La memoria del pesce rosso dura 3 secondi: vero o falso?

Tutto quello che sappiamo sulla memoria dei pesci rossi è falso: ecco perché

memoria pesce rosso

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    Avere la memoria di un pesce rosso è davvero così brutto?

    Abbiamo sempre creduto che la memoria dei pesci rossi durasse 3 secondi passati i quali i pesci non ricordavano più niente, ma è veramente così? Tutto quello che abbiamo sempre pensato di sapere su questi animali è completamente sbagliato. Vediamo di risolvere qualche dubbio.

    Quanto dura la memoria di un pesce rosso?

    Il pesce rosso (o carassio dorato) è un pesce d’acqua dolce che fa parte della famiglia dei Cyprinidae. Per anni questo piccolo animale è sempre stato sottovalutato: prendersi cura del pesce rosso non è affatto semplice e molto di quello che si pensava di sapere su di esso è probabilmente sbagliato, a partire dalla sua memoria proverbialmente breve.

    Per anni si è pensato che i pesci avessero una memoria sottosviluppata, che non andava oltre i tre secondi: tutti gli eventi avvenuti prima venivano insomma dimenticati ciclicamente, portando l’ignaro pesce a ripetere le stesse azioni. Questa credenza è completamente sbagliata!

    In realtà i pesci rossi (e tutti i loro compagni) hanno una memoria molto sviluppata che permette loro di sopravvivere in ambienti marini ricchi di predatori: se non ricordassero dove si trovano i pericoli, metà della popolazione marina sarebbe scomparsa.

    Al contrario, la memoria di un pesce rosso è molto selettiva, ovvero ha coscienza di ciò che è accaduto in precedenza e questa è generata sotto forma di impulsi che lo spingono a compiere determinate azioni. Ad esempio, è possibile insegnare a un pesce a mangiare nella stessa area posizionando il cibo in un’unica zona. A quel punto il pesce capisce che in quell’area c’è “qualcosa di buono” e si dirige sempre lì non appena ti vede arrivare con il cibo.

    Lo stesso vale per la presenza di eventuali pericoli. Se il pesce comprende che in un certo luogo c’è un oggetto o un animale potenzialmente pericoloso per lui, tende a evitarlo, garantendosi così una lunga sopravvivenza.

    Ovviamente non possiamo affermare con sicurezza che i pesci rossi hanno memoria di ogni singolo evento accaduto nelle loro vite, ma sappiamo che agiscono seguendo il loro “istinto” e questo permette loro di possedere un certo vantaggio evolutivo che garantisce di sopravvivere anche negli ambienti più pericolosi.

    L’esperimento della MacEwan University

    Non ci credete? All’inizio nemmeno gli studiosi della MacEwan University pensavano che fosse vero, ma gli esperimenti eseguiti hanno dimostrato il contrario. I ricercatori dell’università canadese sono riusciti ad addestrare i ciclidi africani ad andare in un punto dell’acquario per alimentarsi, mettendo sempre nella stessa zona il cibo. Poi li hanno estratti dalla vasca e tenuti a riposo per 12 giorni in un altro acquario. Quando i pesci sono stati reinseriti all’interno dell’acquario, hanno trascorso più tempo nell’area che associavano precedentemente al cibo, dimostrando che ricordavano quanto appreso nelle settimane passate. Questo dimostra che i pesci hanno capacità mentali complesse, che ovviamente variano da specie a specie e soprattutto a seconda delle condizioni in cui si trovano. Perciò la memoria corta dei pesci rossi è soltanto un luogo comune.

    Altri esperimenti simili sono stati fatti aggiungendo una leva nell’acquario: premendola, veniva erogato il cibo e, una volta che il pesce lo ha compreso, vi ritornava regolarmente per mangiare. Addirittura, il nostro piccolo amico ha imparato ad avvicinarsi alla leva nel momento giusto della giornata, ovvero quando doveva ricevere la sua dose giornaliera di cibo.

    Avere la memoria di un pesce rosso

    Si tratta di un modo di dire molto conosciuto: avere la memoria di un pesce rosso significa non riuscire a ricordarsi le cose per più di qualche secondo. Ma perché si è sempre detto così? Da cosa è nato questo luogo comune?

    Tutto risale a una credenza popolare dovuta al fatto che il pesce rosso è sempre stato tenuto in vasche troppo piccole per la sua taglia. Questa idea è nata appunto per giustificare la dimensione ridotta di quegli acquari: se la sua memoria si resettava ogni 3 secondi e quindi non era in grado di ricordarsi dell’ambiente ristretto in cui si trovava, tutto o quasi era concesso. Questo ha spesso portato a una scorretta cura dei pesci rossi, che finivano per ammalarsi (o peggio) in breve tempo nei loro minuscoli acquari.

    Si è sempre pensato che l’intelligenza dei pesci rossi non fosse molto elevata, ma sono in realtà degli animali molto sottovalutati. Certo, pensare che possano avere le stesse doti intellettive di un cane o di un gatto è sbagliato: tuttavia, sono in grado di riconoscere una serie di impulsi e di comportarsi di conseguenza per sopravvivere. La maggior parte degli stimoli del pesce rosso avviene per associazioni: probabilmente non si ricorda con precisione un determinato evento, tuttavia è in grado di associare un bisogno a quello stimolo e quindi di agire di conseguenza.

    Vale per tutti i pesci?

    Numerosi studi dimostrano che la capacità di memorizzazione e di apprendimento vale per tutte le specie di pesci, ma è influenzata dall’ambiente in cui si sviluppano. Di solito i pesci cresciuti in condizioni variabili, in un ambiente meno uniforme e più grande e con la presenza di predatori, tendono a sviluppare una maggiore memoria e maggiori abilità di associazione allo spazio circostante.

    Perciò non è affatto vero che i pesci rossi (e i pesci in generale) sono poco svegli, anzi. Hanno forti capacità di adattamento all’ambiente circostante, in grado di stupire tutti.

    Fonti

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