Sposarsi ai tempi del Covid: e se non fosse poi così male?

Lo abbiamo chiesto direttamente ai neo-sposi e a Matrimonio.com.

Sposarsi ai tempi del COvid

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    La tradizione insegna che dopo la proposta di matrimonio hanno inizio mesi frenetici passati a organizzare le nozze nei minimi dettagli. Così è stato fino ai primi di marzo, prima dello spiacevole decreto che annunciava lo stop alle celebrazioni per far fronte alla bomba che era appena esplosa: la pandemia. Il Libro Bianco del Matrimonio, scritto da Matrimonio.com in collaborazione con Google ed ESADE Business School, ci dice che nel 2019, da marzo a giugno, sono stati celebrati 70.000 matrimoni. Quest’anno, l’impatto del Covid ha abbassato notevolmente la cifra. Migliaia di italiani avevano già in mente una data precisa per il grande giorno, gli invitati erano stati informati del lieto evento e all’improvviso tutto è stato messo in stand-by. Alcuni sposi promessi hanno preferito posticipare le nozze a data da stabilire; altri, invece, hanno deciso che niente li avrebbe obbligati a rimandare il momento in cui si sarebbero giurati amore eterno. Proprio perché ‘omnia vincit amor’ (l’amore vince su tutto), abbiamo deciso di portare un’ondata di ottimismo in questa rubrica ascoltando le storie di chi, irremovibile, la fede se l’è già messa al dito. Viva gli sposi!

    Fase 1: il matrimonio non s’ha da fare

    Ricapitolando brevemente gli sviluppi della stagione dei matrimoni, occorre partire dal dpcm dell’8 marzo 2020, che congela, oltre agli assembramenti in generale, anche le cerimonie civili e religiose e quindi matrimoni, battesimi e funerali. In Chiesa si può andare a pregare, ma in modo autonomo e assicurandosi di essere ad almeno un metro di distanza dagli altri fedeli. Le messe vanno avanti, ma è possibile parteciparvi soltanto online. Le coppie in attesa di sposarsi, capiscono che le aspetta un periodo di grande incertezza sul da farsi.

    Fasi 2 e 3: il matrimonio s’ha da fare, ma ad alcune condizioni

    Dopo la quarantena, a partire dalla metà di giugno, pian piano il Governo allenta la presa su alcuni aspetti della vita quotidiana e sulle celebrazioni. Non siamo tornati alla normalità, ma adesso sposarsi si può! Basta rispettare alcune regole. I fornitori e le persone assunte per lavorare durante la cerimonia e il ricevimento devono indossare guanti e mascherina, rispettando la distanza di sicurezza per tutta la durata dell’evento. Gli sposi, invece, possono tirare un respiro di sollievo e pronunciare il fatidico ‘sì, lo voglio’ senza una protezione davanti alla bocca. Prima di iniziare, ovviamente, tutti a igienizzarsi le mani e a sottoporsi al controllo della temperatura. Gli invitati adesso sono i benvenuti, purché non più di 200, sempre muniti di mascherina e distribuiti a debita distanza durante il rito e i festeggiamenti.

    In base a un sondaggio condotto da Zankyou, piattaforma specializzata nell’organizzazione di matrimoni, il 97% delle coppie italiane durante la fase 1 aveva deciso di rimandare le nozze alla fine del 2020 o alla seconda metà del 2021. I più, addirittura, avevano programmato il matrimonio tra maggio e agosto dell’anno prossimo. Ai più ottimisti, che non volevano posticipare troppo questa giornata speciale, il 63,6% dei fornitori ha proposto valide alternative da mettere in pratica durante la fase 2, puntando tutto sui servizi a domicilio, per un ricevimento a casa coi fiocchi. Fra i più scalpitanti c’è Silvia, che la data l’ha rifissata appena ha potuto e il 1 agosto ha coronato il suo sogno di sposarsi sul mare, a Viareggio, senza scendere a troppi compromessi e dover ipotizzare un secondo ricevimento. Il nostro questionario sottolinea, infatti, che il 55% dei neo-sposi non pensa a un bis per festeggiare secondo le vecchie modalità.

    Perché non rimandare?

    Dalle ultime statistiche di Matrimonio.com sappiamo che ad agosto 2020, in Italia, sono state 10.000 le coppie a sposarsi, circa il doppio dell’anno scorso. Tutti si adattano ben volentieri alle circostanze: il 13,4% sposta il giorno della cerimonia da sabato a venerdì, a domenica o a un giorno feriale; il 2,4% installa dispositivi tecnologici per permettere a parenti e amici di partecipare in streaming; il 54% opta per aperitivo e pranzo o cena serviti.

    Inoltre, a prescindere dai contratti stipulati con i fornitori di servizi per la cerimonia e per il ricevimento, i novelli sposi intervistati mettono in evidenza altri validissimi motivi per non posticipare le nozze. Per un’anonima di Pistoia, ‘bastano parenti e amici strettissimi (e un po’ di buon senso) per festeggiare come si deve. E poi… Carpe diem!’. Un altro partecipante di Milano, ci tiene a sottolineare che celebrare un fatto così importante durante questi mesi è stato un atto d’amore, sia nei confronti dell’anima gemella che nei confronti dei propri affetti, felici di assistere a un evento così bello in presenza di altre persone dopo molto tempo. Le cerimonie, dove possibile, si sono tenute all’aperto, lasciando un po’ più di spazio ai partecipanti e facendoli sentire più al sicuro: per il 77% degli intervistati, gli invitati non si sono sentiti minacciati dal virus durante il loro matrimonio.

    Valentina, felicemente sposata dal 31 luglio, mette in luce un altro aspetto importante: ‘l’obbligo di ridurre gli invitati ha fatto sì che gli sposi capissero chi sono le persone che contano davvero nella loro vita.’ Matilde, invece, ha apprezzato il divieto dei buffet per non avere un turbinio di persone attorno a un tavolo. In generale, nessuno dei nostri intervistati ritiene di aver fatto grosse rinunce, ci sono casi in cui, però, al rito civile celebrato a luglio, seguirà una cerimonia religiosa il prossimo anno, per permettere di partecipare anche agli invitati residenti all’estero. Questo lo abbiamo capito: i nostri sposi hanno potuto rinunciare a tutto tranne che alle persone a cui tengono di più.

    E la luna di miele? S’ha da fare?

    A questa domanda la quasi totalità degli intervistati ha risposto all’unisono: ‘no, aspettiamo tempi migliori’. Per i fortunati che avevano programmato un viaggio in una location tropicale durante il periodo natalizio è stato più logico rimandare a marzo del prossimo anno; per altri, invece, si è trattato di ridimensionare i progetti, partendo per un viaggetto estivo all’interno dei confini italiani, come hanno deciso di fare Alessio e Beatrice, sposi da settembre. Spesso le coppie hanno ricevuto un voucher spendibile durante i prossimi mesi; altre volte, purtroppo, non hanno potuto recuperare la caparra versata, rimanendo con un po’ di amaro in bocca. Ma durante un’emergenza sanitaria come quella del Coronavirus, puntare i piedi per viaggiare a tutti i costi non è un atteggiamento che i nostri neo-sposi si sentono di condividere.

    Lieto fine

    L’amore trionfa sempre. É d’accordo anche Matrimonio.com, che con il suo ultimo sondaggio ha scoperto che, adesso, solo il 7% delle coppie decide di annullare le nozze. Nonostante i balli di gruppo a distanza e con toni più dimessi, la privazione dell’assalto al buffet e il rinvio della luna di miele, gli sposi novelli concordano sul fatto che il loro matrimonio è stato degno di essere celebrato e onorato, anche e soprattutto in questo periodo. Silvia confessa: ‘abbiamo fatto bene a scegliere di non rimandare, il nostro matrimonio è stato come ce lo siamo sempre immaginati: il giorno più bello della nostra vita, nonostante tutto.’ Per Alessio e Beatrice: ‘le paure e le incertezze sono state tante, ma è stato comunque bellissimo, oltre le nostre aspettative. Abbiamo vissuto l’emozione di quel giorno con un’intensità tale che ne è decisamente valsa la pena.’ Viste le restrizioni, qualcuno ammette anche di aver avuto la fortuna di risparmiare qualcosa e Valentina aggiunge che, l’atmosfera quel giorno era talmente emozionante che nessuno aveva tempo di pensare al Covid.

    Ringrazio tutti i neo-sposi che si sono resi disponibili a condividere con me qualche dettaglio delle loro nozze e l’ufficio stampa di Matrimonio.com per avermi supportata nell’indagine con interessanti dati aggiornati.

    Fonti

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