Soprattutto durante i periodi freddi, ma non solo, non è raro che ci si possa svegliare la mattina sentendo le narici tappate, la testa pesante e un fastidioso raschio in gola. Questi sono spesso definiti “sintomi da raffreddamento” e mediamente tutti possono soffrirne durante l’anno.
Cosa sono i “malanni da raffreddamento”
Nonostante in molti ritengono responsabili dei malanni da raffreddamento proprio le basse temperature, in realtà la maggior parte dei raffreddori deriva da coronavirus o rinovirus. È bene precisare che i coronavirus responsabili del raffreddore non hanno nulla a che vedere con il SARS-CoV-2, causa del COVID-19. Il COVID-19 e il raffreddore sono infatti, malattie completamente differenti.
Data la molteplicità dei tipi malanni da raffreddamento e la varietà delle tipologie di virus che possono causare il raffreddore, il corpo umano non potrà mai sviluppare una resistenza efficace contro tutte le cause dei disturbi tipici della stagione fredda. Questo è il motivo per cui i raffreddori sono così comuni e tendono a ritornare con una certa frequenza.
Solitamente gli adulti soffrono in media di 2-3 raffreddori all’anno, mentre i bambini possono averne anche di più. La durata approssimativa dei sintomi, solitamente, va dai 7 ai 10 giorni. In linea di massima, il raffreddore tende a diffondersi attraverso le goccioline disperse nell’aria (droplets) e/o il contatto con le superfici contaminate.
I sintomi dei malanni da raffreddamento possono variare da persona a persona e da disturbo a disturbo: quando il sistema immunitario cerca di combattere tale condizione possono manifestarsi sintomi fisici come:
- mal di gola;
- tosse;
- starnuti;
- naso che cola;
- congestione nasale;
- mal di testa;
- spossatezza (spesso provocata anche dalla sensazione di “ingolfamento” delle vie aeree).
Le persone più fragili o con un sistema immunitario indebolito possono sviluppare sintomi più gravi o infezioni secondarie, come la polmonite.
Il raffreddore può colpire chiunque, in qualsiasi fase della vita e in qualsiasi periodo dell’anno, ma alcune categorie, come bambini, anziani e immunodepressi, sono maggiormente a rischio. Il fatto che una qualsiasi forma di raffreddamento tenda a manifestarsi soprattutto nella stagione fredda non è da attribuirsi a fattori stagionali, ma comportamentali. I raffreddori, infatti, sono più comuni in inverno poiché si tende maggiormente ad avere uno stretto contatto con le persone in spazi spesso chiusi e non areati. A questo si aggiunge che le basse temperature possono contribuire a indebolire le naturali difese immunitarie.
Difficilmente un raffreddore può complicarsi fino ad arrivare a disturbi gravi, tuttavia il rischio esiste, specialmente per le cosiddette “categorie a rischio”. Per evitare contagi e/o complicazioni può essere utile ricorrere a piccole accortezze dall’efficacia ormai dimostrata:
- evitare contatti ravvicinati con chiunque presenti sintomi da raffreddamento;
- seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, con dosi giornaliere di verdura e frutta fresca;
- starnutire e tossire sempre in un fazzoletto;
- lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone per almeno 20 secondi;
- mantenere pulite e igienizzate le superfici al lavoro e in casa;
- evitare di toccare il viso, in particolare gli occhi, il naso e la bocca.
Inoltre è fondamentale riposare in maniera adeguata quotidianamente, anche se spesso può risultare difficile a causa della sensazione di soffocamento data dalla presenza di muco nelle vie aeree. Per lenire i sintomi e provare immediatamente un senso di sollievo efficace e duraturo, medici e specialisti consigliano da decenni l’inalazione di vapore acqueo tiepido/caldo, spesso misto a sali o medicinali. Questa pratica prende il nome di aerosolterapia, termine più comunemente accorciato e nel semplice “aerosol”.
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