Effetto rebound: quali farmaci lo possono scatenare

Che cos’è l’effetto rebound e come si manifesta? Scopriamolo!

Effetto rebound

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    L’effetto rebound o “di rimbalzo” si può verificare in seguito allo stop improvviso di assunzione di farmaci, in particolare i cosiddetti “psicotropi”, ovvero farmaci utilizzati per combattere le alterazioni dello stato psichico. Questo effetto può avere delle conseguenze significative sull’organismo, sia a livello mentale che a livello fisico. In questo articolo ti elenchiamo tutto ciò che c’è da sapere sull’effetto rebound e su come evitarlo.

    Effetto rebound: che cos’è

    Ciò che è chiamato “effetto rebound” non è altro che una forte reazione del nostro organismo al cambiamento che vive: è un modo che ha per combattere e per reagire alle alterazioni improvvise, soprattutto a livello nervoso.

    L’effetto rebound è collegato, infatti, allo stress che l’organismo subisce dopo una brusca interruzione di farmaci come antipsicotici, antidepressivi, ansiolitici o sedativi ipnotici; provocando il ritorno dei sintomi pre assunzione in modo molto più aggressivo e annullando i risultati ottenuti dalla terapia farmacologica. In questo modo, l’effetto rebound diventa davvero pericoloso per chi soffre di disturbi psichici, senza contare che il problema per cui si è iniziata la terapia sussiste ancora e in forma peggiore. 

    Il termine “rebound” si riferisce proprio al passo indietro che il nostro organismo fa di fronte al ritiro dello stimolo che stava ricevendo, portando il corpo al suo stato basale dopo l’alterazione dovuta alla terapia. Se non viene rispettato il tempo di adeguamento, avviene il cosiddetto “rimbalzo” dovuto al deficit di ritorno – troppo veloce – allo stato basale. Si tratta, infatti, di alterazioni importanti che il corpo subisce e che deve imparare a comprendere e ad assimilare. Se non viene eseguita una riduzione dilatata e prolungata, il corpo non sa come reagire e provoca l’effetto rebound.

    Come si manifesta l’effetto rebound

    Tende a verificarsi tra il primo e il terzo giorno post interruzione terapia farmacologica e i suoi sintomi possono durare anche anni. Uno stop repentino di alcuni farmaci possono indurre sintomi di astinenza, che rendono ancora più difficile la ripresa per l’individuo. 

    I maggiori sintomi con cui l’effetto rebound si manifesta sono:

    • agitazione e stress (effetto rebound dopo assunzione di sedativi);
    • insonnia, provocata da incubi;
    • forte ansia;
    • attacchi di panico
    • tensione dei muscoli;
    • vertigini.

    In realtà, dobbiamo sottolineare che questi sintomi si possono manifestare anche dopo aver assunto spray nasali e colliri vasocostrittori. Per evitare l’effetto rebound, l’importante è fare attenzione a non eccedere sia nelle quantità dei dosaggi sia nella durata della terapia, chiedendo sempre il consiglio del medico prima di assumere un farmaco per più di due giorni.

    Farmaci psicotropi: quando e come utilizzarli per evitare effetto rebound

    I farmaci psicotropi devono essere assunti con molta attenzione e tramite consiglio di uno specialista. Di solito, viene prescritta una terapia che implichi un dosaggio graduale e una diminuzione progressiva. 

    I farmaci psicotropi sono indicati per normalizzare lo stato psichico e calmare l’individuo e i più conosciuti sono: 

    • Psicolettici, ad esempio ipnotici e ansiolitici.
    • Psicoanalettici, come le anfetamine e gli antidepressivi.
    • Normotimici, per regolare il timo, ghiandola endocrina che si occupa di rilasciare nel sangue i linfociti T.
    • Selegilina, utilizzata prevalentemente per trattare la depressione, ma anche Parkinson e demenza senile.
    • Carbamazepina, specifica per il disturbo bipolare e schizofrenia.

    Fedez e l’effetto rebound

    L’effetto rebound è stato molto nominato in questi ultimi mesi perché anche il cantante Fedez lo ha sperimentato sulla propria pelle. A inizio anno, Fedez ha iniziato a utilizzare un forte antidepressivo che gli ha portato effetti collaterali persistenti, tanto da provocargli tic nervosi e balbuzia. Fedez ci ha aiutato a comprendere qualcosa di più dell’effetto rebound, parlando apertamente dei suoi sintomi e del motivo scatenante: poiché gli antidepressivi che stava assumendo erano davvero pericolosi per la sua salute, il cantante ha sospeso la terapia in modo brusco e repentino, provocando così l’effetto rebound. 

    Fedez ha dichiarato di aver avuto spasmi muscolari alle gambe, vertigini, mal di testa, nausea e vomito. A Marzo 2023, subito dopo l’evento di Sanremo, Fedez è sparito dai grandi schermi e da tutti i social, facendo preoccupare non poco i suoi fan. 

    Tuttavia, oggi si conosce qualcosa di più dell’effetto rebound ed è possibile evitarlo affrontando la terapia in modo più preciso e attento, sempre sotto il consiglio di uno specialista. 

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