Pidocchi del pube: quanto può essere semplice prendere le “piattole”?

Conosciuti anche come “granchi” o “piattole” per la loro forma, i pidocchi del pube sono un parassita dell’uomo che può provocare non pochi fastidi (e imbarazzi)

Pidocchi del pube piattole

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    I pidocchi sono dei parassiti umani di varie specie; quelli che colpiscono la zona del pube (ma possono estendersi anche ad altre) sono comunemente chiamati piattole per la loro forma schiacciata. Anche se non sono pericolosi per la salute, causano un fastidioso prurito ed è necessario un trattamento per liberarsene. Inoltre la pediculosi del pube è considerata una malattia sessualmente trasmissibile, proprio perché la modalità di contagio principale è attraverso contatti intimi. Ma è possibile in qualche modo prevenirla?

    Cosa sono i pidocchi del pube

    I pidocchi del pube, come le altre specie di pidocchi, sono dei parassiti che si attaccano al corpo, si nutrono succhiando il sangue e si riproducono deponendo le uova. Si trovano nelle zone dove ci sono peli, ai quali si aggrappano. Sono grandi non più di 2mm, hanno sei zampe a uncino, due antenne e il corpo schiacciato; in alcuni casi si notano a occhio nudo, altrimenti possono essere tracce di un’infestazione anche:

    • piccole macchie azzurre sulla pelle, dovute ai morsi;
    • piccole macchie di un colore rosso-marrone sia nella zona interessata che sugli indumenti. Si tratta delle feci dei pidocchi, spesso scambiate per sangue per il colore simile;
    • pallini bianchi o gialli, che sarebbero le uova (lendini).

    Principalmente si trovano fra i peli delle zone genitale e perianale, ma, nei casi più gravi, possono estendersi anche alle cosce, al torace, alle ascelle e ai peli del viso (ciglia, sopracciglia, barba e baffi). Per la loro conformazione si attaccano dove ci sono peli più “ruvidi”, infatti non si trovano fra i capelli. Non è però questa l’unica differenze con le altre specie di pidocchi:

    • Pediculus capitis: sono i pidocchi più comuni, che si trovano fra i capelli; è molto diffusa la pediculosi fra i bambini (soprattutto fra quelli che hanno i capelli lunghi), ma si può anche incorrere nella pediculosi in età adulta. La loro diffusione non è correlata ai livelli di igiene personale.
    • Pediculus humanus: molto simili ai pidocchi della testa come aspetto, la loro diffusione è però legata anche a contesti socio-economici indigenti; possono essere vettori di altre malattie, come la febbre delle trincee e il tifo esantematico. Si trasmettono anche attraverso gli indumenti.
    • Phthirus pubis: è il nome scientifico dei pidocchi del pube; quando c’è un’infestazione si parla di ftiriasi. Colpiscono soprattutto gli adulti, in seguito a rapporti sessuali con persone infestate.

    Pediculosi del pube: i rischi per la salute

    I pidocchi del pube non sono una condizione grave, ma possono essere molto fastidiosi perché prudono, soprattutto la notte, e possono causare non pochi imbarazzi con il o i propri partner sessuali. 

    Il contagio, infatti, avviene attraverso rapporti sessuali e solo più raramente attraverso tessuti contaminati, come la biancheria intima, le lenzuola o gli asciugamani: i pidocchi del pube, infatti, non possono sopravvivere a lungo lontani dal corpo umano che dà loro nutrimento; per questo motivo, diversamente da quel che si può pensare, è molto difficile prenderli nei bagni pubblici.

    A differenza dei pidocchi del corpo, non trasmettono altre malattie, ma il prurito può portare a grattarsi e a causarsi abrasioni; una delle complicanze possibili è un’infezione secondaria dovuta proprio a queste abrasioni. La pediculosi del pube non compromette però né le mucose né le funzioni sessuali: il nutrimento di questi parassiti avviene infatti attraverso i vasi sanguigni dei bulbi piliferi.

    Una volta accertata la presenza di pidocchi del pube, è consigliato fare anche gli altri test per le malattie sessualmente trasmissibili: benché sia dovuto a un parassita e non a un virus (come ad esempio l’HIV), la modalità di trasmissione è la stessa.

    Se si riscontra la presenza di pidocchi del pube nei bambini (in questi casi di solito si trovano nelle ciglia e sopracciglia), la trasmissione potrebbe essere avvenuta attraverso indumenti o biancheria infestata, ma potrebbe anche essere segno di un abuso sessuale.

    È possibile prevenire i pidocchi del pube?

    È abbastanza difficile prevenire i pidocchi del pube, visto che nemmeno l’utilizzo di metodi contraccettivi come il preservativo impediscono loro di trasmettersi da una persona all’altra. L’unico modo per prevenirne direttamente la diffusione è quello di evitare rapporti sessuali con persone che li hanno, o, se noi stessi li abbiamo, fino alla risoluzione del problema. Anche una corretta igiene personale, può aiutare a prevenire il loro proliferare, attraverso semplici azioni:

    • cambiare spesso la biancheria intima e gli indumenti;
    • lavarsi regolarmente;
    • lavare spesso le lenzuola e gli asciugamani;
    • non condividere rasoi, indumenti, asciugamani.

    Trattamento pidocchi del pube

    Nonostante spesso causino stupore e disagio, i pidocchi del pube sono facilmente gestibili; sarà necessario anche disinfestare lenzuola e indumenti. È importante, inoltre, che vengano avvertiti i partner sessuali attuali e recenti perché anche loro dovranno sottoporsi al trattamento.

    Nello specifico, per togliere i pidocchi del pube è sempre necessario un trattamento, altrimenti non solo non se ne andranno, ma prolifereranno anche in altre zone del corpo. Il medico o il dermatologo possono prescrivere:

    • un trattamento topico con creme, gel, polveri, lozioni a base di malathion, permetrina, tetrametrina, sostanze neurotossiche per i parassiti; anche il dimeticone, sembra essere efficace;
    • prodotti antiparassitari da usare per l’igiene intima e personale;
    • nei casi in cui la terapia locale non ha funzionato, può essere somministrata una terapia orale a base di ivermectina.

    I trattamenti topici di solito vanno ripetuti dopo una settimana o dieci giorni, e, una volta conclusi, è necessario aspettare un’altra settimana e fare un nuovo controllo. Nel caso di donne in gravidanza vengono preferiti trattamenti più naturali: gli antiparassitari possono infatti contenere sostanze nocive.

    Uno dei metodi “della nonna” consiste nell’applicare aceto di mele riscaldato, anche se la disponibilità dei trattamenti farmacologici ha preso il sopravvento: agiscono più rapidamente e hanno un odore meno sgradevole.

    In più, è necessario assicurarsi di disinfestare anche altri oggetti eventualmente contaminati:

    • isolare per 24-48 ore lenzuola, asciugamani e indumenti potenzialmente infetti;
    • lavare indumenti e biancheria ad alta temperatura;
    • aspirare il materasso.

    La pediculosi del pube non è quindi una condizione pericolosa, e con i giusti trattamenti e accorgimenti (e un po’ di pazienza) è possibile risolverla; resta comunque una condizione sgradevole, per i sintomi che può provocare, come il prurito intenso, e per i disagi psicologici, come incomprensioni e imbarazzo.

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