Medicine per calmare i nervi: quali scegliere?

Scopri cosa prendere per calmare il sistema nervoso e alleviare lo stress

Medicine per calmare i nervi

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    Essere spesso irritati e nervosi rovina le nostre giornate e può farci diventare scontrosi o aggressivi con le persone che ci circondano. Se dici troppo frequentemente “ho i nervi a fior di pelle”, probabilmente hai bisogno di tranquillizzarti un po’. Come fare?

    In questo articolo vediamo cosa fare se si è troppo nervosi, quali medicine aiutano a calmare i nervi e quali sono i tranquillanti naturali che possono rilassare il nostro organismo. 

    Cosa fare se si è troppo nervosi?

    Per chi è spesso nervoso e irritato, servono farmaci per calmare il sistema nervoso centrale, che agiscono sul funzionamento del cervello (contenente miliardi di cellule nervose) e del midollo spinale (struttura che permette la comunicazione tra il cervello e il resto del corpo).

    Che medicine prendere per i nervi?

    In commercio esistono molti principi attivi in grado di calmare i nervi e ridurre l’aggressività. Vediamo una panoramica dei farmaci, cercando di comprendere la loro funzione e il loro meccanismo d’azione.

    Nel dettaglio, i farmaci più utilizzati per calmare i nervi sono: gli anticonvulsivanti, gli anticolinergici, gli ansiolitici, gli antipsicotici e gli antidepressivi. Per ogni famiglia di farmaci, ecco quali sono i principi attivi più efficaci:

    Anticonvulsivanti

    Gli anticonvulsivanti sono farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale e che riducono o bloccano le attività elettriche anomale del cervello. Per questo, i farmaci anticonvulsivanti vengono utilizzati anche in combinazione con altri farmaci per prevenire, contrastare e curare le convulsioni provocate dall’epilessia (una malattia del sistema nervoso in cui un’eccessiva iperattività elettrica delle cellule nervose nel cervello causa convulsioni e perdita di coscienza). 

    Tra i principi attivi più comuni di questa famiglia troviamo:

    • Acido Valproico: oltre a curare le varie forme di epilessia, questo principio attivo è utilizzato anche per alcuni disturbi dell’umore, come disturbi maniacali e disturbo bipolare. Inoltre, in associazione al suo sale sodico, l’acido valproico riduce l’eccitabilità e le scariche neuronali ad alta frequenza, producendo così un effetto sedativo che diminuisce l’eccitazione neuronale. Questo principio attivo può essere somministrato non solo per via orale, ma anche per via endovenosa;
    • Carbamazepina: oltre a contrastare le convulsioni dell’epilessia, la carbamazepina è utilizzata anche per trattare alcuni disturbi psichiatrici, come: depressione, manie, disturbo post traumatico da stress e astinenza da alcol e droghe.
    • Fenitoina: anche questa agisce bloccando le attività elettriche anomale del cervello e, per questo, viene utilizzata per curare e prevenire alcune forme di convulsioni che potrebbero originarsi dopo un intervento chirurgico che riguarda il sistema nervoso;
    • Fenobarbital: oltre a tenere sotto controllo le convulsioni, questo principio attivo viene somministrato per trattare l’ansia.

    Questi farmaci vengono assunti per via orale sotto forma di compresse. Presentano numerosi effetti collaterali e, per questo, devono essere prescritti dal medico che, sulla base della situazione del paziente, individua la cura più adeguata. 

    Anticolinergici>

    I farmaci anticolinergici aiutano a ridurre gli effetti dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore che permette la comunicazione tra le cellule. Nel dettaglio la benzatropina, un farmaco anticolinergico, viene utilizzata per curare il Parkinson (malattia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che coinvolge le funzioni relative al controllo del movimento) e per ridurre la rigidità muscolare e i tremori, che possono essere causati dall’assunzione di farmaci antipsicotici.

    La benzatropina si assume per via orale sotto forma di compresse, o mediante iniezione (in vena o intramuscolare).

    Ansiolitici

    I farmaci ansiolitici hanno la funzione di ridurre l’ansia. Tra i principi attivi appartenenti a questa famiglia troviamo:

    • Buspirone: questo farmaco agisce come agonista parziale di un tipo di recettori della serotonina e come antagonista della dopamina, oltre che come parziale agonista dei recettori a1 (che sono collegati all’insorgenza degli stati d’ansia);
    • Triazolam: agisce riducendo l’attività cerebrale e favorendo il sonno. Infatti, questo principio attivo viene utilizzato per curare l’insonnia intesa sia come difficoltà ad addormentarsi, che come difficoltà a mantenere il sonno in modo continuo.

    Entrambi i principi attivi si assumono per via orale, seguendo le indicazioni del medico.

    Antipsicotici

    Tra i principi attivi che hanno proprietà antipsicotiche troviamo il litio che, come gli anticonvulsivanti, riduce le attività cerebrali anomale. Per questo il litio viene utilizzato per prevenire e curare episodi maniacali di persone affette da disturbo bipolare e per trattare depressione, disturbi compulsivi, schizofrenia e alcune malattie psichiatriche che riguardano i bambini. 

    Il litio viene somministrato dal dottore e prevede l’assunzione per via orale.

    Antidepressivi

    Gli antidepressivi sono sempre più utilizzati per curare la depressione e la fase depressiva del disturbo bipolare. Oltre a ciò, sono molto utili anche per i disturbi d’ansia, gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo e la fobia sociale.

    Gli antidepressivi più utilizzati sono i serotoninergici o SSRI (inibitori selettivi del reuptake della serotonina), che si occupano di aumentare i livelli del neurotrasmettitore serotonina, comunemente conosciuto come “ormone del buonumore”, contribuendo a contrastare gli stati depressivi e i disturbi di natura psicologica.

    Nel dettaglio alcuni principi attivi appartenenti alla classe SSRI sono:

    • Paroxetina: oltre a curare la depressione, questo principio viene utilizzato per trattare alcuni disturbi psicologici, come: attacchi di panico, disturbi di ansia generalizzata, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi da ansia sociale, vampate di calore durante il periodo della menopausa, mal di testa cronico e pizzicore a piedi e mani provocato dal diabete;
    • Sertralina: oltre a curare la depressione, questo principio viene utilizzato per trattare attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobia sociale, sindrome premestruale e mal di testa cronico.

    L’assunzione di entrambi i principi è prevista per via orale, mentre la dose di questi farmaci viene specificata dal medico, il quale tiene conto della situazione personale del paziente.

    Tranquillanti naturali

    Oltre alle cure farmacologiche, ci sono alcuni rimedi naturali che hanno un effetto tranquillante sui nervi. Stiamo parlando di: 

    • tisane a base di camomilla, melissa o valeriana: queste sostanze sono utilizzate per alleviare lo stress e ansia e per curare i disturbi del sonno (secondo numerosi studi queste sostanze facilitano l’addormentamento e aiutano a migliorare la qualità del sonno);
    • passiflora: è un genere di piante con effetto calmante. Anche questa viene utilizzata per trattare l’insonnia e i problemi intestinali legati a nervosismo e ansia;
    • training autogeno: è una tecnica di rilassamento e consapevolezza psicofisica ideata a inizio Novecento dallo psichiatra tedesco Schultz. Questo metodo permette di gestire le emozioni e si articola in sei esercizi che si focalizzano su diverse zone corporee e che, una volta terminati, consentono di raggiungere uno stato di rilassamento;
    • respirazione diaframmatica: il Dott. Christian Tonanzi consiglia questa tipologia di respirazione per migliorare la qualità del sonno, la propria digestione e, in generale, i propri movimenti. Oltre a questi benefici, questa tecnica favorisce il rilassamento del corpo e della mente. Come si fa? Basta sdraiarsi o sedersi e respirare dalla pancia, evitando qualsiasi movimento del torace e seguendo questi step per almeno 10 minuti: inspira dal naso, gonfia la pancia, non muovere il petto e respira a bocca aperta. Basteranno pochi giorni affinché questa tecnica si trasformi in un automatismo!

    Fonti

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