fatto, abbiamo iniziato a parlare in modo diretto e aperto con il consumatore finale. Comunicare sulla salute delle persone non è mai semplice, per questo noi abbiamo deciso di comunicare in modo chiaro, semplice e soprattutto cercando di presentare i benefici che i nostri prodotti possono portare nella vita delle persone, in termini di salute.

    Quale importanza ha il brand di prodotto nella comunicazione?

    Il brand ha un’importanza fondamentale e per noi l’essenziale è che i nostri clienti si possano fidare dei nostri brand.

    In che modo Corman racconta (online e offline) i benefici delle proprie linee di prodotto?

    Le iniziative per raccontare online e offline le nostre linee di prodotti sono molte e, indipendentemente dal canale, il nostro storytelling è sempre mirato a proporre il miglior prodotto per le necessità specifiche del consumatore. Ognuno di noi è diverso dall’altro, noi cerchiamo di parlare molto con i nostri clienti, in modo da cercare di capire le loro necessità, preoccupazioni, per proporre i nostri prodotti come soluzioni per migliorare la loro vita ed evitare le loro preoccupazioni. Tante volte ci riusciamo, altre volte scopriamo nuovi bisogni che ci spingono ad andare avanti nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni.

    Si parla sempre di come, anche in ambito salute e benessere, il digitale leghi ormai le aziende al consumatore finale; ma esistono anche pratiche di digitalizzazione interna che possono fare la differenza?

    Il digital è nelle nostre vite in ogni istante e per una grande azienda come Corman, che è partner ogni anno di circa 11.000 farmacie in Italia, oltre che di parafarmacie e Orto Sanitarie, è essenziale avere all’interno dei sistemi di digitalizzazione evoluti e performanti per parlare con i consumatori, per parlare con i farmacisti, con la propria rete di vendita, per gestire la presa d’ordine, per l’invio dei prodotti. In sintesi, la digitalizzazione è fondamentale, ma deve sempre essere associata a persone che siano competenti e ben preparate.

    Tra i trend 2021 del settore pharma c’è la sostenibilità, ormai leva del marketing. In che modo può contribuire alla reputazione di un’azienda?

    La sostenibilità è da sempre un punto essenziale della vision di Corman, in tutte le scelte dell’azienda si legge il concetto della sostenibilità, dalla nostra sede, alle linee di prodotti che produciamo, ai fornitori con il quale collaboriamo, alle azioni che ciascuno di noi in Corman svolge ogni giorno. La sostenibilità non è una leva di marketing: è per noi un modo di essere.

    Progetti futuri e prossimi obiettivi?

    Il futuro è certamente una grande sfida, perché permetterà alle aziende di scrivere un nuovo capitolo della storia della farmacia, senza poter contare a pieno dell’esperienza acquisita negli anni precedenti, perché i cambiamenti degli ultimi mesi hanno cambiato le regole del gioco e credo che oggi nessuno abbia la certezza di quali siano le nuove regole.

    In questo contesto la curiosità, la resilienza e la flessibilità saranno 3 ingredienti fondamentali per le persone e le aziende che operano nel nostro settore. La squadra di Corman ha le competenze, le idee e le persone giuste per affrontare questa nuova avvincente sfida.

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