Stringi i denti? Potresti soffrire di bruxismo!

Digrignare i denti, stringere con forza la mandibola fino a svegliarsi con i muscoli della faccia doloranti. Questo atteggiamento ha un nome: si chiama bruxismo e nel mondo a causa dell’emergenza Coronavirus, il fenomeno si è amplificato

Bruxismo

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    Digrignare i denti, stringere con forza la mandibola fino a svegliarsi con i muscoli della faccia doloranti. Questo atteggiamento ha un nome: si chiama bruxismo e colpisce circa il 40 per cento della popolazione. Il 10 per cento invece ne soffre in forma grave. Nel mondo a causa dell’emergenza Coronavirus, il fenomeno si è amplificato e sempre più persone hanno cominciato a soffrire di questo disturbo. L’allarme è stato lanciato dentisti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) in occasione del Congresso Nazionale 2020 che si è tenuto a Firenze. La causa? L’aumento del disagio psicologico e dello stress dovuto al lavoro a distanza.  Ma cosa comporta il disturbo di serrare violentemente le arcate dentali? Può provocare danni importanti nel corso del tempo? Scopriamolo insieme!

    Cos’è il bruxismo?

    Il bruxismo è causato dalla contrazione involontaria dei muscoli utilizzati nella masticazione. Si tratta di un’attività anomala senza uno scopo pratico detta parafunzione. Il disturbo si manifesta solitamente durante il sonno (in particolare nella seconda fase, raramente nella fase REM), anche se può comparire durante tutto l’arco della giornata quando la persona è completamente sveglia e nonostante tutto non si rende conto di stringere forte i denti.  Ma come si manifesta il bruxismo? Si caratterizza per il digrignamento dei denti e il serramento dentale statico. Ma perché i muscoli facciali e stringiamo l’arcata dentale così violentemente? Le cause sono molteplici e nello sviluppo di questa parafunzione sono coinvolti più fattori.

    Bruxismo: quali sono le cause?

    Ansia, stress e nervosismi, ma anche disturbi emotivi e psicologici sono tra le prime cause di manifestazione del bruxismo. Ma non solo, questo fenomeno non è legato solo a motivazioni che derivano da uno stato di agitazione. Tra le cause principali ci possono essere anche il possibile disallineamento delle arcate dentarie o malformazioni alla mandibola oppure malattie neurodegenerative a causa delle quali il bruxismo si manifesta come una risposta muscolare alla patologia. L’abuso di alcool, fumo o droghe potrebbe scaturire la manifestazione dei ‘denti digrignati’.  La parafunzione non riguarda solo il mondo degli adulti. Anche i più piccoli possono soffrire di bruxismo. Spesso i più piccoli serrano i denti a causa di infiammazioni alle orecchie o disturbi alla bocca e alle arcate dentali.

    E tu, soffri di bruxismo?

    Capire se soffriamo di bruxismo non è semplice, soprattutto perché, come abbiamo detto, questo fenomeno si manifesta durante il sonno ed è del tutto involontario e inconsapevole. Si tratta quindi di un fenomeno ‘silenzioso’ per chi ne soffre, ma chi ci sta vicino può accorgersi del rumore provocato dal nostro digrignare i denti e lanciare un campanello d’allarme.  Ci sono però anche dei sintomi da tenere sotto controllo che possono essere una spia del bruxismo. È importante fare attenzione all’intorpidimento della mandibola e a dolori alla mascella soprattutto durante la masticazione e alle orecchie. Anche il mal di testa, le vertigini, la difficoltà ad aprire bene la bocca e la sensibilità dentale possono essere dei suggerimenti del nostro comportamento.  In ogni caso è sempre consigliato rivolgersi al medico. L’occhio esperto dello specialista sarà in grado di individuare l’erosione dei denti causata dal bruxismo e determinarne le cause. Per scongiurare eventuali malformazioni, prescriverà al paziente una radiografia ortopanoramica.

    Bruxismo: quali conseguenze?

    Soffrire di bruxismo a lungo andare può portare a delle conseguenze poco piacevoli. E se tensione muscolare, dolori alla mandibola, secchezze dalle fauci, sono dei sintomi fastidiosi, ma con cui è possibile convivere, la situazione peggiora quando a insorgere sono i disturbi del sonno, forti mal di testa e dolori alle orecchie. Il bruxismo notturno infatti può anche influenzare negativamente la qualità del sonno, portando allo sviluppo di tutte le conseguenze di un riposo insufficiente, aumentando il livello di stress che, come abbiamo detto, è una delle cause principali di questo atteggiamento.  Il digrignare i denti è nemico numero uno dello smalto dentale che può limarsi e assottigliarsi a causa delle continue sollecitazioni cui si trova sottoposto. Tra i casi più gravi, il bruxismo può portare addirittura a esporre la dentina, danneggiare il dente in profondità, scheggiare, incrinare e perfino fratturare i denti, fino a compromettere otturazioni, corone, ponti in ceramica e lavori odontoiatrici.

    Bruxismo: quali rimedi?

    Le cause del bruxismo possono essere svariate. Non trattandosi di una malattia vera e propria, ma di un comportamento che messo in atto può portare a fastidiose conseguenze, non esiste una ‘cura’ vera e propria per trattare il bruxismo, ma alcune strategie da mettere in atto per allontanare la parafunzione. Quali rimedi adottare?

    1. Il bite: si tratta di un presidio medico, un paradenti da inserire in bocca prima di andare a dormire per impedire il digrignamento dei denti ed evitarne l’usura e il sovraccarico dei muscoli. Il bite può essere utilizzato anche se la parafunzione è connessa a malformazioni.
    2. Tecniche di rilassamento: se la causa del bruxismo è collegata allo stress o sintomi ansiosi, è necessario ricorrere a tecniche di rilassamento per alleviare l’ansia. Se il fai-da-te non basta per diminuire lo stato di agitazione, è necessario rivolgersi a uno psicologo o uno psicoterapeuta che sarà indicare il percorso più adatto per andare a eliminare questo fastidioso disturbo.

    Ehi! Noi di A Good Magazine abbiamo già parlato di denti! Per approfondire, leggi anche ‘Come aiutare i pazienti impossibilitati a effettuare una corretta igiene orale’ oppure ‘Cosa prendere se hai mal di denti’. Non dimenticare di consultare ‘Dolore al dente devitalizzato: cosa può essere?’ e anche ‘I progressi dell’estetica dentale’.

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