Il Dottor Who ha sofferto di anoressia: l’esperienza di Christopher Eccleston

La visnoressia è un disturbo alimentare che colpisce un uomo su mille: ecco come si manifesta

Anoressia maschile

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    A rompere il ghiaccio sull’anoressia maschile è stato l’attore britannico Christopher Eccleston. Mentre recitava sul set di Doctor Who, soffriva di depressione e anoressia. L’attore lo ha confessato nella sua biografia ‘I Love The Bones Of You’.
    Ha così aperto un dibattito su un disturbo alimentare spesso silente e non associato al mondo maschile.
    «Molte volte ho voluto confessare di essere anoressico, ma non l’ho mai fatto – scrive l’attore nel libro – perché ho sempre pensato che fosse uno sporco segreto».
    Il punto più basso della malattia è arrivato nel 2015, quando l’attore ha cominciato a pensare al suicidio.
    «Ero in uno strato di estrema ansia, convinto che sarei morto o mi sarei ucciso – scrive nella biografia -. Nella mia disperazione ho cercato un ospedale psichiatrico. Ero sicuro di avere poche settimane di vita».

    Anoressia maschile: cos’è e come riconoscerla

    Perdita di peso eccessiva, paura di ingrassare, visione distorta del proprio corpo: l’anoressia nervosa è un grave disturbo alimentare. Sconvolge la vita di una persona al punto da stravolgere le attività quotidiane e i rapporti interpersonali.
    Colpisce generalmente gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni. Anche se è da sempre considerato un disturbo prettamente femminile, negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più tra la popolazione di sesso maschile. Tra le cause ci sarebbero fattori di tipo biologico (una predisposizione genetica), psicologico e ambientale.

    La visnoressia

    L’anoressia nervosa negli uomini, detta anche visnoressia, colpisce 3 persone ogni 1000. L’incidenza per le donne invece è tra i 9 e i 43 casi ogni 1000. Fino a poco tempo fa, i maschi erano esclusi dalla maggior parte degli studi terapeutici che hanno portato allo sviluppo di criteri diagnostici e ai trattamenti per i disturbi alimentari. Meno dell’1 per cento di tutta la ricerca sui disturbi alimentari si concentrava in particolare sugli uomini. I disturbi alimentari sono sempre stati osservati attraverso una lente femminile: un requisito chiave per la diagnosi era l’amenorrea.

    Malattia e differenza di genere

    Esistono alcune differenze di genere per quanto riguarda l’età di esordio del disturbo. Tra le ragazze la malattia si manifesta tra i 14 e i 18 anni, mentre per i ragazzi tra i 16 e i 20 anni, ma può comparire fino ai 27.
    I sintomi della visnoressia sono diversi dell’anoressia al femminile. Una donna percepisce il suo corpo talmente grosso da smettere di mangiare. Per gli uomini si esprime con l’eccessivo esercizio fisico e l’uso di prodotti per incrementare la massa muscolare. Un adolescente che intende perdere qualche chilo con l’esercizio fisico, se è più insicuro o fragile, potrebbe entrare in una sorta di circolo vizioso.
    I chili persi infatti lo fanno sentire meglio, ma questo può innescare un meccanismo che lo porta ad aver bisogno di perderne sempre di più. Un peso corporeo inferiore del 15 per cento a quello che ci si aspetta dall’età e dall’altezza di un ragazzo potrebbe essere un indice di disturbo alimentare.

    Il trattamento

    Il trattamento dell’anoressia procede per obiettivi intermedi secondo la sintomatologia e il grado di consapevolezza del disturbo. La terapia più efficace è la psicoterapia.
    Solitamente i malati di anoressia nervosa tendono a rifiutare il consulto medico perché non ammettono le proprie problematiche. Fondamentale è il supporto di amici e parenti. Nel caso si accorgano di comportamenti legati al disturbo alimentare, devono insistere con tempestività sull’importanza di una terapia.

    Fonti

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