Scoperti super anticorpi contro il Covid-19

I risultati di una ricerca internazionale che potrebbero essere la svolta contro il Coronavirus

Scoperti super anticorpi contro coronavirus

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    Proprio in questi giorni, sui più prestigiosi portali di ricerca biomedica, sono comparsi i risultati di una ricerca che potrebbe condurre a una svolta nella lotta contro il Covid-19: un’equipe internazionale di scienziati del settore, nella quale compare anche il gruppo di ricerca del Professor Massimo Galli, ha isolato due anticorpi monoclonali contro il virus Sars-Cov2, a partire da campioni di plasma proveniente da pazienti infetti, che sembrano neutralizzare il meccanismo patogenetico dell’agente virale.

    Coronavirus: come si fa strada dentro di noi?

    Per scatenare quella serie di sintomi che poi generano la patologia polmonare, il Sars-Cov2 deve entrare nelle cellule polmonari: sulla superficie esterna del virus è infatti  presente una proteina chiamata “Spike” che gli permette di agganciarsi a un enzima chiamato ACE2, esposto sul rivestimento delle cellule polmonari.
    Questa interazione tra molecole permette al virus di entrare all’interno della cellula polmonare, laddove inizia a riprodursi, aumentando di numero per poi rompere da dentro le cellule dei polmoni e dare il via all’inizio della polmonite.

    La scoperta dei “super anticorpi”

    Il sistema immunitario quando vede un organismo nemico, come il virus in questione, cerca di produrre anticorpi contro le molecole tipiche dell’estraneo per bloccarne gli effetti.
    Partendo dal plasma di due individui in fase di guarigione, l’equipe di scienziati ha isolato i linfociti B, ossia quelle cellule immunitarie che producono gli anticorpi contro i patogeni: fra tutti i tipi di anticorpi prodotti contro il coronavirus, due in particolare erano in grado di bloccare la proteina Spike e quindi un probabile strumento per neutralizzare il meccanismo di entrata nelle cellule polmonari.

    Prospettive

    Questi due anticorpi, battezzati rispettivamente con i codici S2E12 e S2M11, non sono i primi a fare capolino nella ricerca di una cura contro il Covid-19, infatti già molte linee di ricerca si erano sforzate di trovare anticorpi contro il coronavirus, ma apparentemente con scarsi risultati; quindi che cosa hanno di così promettente queste due new entry della ricerca contro Sars-Cov2?
    Uno dei primi dati balzati agli occhi dei ricercatori è stata la “potenza” di queste due molecole: la quantità che ne serve per interagire con il 90% delle particelle virali è molto bassa rispetto agli altri anticorpi testati, il che suggerisce una particolare efficienza della molecola nell’andare a legarsi alle proteine Spike del virus.
    L’efficacia dei due novelli anticorpi potrebbe manifestarsi anche nella somministrazione della fusione di entrambi, in modo che uno possa andare a bloccare i ceppi di coronavirus che l’altro non riesce bene a eludere; questo è stato dimostrato infettando un campione di criceti da laboratorio con il Sars-Cov2; 48 ore dopo gli scienziati hanno iniettato nel sistema circolatorio di gruppi differenti di cavie sia un mix dei due anticorpi che gli anticorpi singoli, osservando un drastico calo della presenza del virus nei polmoni degli animali: questo dato mostra una protezione efficace degli anticorpi scoperti, sia dati singolarmente che come cocktail.
    Un altro aspetto positivo di questa scoperta è che da anni le industrie farmaceutiche puntano sull’implementazione dei processi industriali per produrre farmaci anticorpali, quindi il procedimento effettuato dall’equipe di scienziati per trovare e testare i due super anticorpi può essere collocato con relativa semplicità all’interno di uno stabilimento farmaceutico, producendo così quelli che potrebbero essere anticorpi “anti-covid” a partire da linee cellulari apposite, su scala industriale.
    Non ci resta che osservare le dinamiche che seguiranno questa scoperta, con fiducia nell’enorme sforzo che sta facendo la comunità scientifica internazionale nel focalizzarsi sulla ricerca di una cura efficace contro la pandemia da Covid-19.

    Fonti

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