Una ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia pubblicata nel Marzo 2024 ha messo in evidenza la profonda eterogeneità delle cellule tumorali presenti nei diversi tipi di tumore al pancreas e come questo abbia un impatto negativo sul trattamento della malattia.
I risultati di questa ricerca gettano le basi per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici che possano ridurre nel corso degli anni la pericolosità del tumore al pancreas, che è una delle malattie oncologiche con il più alto tasso di mortalità.
Panoramica sul tumore al pancreas: un po’ di informazioni
Il tumore al pancreas è una delle malattie oncologiche più aggressive e più difficili da trattare a causa dei sintomi difficilmente riconoscibili e dell’elevata capacità di creare metastasi fin dai primi stadi.
Questo tipo di tumore si sviluppa nell’organo del pancreas quando alcune cellule iniziano a riprodursi e moltiplicarsi senza controllo a causa di una mutazione genetica, formando una vera e propria massa.
In circa il 80% dei pazienti, il carcinoma ha origine nella testa e nel collo del pancreas, la parte più grande e a contatto con l’intestino.
Questo tumore riguarda per quasi la totalità dei casi il pancreas esocrino, cioè quella parte dell’organo che produce gli enzimi digestivi. Può presentarsi anche nel pancreas endocrino, quella piccola parte dell’organo che produce ormoni come l’insulina, ma è molto raro e spesso benigno.
Il tumore al pancreas è molto pericoloso perché le cellule tumorali che si sviluppano nell’organo si diffondono con grande facilità ai linfonodi o agli organi vicini, come fegato, intestino e polmoni, oppure creano metastasi nel peritoneo, la membrana che riveste la cavità in cui risiedono gli organi addominali.
Sintomi del tumore al pancreas
Nella sua fase iniziale, il tumore al pancreas è pressoché asintomatico oppure i sintomi sono presenti sono troppo generici e difficilmente riconoscibili e interpretabili da medici e pazienti.
Quando iniziano a comparire sintomi più chiari da suscitare sospetto, spesso il tumore ha già iniziato a diffondersi e a coinvolgere gli organi vicini.
I sintomi che possono manifestarsi sono:
- improvvisa comparsa di diabete e sintomi correlati, anche in assenza di familiarità per questo disturbo;
- ittero, ossia colorito giallo della pelle e degli occhi;
- nausea, inappetenza e perdita di peso;
- dolore alla porzione superiore dell’addome e alla schiena;
- debolezza e affaticamento frequente.
Diffusione e soggetti a rischio
Dal 2020 a oggi in Italia ci sono state più di 15 mila nuove diagnosi di tumore al pancreas.
È il quarto tumore più diffuso e ha uno dei tassi di sopravvivenza più bassi, circa l’8% a 5 anni dalla comparsa della malattia.
Si presenta con la stessa incidenza sia negli uomini che nelle donne e l’età media di insorgenza è di 70 anni.
Per quanto riguarda i soggetti a rischio, i fumatori hanno circa il doppio di probabilità di contrarre il tumore al pancreas rispetto ai non fumatori.
Un altro fattore di rischio è sicuramente rappresentato da uno stile di vita non sano. Abuso di alcool e caffè, una dieta ricca di grassi saturi e povera di verdure, sedentarietà e obesità hanno un chiaro legame con l’insorgenza della malattia.
Anche la presenza in famiglia di tumori al pancreas può avere un ruolo importante, così come la familiarità per mutazioni genetiche che possono aumentare il rischio che la malattia si sviluppi.
Diagnosi
Il tumore al pancreas è difficile da diagnosticare sia perché non dà segni rilevanti fino a stadi avanzati e al raggiungimento di una dimensione notevole, sia per la sua posizione anatomica e al suo rapporto con gli altri organi dell’addome.
Il percorso diagnostico inizia con un accurato esame clinico per identificare eventuali sintomi e raccogliere informazioni sulla storia medica del paziente.
Se c’è il sospetto della malattia, si procede con una serie di esami diagnostici e solitamente il primo ad essere effettuato è la TAC (tomografia computerizzata), che permette di identificare accuratamente la presenza del tumore e la sua posizione rispetto all’organo. Per completare il percorso diagnostico si può ricorrere ad altri esami come l’ecografia all’addome, la PET (tomografia a emissione di positroni) che serve per individuare eventuali metastasi e la biopsia, utile per confermare la presenza di cellule tumorali e identificarne le caratteristiche.
Questi esami permettono di capire a che stadio si trova il cancro. Con il metodo di stadiazione TNM si possono identificare cinque stadi della malattia in base alla dimensione e la localizzazione del tumore (T), al coinvolgimento di linfonodi o organi vicini (N) e alla presenza di metastasi (M).
La stadiazione è fondamentale per determinare il trattamento più appropriato.
Quali sono le possibili cure per il tumore al pancreas?
Se il tumore viene identificato quando è ancora localizzato e la massa è inferiore a 4 cm, si può procedere con l’asportazione chirurgica completa. L’intervento è molto delicato e non privo di rischi, ma permette di aumentare notevolmente il tasso di sopravvivenza. Questo, però, è possibile solo in circa il 20% di pazienti perché, come abbiamo visto, è molto difficile identificare in tempo la presenza del tumore al pancreas.
Se il paziente non è candidabile all’intervento chirurgico, si effettuano sedute di chemioterapia o radioterapia, in grado di distruggere o rallentare la crescita delle cellule tumorali e di ridurre l’intensità dei sintomi. Questi due trattamenti possono essere usati anche come coadiuvanti prima o dopo l’intervento chirurgico.
L’importanza della prevenzione
La mancanza di strumenti adeguati per una diagnosi precoce e la difficoltà di curare adeguatamente questo tipo di tumore, rendono fondamentale la prevenzione.
Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più significativo associato allo sviluppo della malattia, così come la conduzione di una vita sedentaria e di una dieta squilibrata e la presenza di fattori genetici specifici e familiarità con il tumore.
Questi fattori di rischio sono evitabili e dipendenti dalla condotta individuale e perciò possono essere tenuti sotto controllo. Si raccomanda quindi di non fumare, di non fare abuso di alcool, di seguire una dieta sana e ricca di verdure e di fare attività fisica.
È altamente raccomandato, inoltre, per pazienti che hanno familiarità con la malattia di sottoporsi a controlli periodici sulla funzionalità del pancreas e degli altri organi addominali, soprattutto dopo i 50 anni di età e se in presenza di patologie correlate quali diabete e pancreatite cronica.
Approcci terapeutici innovativi: si aprono nuove strade grazie alla ricerca scientifica
Attualmente sono in corso alcune ricerche volte ad approfondire le conoscenze sul tumore al pancreas e a sviluppare nuovi trattamenti più efficaci che migliorino la prognosi del paziente.
A Marzo 2024 si è concluso uno studio dell’Istituto Europeo di Oncologia, sostenuto dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e dal Ministero della Salute e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Cancer Cell”.
Il team di ricercatori ha esaminato e identificato ogni singola tipologia di tumore al pancreas, evidenziandone la profonda eterogeneità e la coesistenza di cellule tumorali con caratteristiche del tutto diverse fra loro e chiarendo come proprio questa complessità sia alla base dell’inefficacia dei trattamenti attualmente esistenti. Questo studio pone le basi per identificare ogni popolazione di cellula che compone il tumore e per definire strategie di intervento mirate per ognuna di esse.
È stato, inoltre, scoperto che i nervi hanno un ruolo fondamentale nella malattia, in quanto costituiscono la via principale attraverso la quale le cellule tumorali e le metastasi si diffondono e la principale causa di dolore nei pazienti. Anche in questo caso sono stati individuati possibili metodi di intervento mirato.
Infine, si pone l’attenzione sull’importanza che potrebbe avere lo sviluppo e l’utilizzo di nuovi strumenti di intelligenza artificiale a supporto della diagnosi, in quanto potrebbero essere impiegati per analizzare la composizione del tumore e per aiutare il medico a identificare il percorso di cura più idoneo per ogni paziente.
Questo studio è molto importante perché getta le basi per tutte le ricerche future che serviranno a identificare nuovi approcci terapeutici mirati e più efficaci.
Conclusioni
Questo studio apre importanti nuovi scenari per il trattamento del tumore al pancreas che, come abbiamo visto, è uno dei più difficili da diagnosticare e da curare. Il percorso di ricerca è lungo e la sperimentazione richiede anni ma adesso si sa da dove iniziare e ogni piccolo passo che verrà fatto nel migliorare l’iter diagnostico e l’efficacia del trattamento offrirà ai pazienti nuove speranze di guarire da questa complessa malattia.
Lascia il tuo commento