Allergie primaverili nei bambini: come si riconoscono

Sintomi e reazioni nei bambini che soffrono di allergie primaverili

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    Le temperature più calde e le giornate di sole significano solo una cosa: l’arrivo della primavera. Con questa stagione è facile passare le giornate all’aria aperta e i pomeriggi ai giardini con i bambini a correre e giocare spensierati. Purtroppo questa immagine idilliaca potrebbe essere rovinata dall’allergia primaverile, che colpisce tutti, adulti e anche bambini. In aumento negli ultimi decenni in Italia e nel mondo, l’allergia può presentarsi a qualsiasi età per la prima volta: sia, appunto, in età adulta sia al primo mese di vita. Si dice che in Italia siano ben 18 milioni di persone a soffrire di allergia primaverile e di queste oltre 1 milione sono bambini. Starnuti, rinite, occhi rossi e lacrimazione: l’allergia primaverile è davvero fastidiosa. Ma cos’è e come si riconosce nei bambini? E cosa si può fare?

    Cos’è un’allergia?

    L’allergia è una risposta eccessiva da parte del nostro sistema immunitario causato da contatti più o meno diretti con sostanze esterne che l’organismo considera dannose (allergeni). Il corpo che viene in contatto con gli allergeni (sostanze che per la maggioranza delle persone non inducono reazioni) si comporta in modo anomalo, producendo anticorpi.

    Esistono varie tipologia di allergia:

    • stagionale
    • perenne

    Nel primo caso, l’allergia si presenta soprattutto durante la primavera e l’estate dove i pollini di vari alberi come quercia, olmo, betulla, acero, ginepro, olivo e graminacee si riversano nell’aria (meno in autunno e in inverno, dove comunque sono presenti pollini di altri tipi di erbe). L’allergia perenne, invece, non segue la stagionalità, ma è causata da allergeni presenti tutto l’anno (come muffa, acari della polvere o animali domestici).

    I sintomi rimangono pressoché invariati per queste tipologie di allergia, coinvolgendo quindi soprattutto le mucose nasali, ma anche bronchi e occhi. L’apparato cutaneo viene coinvolto soprattutto con il contatto (quindi metalli, profumi, cosmetici, farmaci) provocando rossore, prurito, secchezza e lesioni vescicolari.

    Allergene: cos’è?

    Per capire le reazioni allergiche, dobbiamo conoscere cos’è l’allergene: è una sostanza esterna ed estranea che può indurre il nostro corpo a una reazione immunitaria. Questa reazione si verifica nello specifico nella produzione di anticorpi. Gli allergeni, quindi, possono essere i pollini e le polveri, ma anche alimenti o farmaci, creme o punture di insetti; per questo, gli allergeni possono essere ingeriti, ma anche inalati o possono venire a contatto con la pelle in modo diretto (basti pensare a orecchini o collane in nichel, ad esempio).

    Come ci si accorge se un bambino sviluppa un’allergia?

    Sempre più bambini soffrono di allergie: l’inquinamento ambientale, ma anche le migliori condizioni igieniche possono essere tra le motivazioni che portano i bambini a soffrire di allergia in modo sempre più importante. I consigli che vari pediatri danno ai neo-genitori per diminuire i rischi di allergia sono, in realtà, buone norme da seguire per la salute del neonato e dei genitori:

    • non fumare ed evitare il fumo passivo
    • limitare per quanto possibile l’esposizione all’inquinamento ambientale
    • utilizzare farmaci solo se prescritti dal medico

    I sintomi delle allergie primaverili nei bambini

    Non è semplice riconoscere i sintomi dell’allergia primaverile nei bambini perché si presentano come normali sintomi influenzali:

    • Naso che cola e starnuti
      Se si tratta di allergia, i sintomi che conosciamo come associati al raffreddore ci appariranno simili a quelli della rinite allergica. Quest’ultima è un’infiammazione periodica del naso che comporta in maniera simile naso chiuso e che cola; con più frequenza compaiono starnuti, prurito alla gola e tosse secca, che si presenta a causa di pollini, ma anche di muffe, forfora e peli di cane e polvere. Le secrezioni del naso differiscono da quelle del raffreddore: in caso di allergia il muco è trasparente e meno denso.
    • Congiuntivite allergica
      Occhi rossi, con lacrimazione abbondante, bruciore e prurito. La congiuntivite allergica è un’infiammazione dell’occhio, che diventa rosso, con forte lacrimazione, pizzicore e dolore.
    • Difficoltà a respirare e talvolta asma

    Questi sintomi potrebbero apparire da soli o insieme a prurito alla bocca (soprattutto al palato) e con diversa intensità, a seconda della gravità dell’allergia, ma se questi sintomi si concentrano nel periodo primaverile ed estivo, allora è molto probabile che il bambino soffra di allergia primaverile. I pollini (di graminacee, betulle, olmi, e altre piante) sono ciò che queste piante utilizzano per riprodursi e nel periodo che va da gennaio a giugno e da luglio a settembre l’impollinazione è in atto: questo significa che c’è più concentrazione di queste sostanze nell’aria e chi soffre di allergia dovrà sopportare dei mesi in cui la rinite allergica e la congiuntivite saranno all’ordine del giorno. Per togliere ogni dubbio, comunque, è bene sottoporre il bambino a determinati esami in grado di accertare la presenza di allergie.

    Quali sono le visite e gli esami utili per diagnosticare l’allergia primaverile nei bambini?

    Già nell’arco dei primi 12 mesi di vita del bambino ci si accorge se soffre di allergia da alimenti o allergie da contatto (tramite dermatiti circoscritte), mentre è dopo l’anno di vita che i bambini spesso sviluppano allergie ai pollini e alle graminacee, agli acari della polvere, alla muffa e ai peli di animali.

    È molto importante, in prima analisi, sapere se uno o entrambi i genitori del bambino soffrono di allergie perché questo potrebbe aumentare la percentuale di probabilità di allergia anche del figlio ed è una delle primissime informazioni che il medico deve conoscere, prima ancora di proseguire con i test per le allergie classici.

    Patch test

    Il patch test è un test utilizzato soprattutto per allergie da contatto perché vengono applicati i cerotti sulla pelle con una serie di sostanze (gli allergeni); nell’arco delle 48/72 ore successive all’applicazione gli allergeni agiscono sul corpo e se il bambino è allergico avrà una reazione (prurito, rossore o vescicole), altrimenti il corpo non reagirà. Il risultato viene valutato dal medico al momento della rimozione dei cerotti.

    Prick test

    Il prick test, invece, è specifico per le cosiddette allergie primaverili, o comunque quelle allergie che colpiscono le vie respiratorie; inoltre, viene utilizzato questo test anche per alcune intolleranze alimentari. In questo caso, il medico versa sulla cute una goccia dei vari allergeni che, con piccoli tagli, vengono a contatto con l’organismo. Se il bambino è allergico, avvertirà un pizzicore, un rossore e si formeranno delle cocciole (tipo quelle delle zanzare) in prossimità della goccia di allergene. Il test deve essere effettuato quando il bambino ha almeno 1 anno di età, anche se viene consigliata dopo i 3 anni, per una maggior attendibilità del test.

    Dosaggio delle IgE

    Viene effettuata una ricerca nel sangue di specifici anticorpi tramite un prelievo ematico. Una volta effettuati i test allergologici richiesti, sarà il medico a prescrivere terapie cortisoniche e antistaminiche indicate per tipologia e gravità di allergia al bambino.

    Fonti

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