Voglia di sesso: chi ce l’ha se la tiene (per sé)?

Morena e Ivano di Le Sex En Rose suggeriscono un nuovo modo di vivere l’erotismo

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    La sessualità si vive tutti/e in maniera diversa, così come è diversa la nostra voglia di sesso. Alcune persone non sentono questo impulso sessuale, altre invece lo avvertono con diverse intensità e molte di loro provano vergogna di certe fantasie sessuali. La sessualità è un argomento ancora molto complesso: la mentalità chiusa e i tabù continuano a rendere difficoltoso lo svisceramento di questa tematica. Parlarne e informarsi è uno dei punti di partenza per scardinare tutte queste false concezioni.

    L’intervista a Morena e Ivano di “Le Sex en Rose”

    Qual è il modo migliore per parlare di sessualità ed erotismo se non con un atteggiamento positivo e calmo?

    Ecco perché esiste Le Sex En Rose, uno dei blog di sesso ed erotismo più famosi d’Italia. 

    Non si tratta soltanto di un blog dove vengono recensiti sex toys. Morena e Ivano, moglie e marito, hanno creato con il tempo uno spazio sicuro per parlare di sex positivity, a partire da una ricerca del piacere personale. Ma tutto parte dall’approccio.

    Abbiamo deciso di intervistarli per farci raccontare come comunicare la sessualità oggi. Quello che segue è il video integrale della nostra intervista, ma segue anche un estratto, una sorta di sunto di quella che è stata la nostra chiacchierata.

    Siete uno dei pochi sex blog italiani che ha avuto così tanto riscontro sui social e sulla rete. Nonostante una delle vostre attività principali sia la recensione di sex toys, sarebbe però riduttivo dire che vi limitate soltanto questo. Come descrivereste quello che fate a chi non vi conosce?

    Morena: Dal 2017 Le Sex En Rose è partito come blog per la ricerca del piacere: esploriamo nuove attività, sbagliamo ed esploriamo di nuovo. Così la ricerca del piacere diventa un’attività divertente e soddisfacente e da lì trattiamo tante tematiche che riguardano la sessualità umana così da creare un posto inclusivo dove tutti i corpi e le identità si possono sentire ascoltate, rappresentate e soprattutto valide.

    Ivano: Volevamo creare un posto dove tutti possono capire di cosa stiamo parlando, dove non devi avere necessariamente una conoscenza medica, ma solamente una curiosità di base. Questo basta per iniziare a capire meglio il tuo corpo e le relazioni con gli altri. Per questo usiamo un linguaggio molto semplice e se diventa più complicato diamo una spiegazione approfondita.

    Com’è nata questa iniziativa di ricerca del piacere? Raccontateci un po’ la vostra storia.

    Morena: Tutto parte da noi, in realtà. Si tratta della continuazione di un percorso personale che è partito da noi come coppia e poi è diventato pubblico. Se vuoi parlare di sessualità in modo neutro e naturale, è difficile perché non esiste un luogo in cui farlo.

    Ivano: In realtà è partito tutto dal fatto che cercavamo informazioni  ma non ne trovavamo nè dalle nostre amicizie, nè su Internet o dai medici. Le spiegazioni erano sempre molto limitate o molto estreme. Ad esempio, quando si parla di masturbazione con sensazioni diverse da quelle eteronormative, si sfocia sempre sui feticismi o sul BDSM. Ma non è sempre così.

    Tutto è partito da Morena, che si è chiesta se lo potessimo creare noi questo spazio. Piano piano abbiamo creato i primi articoli per il blog: all’inizio avevamo 20 visualizzazioni al mese, ma poi abbiamo fatto una chiacchierata su Radio Deejay e boom, è esplosa la cosa. Eravamo completamente impreparati. Volevamo mantenere l’anonimato, ma poi è diventato più difficile restare nascosti.

    Morena: Le Sex En Rose è nato da un nostro percorso dovuto da una riflessione sulla coppia e sulla nostra sessualità. Parliamo sul blog anche sulla base della nostra relazione e di come prosegue, di quello che scopriamo…

    Perché avete scelto questo stile comunicativo e questo approccio sui social?

    Morena: Abbiamo usato fin da subito un linguaggio diretto e comprensibile per tutti perché partiamo dalla nostra esperienza personale. Non usiamo un sapere inaccessibile o definizioni mediche (anche perché non siamo medici!). Parliamo tra pari e vogliamo instaurare un dialogo con le persone che ci seguono.

    Ivano: Eravamo un po’ stanchi della vita lavorativa da freelance che incontravamo: c’era sempre un rapporto molto freddo e secco quando proponevamo lavori o servizi. Con Le Sex En Rose volevamo un approccio più amorevole e morbido. Abbiamo creato un mondo di amore in cui ci troviamo molto a nostro agio. Abbiamo dialoghi con toni molto pacati e morbidi, e se arriva qualcuno con un atteggiamento aggressivo, noi si cerca di indirizzarlo con calma verso toni più rispettosi. In questo modo abbiamo aperto dialoghi molto ampi e abbiamo creato un ambiente distensivo che ha attirato a noi persone e aziende molto piacevoli e rispettose.

    Morena: Quello che ci spinge a fare ciò non è l’aggressività o la rabbia per la situazione intorno a noi, ma la volontà di cambiarla e di migliorarla per poter vivere in un mondo migliore dove c’è spazio per tutti. Noi siamo un po’ tenerini e dolciotti (ride).

    Ivano: Su Internet ci sono molto fighters con un approccio dirompente perché giustamente sono persone che hanno molta rabbia dentro. Noi ci definiamo “lovers”: è una strada più lunga, ma vogliamo portare un cambiamento duraturo. In questo momento non abbiamo proprio bisogno dell’aggressività.

    Perché pensate che parlare di sessualità sui social sia importante oggi?

    Ivano: Quando si parla di sessualità sui social, uno pensa al porno. E già questo risponde in parte alla domanda. Oggi si dovrebbe parlare di sessualità liberamente: tutti noi abbiamo un corpo e tutti hanno un’esperienza da condividere. Si pensa di essere pervertiti a parlare liberamente di questo con gli altri, ma non è così.

    Morena: Non esiste una cultura condivisa della sessualità, non esiste un’immagine positiva e non se ne parla nei canali condivisi di massa. Sono argomenti che non arrivano a tante persone. Con i social e il blog è più possibile perché il messaggio di sex positivity arriva più facilmente. Questa messaggio non vuol dire soltanto fare sesso, ma prendersi cura del proprio corpo e della propria sessualità, capirla, comprenderla… Fa parte del nostro benessere fisico e psichico.

    Ivano: Se ci conosciamo, possiamo anche capire meglio quello che ci piace o che non ci piace, senza aver paura di sembrare insaziabili o prede. In Italia si pensa che quando una ragazza ti dice di no, è perché tu, uomo vero, non l’hai convinta abbastanza. Questa è un’idea da scardinare. Noi con la nostra piccola voce vogliamo proporre una visione diversa della sessualità di massa e abbiamo scelto i social proprio per questo.

    Quando avete deciso di buttarvi in questa avventura, come ha reagito il pubblico sia nel privato che sui social?

    Morena: Quando abbiamo lanciato il progetto, ci siamo preparati a ogni tipo di reazione. Commenti sgraditi, critiche, giudizi, emarginazione… Quando parli di sessualità, è come sganciare una bomba atomica. Gli altri ti guardano come una persona malata e questo è il vero stigma da combattere.

    Ivano: Si sono create due dinamiche diverse online e offline. Nella nostra vita offline molte persone si sono allontanate perché non erano pronte a questo cambiamento e alcuni ci hanno giudicato. Quando vedevamo questo, all’inizio pensavamo di aver sbagliato approccio (non avevamo molto seguito). Poi però nell’online si sono avvicinate persone sconosciute che sono diventate molto amiche e confidenti. Loro ci hanno mostrato che non stavamo sbagliando, ma avevamo sbagliato le persone a cui rivolgerci e affidarci.

    Morena: La bellezza dell’online è che ti avvicina a persone con valori simili ai tuoi. Ad esempio, una volta è arrivata una donna di cinquant’anni che ci ha confessato la sua vita sessuale e ha detto di aver comprato il suo primo vibratore seguendo i nostri consigli.

    Vengono da noi persone con diversi dubbi. Quando abbiamo parlato di massaggio prostatico e stimolazione anale, arrivano spesso uomini incuriositi che non si sono mai avvicinati a questo argomento per colpa del tabù legato all’omosessualità. Cerchiamo di trattare queste argomentazioni con molta cura perché sentiamo anche una certa responsabilità nei loro confronti.

    Tra tutti gli argomenti affrontati, qual è quello che vi ha divertito di più?

    Morena: Tra i temi preferiti c’è la masturbazione femminile, il primo da cui abbiamo iniziato. Lo affrontiamo sempre nella nostra narrazione perché ha sempre bisogno di continuo aggiornamento. Molti argomenti dipendono anche dai feedback e da quello che ci suggeriscono i followers. Ad esempio, all’inizio del lockdown uno dei grandi temi erano i migliori sex toys. La cosa divertente è che si è creata quella rete di esperti tra i nostri amici e le nostre conoscenze da cui andiamo per chiedere informazioni o notizie.

    Ivano: Poi parliamo molto di relazioni poliamorose. Molte persone ne sono attratte perché vedono questo mondo da fuori e pensano che sia tutto un divertimento, ma non è così: ci sono molte dinamiche, come l’elemento della gelosia. Sono molto complesse da gestire, soprattutto se cerchi qualcosa di molto specifico, come la costruzione di un rapporto lungo e duraturo. 

    Da dove arriva l’idea delle “Interviste Nude”?

    Morena: Arriva da un’evoluzione del nostro rapporto, ma soprattutto dalla nostra esperienza in una spiaggia naturista. Ci siamo resi conto che non era così male.

    Le Interviste Nude sono un modo per parlare in maniera trasparente e senza filtri. Due persone nude che si vogliono conoscere devono solo comunicare senza avere segni riconoscitivi addosso. All’inizio è stato difficile perché, non avendo esempi, dovevamo andare noi a bussare alla porta dell’Internet per chiedere. Adesso per fortuna la gente si propone. Viene percepito l’aspetto naturale e pulito di questa chiacchierata. Quando ti spogli, si creano legami inaspettati con l’altra persona, che diventa subito tua amica. Lì siamo due esseri umani e basta.

    Raccontateci qualche episodio piacevole che vi è capitato durante il vostro lavoro sui social.

    Morena: Un momento di grande affetto e amore è stato il coming out, ovvero quando abbiamo rinunciato all’anonimato. All’inizio io non mi facevo vedere in faccia. Era una forma di protezione perché poi ti devi confrontare con un mondo che ha una cultura oppressiva. Però non ci bastava più restare nascosti, volevamo metterci la faccia. Così c’è stato questo coming out con un video su Youtube. La cosa più bella di questo momento è stato l’affetto e l’amore incondizionato con cui la gente ci ha inondato.

    Ivano: Un altro momento molto carino è stato quando il nostro editore ci ha chiesto di scrivere il libro “Sex toys. Alla scoperta degli oggetti del piacere”. All’inizio non ci credevamo e lui ce lo ha chiesto per ben tre volte a distanza di mesi se volevamo farlo oppure no. Lo abbiamo portato allo sfinimento! Non pensavamo che potessimo davvero farlo.

    Ma alla fine eccoci qui, a parlare liberamente di sessualità e piacere. Siamo tutti uguali e tutti diversi e dobbiamo vivere la nostra voglia di sesso in modo appagante, sincero e divertente. Abbiamo ascoltato un gran numero di storie che urlavano messaggi di amore e insicurezza: noi siamo qui per raccoglierli, parlarne e sentirsi meno soli. E più normali.

    Fonti

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