Capezzoli: qual è il loro ruolo nel sesso?

Non sfruttare questa potenzialità erotica sarebbe un vero peccato, ma attenzione a trattarli con delicatezza

capezzoli

Sommario
    Tempo di lettura Tempo di lettura terminato
    0
    Time

    Non importa se piccolo o grande, il seno di una donna è una delle parti del corpo più sensuali, così come i pettorali di un uomo sanno essere provocanti durante quei momenti di coccole e intimità che una coppia vive. Protagonisti assoluti dello scambio di attenzioni, in entrambi i casi, sono i capezzoli: solitamente con areole più scure negli uomini e più pronunciati e rosacei nelle donne, sono una parte del corpo molto divertente da stuzzicare e misteriosa per certi versi. Scopriamo le enormi potenzialità dei capezzoli durante il sesso.

    Capezzoli: perché li hanno anche gli uomini

    Da un punto di vista strettamente anatomico, il capezzolo è una sporgenza, morbida ed elastica allo stesso tempo localizzata all’apice della mammella. Qui confluiscono una serie di dotti ghiandolari che, nelle donne, veicolano il latte materno, in altre parole il capezzolo è lo sbocco della ghiandola mammaria. In alcuni casi si ritraggono sotto la superficie cutanea, ma basta una piccola variazione termica oppure un po’ di stimolazione manuale per farli estroflettere.

    Ma, al di là dei tecnicismi, perché anche gli uomini hanno i capezzoli se non servono loro per allattare?
    Il motivo è da ricercare nello sviluppo embrionale, prima ancora di nascere davvero e quando ancora non è definito il sesso del nascituro. Infatti, già attorno alla terza settimana di gravidanza tutti gli embrioni sviluppano le cosiddette creste mammarie, una sorta di doppio filone sottocutaneo che va dalla zona alta del petto fino al basso addome, lungo il quale si sviluppano mammelle e capezzoli. Una volta nati e raggiunta l’età della pubertà, gli estrogeni femminili stimolano la crescita del tessuto mammario e delle relative ghiandole, mentre il testosterone maschile la blocca. I capezzoli, però, nonostante non abbiano una funzione biologica vera e propria nell’uomo, si sono ormai formati, ricchi di terminazioni nervose. Ecco, allora, che può entrare in gioco il piacere sessuale.

    Perché stimolare i capezzoli

    La stimolazione dei capezzoli, in realtà, non è per forza sinonimo di pratica erotica o sessuale. Certo, accarezzare, mordicchiare o strofinare il capezzolo e l’area subito intorno (l’areola) è sicuramente un ottimo esercizio preliminare al rapporto vero e proprio, e c’è anche chi, da amante magari delle pratiche BDSM (bondage, dominazione, sadismo e masochismo), preferisce un morso ben assestato, anche doloroso, al petto rispetto al sesso vero e proprio. In fondo, è una questione di piacere, ma non solo questo.

    Una donna in gravidanza, ad esempio, può aver bisogno di una stimolazione gentile dei capezzoli per indurre il flusso di latte durante l’allattamento, oppure come pratica rilassante durante le fasi iniziali del travaglio. Anche un uomo, alle volte, toccando i capezzoli può eccitarsi o calmarsi a seconda della situazione. Com’è possibile?
    Questo accade perché queste piccole protuberanze sono un ricettacolo di terminazioni nervose esattamente come altre parti del corpo legate ai caratteri sessuali di una persona. Lo dimostra, ad esempio, la colorazione della pelle più intensa, più simile a quella del pube che non del resto del petto. O ancora la possibile comparsa di brufoli e peli fuori posto, conseguenze del bombardamento ormonale della pubertà: la zona del petto, maschile e femminile che sia, è oggetto di interesse per i caratteri sessuali secondari, e per questo motivo gioca un ruolo importante anche nel sesso.

    Come raggiungere l’orgasmo

    Ebbene sì, per alcune persone è possibile raggiungere un orgasmo solo con la stimolazione dei capezzoli. Per una donna, il cui seno è già notoriamente una zona erogena importante, è un po’ più facile dell’uomo: sembra, infatti, che con la giusta manualità sia possibile provare lo stesso piacere che si sente, ad esempio, quando si stimola il clitoride. Come in tutte le cose, anche nel sesso ci vuole un po’ di pazienza e pratica per capire cosa funzione e cosa no, e ognuno ha i propri punti forti. In generale, il consiglio è iniziare stimolando delicatamente i capezzoli con le dita e con la lingua, magari pizzicare leggermente con la bocca. Poi, se piace al partner, ci si può azzardare a succhiare un po’ l’areola, e mordicchiare sempre con delicatezza: la regola numero uno è il dialogo e se l’altro non si sente a proprio agio bisogna fermarsi. Se, invece, la sensazione è positiva, la persona che riceve la stimolazione apprezza e, anzi, chiede qualcosa in più, basta continuare nella direzione del piacere e presto o tardi l’orgasmo arriverà.

    Le posizioni utili

    Oltre all’autostimolazione dei capezzoli, che può funzionare sia se ci si sta masturbando sia se si è nel pieno del rapporto per aiutare l’eccitazione, ci sono alcune posizioni che una coppia può assumere per facilitare la stimolazione. Una è quella in cui si sta seduti, o entrambi uno di fronte all’altra abbracciati oppure uno si siede sopra l’altro, in modo tale che il partner possa raggiungere il petto e il seno sia con le mani sia con la bocca. Un’altra è quella del missionario: sdraiati una sopra l’altro e sfregando i corpi uno con l’altro, anche i capezzoli vengono stimolati. Un’altra posizione ancora, che non prevede penetrazione, è particolarmente utile nei rapporti eterosessuali: aggiungendo magari una sostanza lubrificante sul seno di lei, lui può sfregare il pene in mezzo al seno e contemporaneamente stimolare i capezzoli di lei, o i suoi stessi capezzoli, finché non si raggiunge l’orgasmo. In generale, comunque, la stimolazione dei capezzoli può essere fatta ogni volta che si vuole per aggiungere un po’ di pepe e divertimento al rapporto sessuale.

    Un po’ di attenzione

    Esattamente come ogni altra parte del corpo, anche i capezzoli vanno trattati con la dovuta cura. A qualsiasi segnale di sanguinamento o dolore insolito bisogna fermarsi e capire l’origine del problema: lo scopo è il piacere, non lo stare male. Se, al tatto, a lungo andare ci sembra di sentire una sensazione diversa dal solito, andare dal medico per un controllo può essere una buona idea: una secrezione anomala dal capezzolo potrebbe anche essere sintomo di problemi, anche gravi, alla mammella, una tipologia di disturbi che possono riguardare sia uomini sia donne. Infine, nel caso di una gravidanza al termine, il consiglio è di non ricorrere con troppa frequenza alla stimolazione dei capezzoli. Questo perché durante questa pratica si stimola il rilascio dell’ormone ossitocina, responsabile delle contrazioni, e può accadere che per colpa di un innocuo gioco erotico si finisca per avere delle vere contrazioni.

    Fonti

    Lascia il tuo commento

    Non verrà mostrata nei commenti
    A Good Magazine - Newsletter
    è il contenuto che ti fa bene! Resta aggiornato sulle malattie digitali