Covid e impotenza: può causare disfunzioni erettili?

Secondo uno studio, c’è la possibilità che il virus possa provocare disfunzioni erettili nell’uomo

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    Si sa, la disfunzione erettile non è mai un argomento di cui gli uomini parlano volentieri, soprattutto perché è una delle principali cause del calo della libido maschile. Che si voglia o no, è una problematica molto comune che colpisce più di 150 milioni di uomini in tutto il mondo tra i 45 e i 50 anni, ma attenzione: può colpire chiunque in qualunque momento della propria vita. Nonostante la sessualità maschile sia tra le più conosciute a livello mediatico rispetto a quella femminile, le problematiche legate alla perdita del desiderio sessuale non vengono mai ammesse con facilità dall’uomo, sia per fattori sociali che per fattori psicologici. Oltre alle numerose cause che possono provocare l’impotenza maschile, si aggiunge anche il Coronavirus: perché sì, esatto, anche il Covid-19 può causare disfunzioni erettili negli uomini.

    Che cos’è la disfunzione erettile?

    Si tratta di una problematica molto spinosa da affrontare per ogni uomo, soprattutto perché si va a toccare la loro sfera intima. La disfunzione erettile, chiamata anche impotenza, non è altro che l’impossibilità di raggiungere e mantenere un’erezione abbastanza a lungo da garantire la completezza del rapporto sessuale. L’organo infatti coinvolge il sistema nervoso, l’apparato circolatorio e quello endocrino. Di solito si tratta di una problematica che si presenta in età avanzata, ma è molto legata non solo alla sfera psicologica, ma anche a una serie di patologie croniche e di abitudini di vita che influenzano notevolmente la vita sessuale dell’uomo.

    Disfunzioni erettili e Covid: uno studio dimostra la correlazione

    Il Covid-19 non colpisce soltanto i polmoni, gli occhi, l’intestino, la pelle, ma adesso anche l’apparato genitale maschile. Sono stati un gruppo di medici dell’Università di Miami a documentare la notizia tramite uno studio pubblicato sulla rivista World Journal of Men’s Health. Lì sono stati analizzati i tessuti del pene di due pazienti guariti dal Covid, uno di 65 anni e un altro di 71 anni di età affetti da disfunzione erettile. Come abbiamo già accennato, si tratta di una problematica che può colpire l’uomo in qualunque età, ma i ricercatori hanno trovato tracce del virus all’interno del pene dei due pazienti anche dopo più di sei mesi dopo la guarigione. Com’è possibile questo?

    Il virus è in grado di danneggiare i vasi sanguigni e gli organi interni, ma secondo questo studio può anche bloccare il flusso sanguigno ai genitali, rendendo quindi difficoltosa l’erezione del pene. Uno dei dati più interessanti è legato al fatto che i pazienti non avevano mai mostrato problemi di disfunzione erettile: è stato invece dopo l’infezione da Covid-19 che hanno mostrato per la prima volta delle problematiche ai genitali di natura molto grave.

    Questo indica che in effetti chiunque abbia contratto il Covid possa avere delle conseguenze sulla propria vita sessuale e che il virus sia una delle cause effettive della disfunzione erettile.

    Non si tratta della prima volta che emerge questa correlazione tra il virus e le problematiche sessuali. Nel 2020 alcuni esperti della Società Italiana di Urologia hanno riscontrato la presenza di tracce del virus nel liquido seminale del 15% dei pazienti maschi affetti da Covid. Secondo questa analisi, il virus avrebbe provocato un’infiammazione dei testicoli e un’alterazione nella produzione degli spermatozoi. Inoltre sembra che anche il desiderio sessuale sia stato enormemente influenzato, provocandone una forte diminuzione. All’inizio non c’erano abbastanza dati per spiegare il rapporto tra il Covid e la disfunzione erettile, almeno fino a questo ultimo studio svoltosi a Miami.

    Tuttavia anche queste ultime analisi non sono sufficienti per dimostrare il legame effettivo tra le due cose, visto che sono stati analizzati soltanto due uomini. Così come non è ancora chiaro se il virus penetri nel pene ogni volta che un uomo viene contagiato. Si tratta di dati ancora troppo inconsistenti per confermare questa ipotesi, tuttavia la correlazione è molto stretta.

    Infatti è da notare questi elementi degni di nota:

    • Nessuno dei due pazienti ha mai sofferto di disfunzione erettile in passato
    • Entrambi sono uomini di mezza età
    • Uno dei due pazienti ha la pressione alta e una malattia cardiaca e questo aumenta il rischio di problemi di erezione.

    In seguito i ricercatori hanno confrontato i campioni di tessuto dei due pazienti con quelli di persone affette da disfunzione erettile che però non hanno contratto il virus e a quanto pare i due uomini infetti presentano una disfunzione nel rivestimento dei vasi sanguigni, mentre gli uomini non infetti no. Questo proprio perché il virus va a danneggiare i vasi sanguigni.

    Il legame tra il Covid e la disfunzione erettile è stato trovato, tuttavia quello che è ancora incerto riguarda la durata di questa problematica: non sappiamo se gli effetti possono durare pochi mesi o parecchi anni. Nonostante lo studio sia stato eseguito soltanto su due pazienti, si tratta di una conferma dell’ipotesi proposta quasi un anno fa dal gruppo di medici italiani che avevano trovato una correlazione.

    Purtroppo non sappiamo se i rimedi per il calo della libido sono gli stessi da adottare anche nel caso della presenza del Covid-19: si tratta di un mondo che deve ancora essere scoperto. Come hanno raccomandato più volte anche i medici, la vaccinazione contro il virus è l’unica strada percorribile, soprattutto se non si vuole incorrere in problematiche legate all’infertilità.

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