I criceti sono roditori, esattamente come i topi o i conigli, ma sono molto diversi da questi ultimi, soprattutto a partire dalle dimensioni. Piccoli e adorabili, i criceti sono gli animali più amati e popolari tra grandi e piccini: un musetto adorabile, piccole zampe e un pelo soffice. Possono stare tranquillamente all’interno di una gabbia (attenzione a non farli uscire, però!) ed è abbastanza facile prendersene cura.
E, come tanti altri animali, anche i criceti vanno in letargo. Ma ne siamo davvero sicuri?
Chi si approccia per la prima volta a questo animale, pensa di conoscerlo già bene, ma si sbaglia. Esistono tanti luoghi comuni sulla natura del criceto, tra cui il suo letargo.
Cosa significa quando un criceto va in letargo?
Come sappiamo, in natura il letargo è uno stato di ibernazione che alcuni animali attraversano durante la stagione invernale. Quando fa più freddo, il loro metabolismo scende a livelli minimi, insieme alla frequenza respiratoria e cardiaca e alla temperatura corporea. Smettono di mangiare e bere: insomma, bloccano ogni funzione corporea. Vedendoli da fuori, gli animali in letargo sembrano quasi morti, visto che rimangono immobili per lunghi periodi di tempo.
Ma cosa succede a livello biologico?
Si tratta del corpo che prepara l’animale ad alcuni cambiamenti ambientali, come nel caso dell’abbassamento delle temperature o della carenza delle risorse alimentari. Nei mesi successivi gli animali consumano enormi quantità di cibo ipercalorico, immagazzinando il grasso nel tessuto adiposo e permettendo loro di sopravvivere nei mesi di dormiveglia.
Ma i criceti vanno in letargo?
Certo, anche i criceti vanno in letargo. Ma soltanto quelli selvatici.
I criceti che vivono in un ambiente domestico non vanno in letargo. È molto raro che succeda, soprattutto perché dipende molto dalla temperatura e dalla luce. In natura, i criceti iniziano a prepararsi per l’ibernazione quando la temperatura scende sotto i 15° e quando diminuiscono le ore di luce. In ambiente domestico, però, questo non accade, a meno che non ci siano altri fattori che possano innescare questo procedimento, come ad esempio l’alimentazione, il livello di stress o la qualità dell’habitat. Se il nostro criceto inizia a prepararsi per il letargo, forse c’è qualcosa che non va.
Il criceto è morto o è in letargo?
Non è raro che quando accade che un criceto vada in letargo (sebbene sia molto raro), si pensi subito che sia morto. Il motivo, infatti, è legato alla postura e alla temperatura corporea del piccolo roditore.
Come abbiamo già detto, durante il letargo le frequenze cardiache e respiratorie scendono e il criceto assume una postura rannicchiata, con gli arti più rigidi rispetto al normale e smettendo del tutto di muoversi. Davanti a uno spettacolo simile, la domanda sorge spontanea: il criceto è morto o è solo in letargo?
Per togliere ogni dubbio, basta controllare se è ancora in grado di respirare: i criceti respirano una volta ogni due minuti, perciò ci vorrà qualche attimo prima di accertarsene. Se non si riesce a controllare il respiro, allora è bene guardare se le sacche guanciali sono piene: spesso infatti i criceti vanno in letargo mantenendo del cibo ai lati della bocca, così da risparmiare ulteriormente le forze per nutrirsi. Bastano questi piccoli accorgimenti per rendersi conto se un criceto è morto oppure no. Se infatti fosse passato a miglior vita, il suo corpo sarebbe in stato di rigor mortis e non mostrerebbe alcun segnale di vita se viene toccato o se si trova vicino a una temperatura ambiente di 20 °. Questi roditori muoiono facilmente per colpa del freddo: l’aspettativa di vita di un criceto, infatti, dipende molto dalla temperatura.
Come evitare che il criceto vada in letargo
Un criceto va in letargo se l’ambiente circostante è sfavorevole nei suoi confronti. Come si può fare per evitarlo? Basta tener di conto di una serie di piccoli accorgimenti:
- Tenere l’ambiente in cui si trova la gabbia a una temperatura superiore a 15°
- Rifornire le scorte di cibo e acqua
- Garantire la luce per almeno 12 ore al giorno
- Giocare e far socializzare il criceto, così da non lasciarlo da solo.
Lascia il tuo commento