Bere latte fa bene o male? Una questione su cui dibattiti e ricerche scientifiche non si sono mai conclusi, proprio perché la bevanda di cui parliamo non è in sé per sé maligna per la nostra salute ma siamo sicuri che invece non sia il suo consumo a poterla rendere potenzialmente “pericolosa” per la nostra salute? Quanto latte bere al giorno quindi? Secondo le linee guida per una sana alimentazione del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA) una persona adulta può consumare fino a 3 bicchieri di latte al giorno da 125 ml ciascuno.
Latte: i difetti e le qualità.
Come è fatto il latte? Un litro di latte è principalmente composto da acqua, al 90%, secondariamente da proteine, zuccheri (lattosio) e grassi: questi ultimi variano a seconda del tipo di derivazione del latte stesso, il latte bovino, per esempio, contiene il 5% di proteine e il 4% di grassi. Secondo la tabella nutrizionale dell’INRAN, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, un bicchiere di latte intero contiene 4,5 gr di grassi, di cui 2,6 sono grassi saturi e ben 14 mg di colesterolo, valori molto più alti rispetto a quelli di un bicchiere di latte parzialmente scremato o di una pizza con il pomodoro. Chi consuma abbondantemente latte intero e suoi derivati deve fare attenzione quindi alle quantità: infatti l’alto contenuto di grassi saturi può notevolmente incrementare il livello di colesterolo nel sangue. D’altro canto però a farci bene del latte è il suo contenuto di minerali e vitamine: calcio e fosforo in abbondanti quantità, ma anche sodio e potassio, retinolo, Vitamina E, B8, B2, Vitamina A e alcune vitamine del gruppo B6 e B12. Le proteine contenute nel latte cambiano molto a seconda della sua origine ma sono molto utili nella crescita: anche per i bambini, dai tre anni in su, è consigliabile assumere latte due volte al giorno, preferendo ovviamente quello parzialmente scremato.
Lattasi ed evoluzione: perché ora possiamo bere il latte da adulti.
Nonostante il nostro corpo sia geneticamente programmato per bere latte sin dalla tenera età, a volte accade che crescendo non siamo più in grado di bere latte. Questo perché l’enzima presente alla nascita, nel nostro organismo, che ci garantisce la digestione del latte, chiamato “lattasi”, scompare gradualmente con la crescita, rendendo il latte indigesto e, in alcuni casi, creando delle vere e proprie intolleranze al lattosio. Da molti anni però, grazie anche ad un consumo man mano più elevato, molti di noi sono ormai geneticamente predisposti alla digestione del latte, mantenendo un buon livello di questo enzima anche in età adulta
Latte e tumori: quali sono le correlazioni e gli studi a riguardo?
La correlazione fra il consumo di latte e derivati con il rischio di sviluppare un tumore non è tuttora ben chiara: esistono molteplici studi, ma molti di questi non giungono realmente ad una conclusione significativa. La rivista BMJ ha pubblicato una revisione di tutte le ricerche riguardanti questa tematica, arrivando alla conclusione che non esistono ancora studi di alta qualità che possano realmente provare una stretta relazione fra il consumo di latticini e il rischio di cancro. Dall’analisi si evince però che:
- I tumori del tratto gastrointestinale (stomaco, esofago, pancreas, colon) non hanno trovato particolari associazioni con il consumo di latte. Anzi, a proposito del cancro colon-retto si legge che : “Nove meta-analisi […] hanno mostrato un rischio ridotto di cancro del colon-retto con un maggiore consumo di latte, latte non fermentato o “prodotti interamente caseari”. A quanto risulta dallo studio quindi il consumo di latte diminuirebbe il rischio di cancro al colon-retto;
- Cancro al seno, endometrio e ovaio non hanno trovato associazioni significative con il consumo di latte, sebbene i risultati siano molto eterogenei;
- Diversa la situazione del tumore alla prostata, che in questo studio, vede molti più casi di cancro associati al consumo di latte e prodotti caseari ma, come nei casi precedenti, non ha prodotto risultati significativi su questo tipo di correlazione;
- Il tumore ai polmoni, anche secondo un altro studio di Jama Oncology, non solo non trova correlazioni con il consumo di latte, ma anzi, sembrerebbe che il consumo di un prodotto caseario come lo yogurt, associato ad una dieta ricca di fibre diminuisca il rischio di contrarlo:
“In questa ampia analisi aggregata, abbiamo scoperto che il consumo di fibre alimentari e yogurt erano entrambi associati a un rischio ridotto di cancro ai polmoni. Per la prima volta a nostra conoscenza, è stata osservata una potenziale associazione sinergica tra l’assunzione di fibre e yogurt sul rischio di cancro ai polmoni. Sebbene siano necessarie ulteriori indagini per replicare questi risultati e districare i meccanismi sottostanti, il nostro studio suggerisce un potenziale nuovo beneficio per la salute derivante dall’aumento dell’assunzione di fibre alimentari e yogurt nella prevenzione del cancro ai polmoni. I nostri risultati suggeriscono un potenziale ruolo protettivo di prebiotici e probiotici contro la cancerogenesi polmonare.”
Salute delle ossa: meglio bere più latte o no?
Spesso si sente dire: “bevi più latte” o “mangia più formaggio che ti fa bene alle ossa”. Indubbiamente il latte e tutti i suoi derivati contengono calcio, ma siamo sicuri che faccia davvero così bene alle ossa? Purtroppo non esiste nessun collegamento certo tra quanto latte beviamo e robustezza delle ossa. Assumere calcio infatti non fa aumentare la densità ossea, se non di pochissimo e per un tempo molto limitato, quindi non le rinforza e soprattutto non difende dal rischio di fratture. L’assunzione di calcio però, così come di tutti gli altri nutrienti presenti nel latte è comunque molto importante, specialmente nella fase della crescita.
Cosa fare quindi?
Bere latte nelle giuste quantità, come esplicato dalle linee guida, non creerà alcun danno alla nostra salute: da 1 a 3 bicchieri di latte al giorno (preferibilmente scremato o parzialmente scremato), alle quali aggiungere 2 o 3 porzioni di formaggio fresco (100 g) o stagionato (50 g) a settimana. Le porzioni sono sempre importanti, in ogni tipo di dieta e per qualsiasi tipo di cibo, perché eccedere è sempre una cattiva abitudine nell’ambito della nutrizione.
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