L’evoluzione ha permesso alla nostra specie di abbandonare la folta pelliccia delle scimmie e sostituirla con minuscoli peli che ci proteggono in modo limitato ma efficace dal freddo e allo stesso tempo permettono di assorbire grandi quantità di luce UV, importante per lo sviluppo delle ossa. Tuttavia alcune condizioni patologiche sembrano invertire questo processo avvenuto centinaia di migliaia di anni fa: a causa di squilibri ormonali o mutazioni genetiche la peluria corporea può aumentare generando una patologia chiamata Ipertricosi.
L’ipertricosi
L’ipertricosi è una condizione patologica caratterizzata da un aumento della quantità di peli su una porzione più o meno ampia di superficie corporea; in funzione dell’estensione dell’area interessata l’Ipertricosi può essere locale o generalizzata.
Negli uomini la quantità di peli sul corpo è sicuramente maggiore rispetto al sesso femminile a causa di un diverso assetto ormonale che ha come protagonista il testosterone, infatti una situazione fisiologica prevede una presenza modesta di peli che non ha implicazioni mediche.
La classificazione di questa patologia si basa sul tipo di meccanismo di origine, in base al quale l’ipertricosi può essere:
- Congenita: causata da mutazioni in geni coinvolti nella crescita dei peli e capelli, oppure nel controllo del bilancio ormonale. In questo caso l’ipertricosi è presente fin dalla nascita
- Acquisita: forma di ipertricosi che si presenta più avanti, nel corso dello sviluppo o durante l’età adulta. La comparsa dei sintomi può essere dovuta a concomitanti terapie farmacologiche, patologie oncologiche o disturbi alimentari.
I vari sottotipi molecolari di testosterone sono responsabili della crescita dei peli in vari aree del corpo separate, come la zona della barba, quella delle braccia o del basso addome.
In generale i meccanismi biologici che vanno ad essere intaccati sia nel caso di un’origine genetica, che in una forma acquisita sono i bilanci ormonali, laddove si assiste a un incremento della produzione di ormoni maschili, in primis il testosterone che induce un aumento della crescita dei peli corporei.
L’aumento della segnalazione ormonale può essere dovuta sia a un incremento della risposta cellulare e degli organi alle molecole ormonali, sia a un aumento della sintesi degli ormoni stessi, che aumentando la propria concentrazione nel sangue determinano un’amplificazione dei loro effetti.
La presenza dell’ipertricosi è comprovata da sintomi e segni abbastanza precisi e chiari:
- aumento dei peli in zone circoscritte del corpo, o eventualmente anche su tutta la superficie corporea
- acne
- aumento della massa muscolare
- aumento della massa pelvica o addominale
L’ipertricosi maschile
Nell’ipertricosi maschile la peluria aumenta in zone del corpo dove è presente normalmente in condizioni fisiologiche. Le zone che interessano direttamente l’ipertricosi maschile sono il mento, le guance, il petto, l’addome, la schiena ed infine le spalle. L’aumento della distribuzione della peluria nel sesso maschile, ma in generale in tutti i casi di ipertricosi, non ha ripercussioni solamente in ambito estetico, che tuttavia possono avere un forte impatto sulla salute psicologica del soggetto, ma può essere la riprova di una conclamata patologia endocrina o l’effetto collaterale della somministrazione di farmaci o sostanze biologicamente attive. Le principali cause legate all’uso di farmaci dell’ ipertricosi maschile sono dovute ad una presenza elevata o assunzione esogena di:
- testosterone
- steroidi anabolizzanti
- danazolo
- minoxidil
Soprattutto nel caso dell’ipertricosi maschile è necessario porre molta attenzione alla distinzione tra ipertricosi maschile e peluria abbondante; ciò che le contraddistingue è il luogo in cui si trovano i peli: i peli presenti sulle braccia in entrambi i sessi non sono legati a cause ormonali, mentre nella zona delle ascelle e del pube sono presenti in funzione di un controllo ormonale; nelle zone del viso, del torace, del fondoschiena e delle spalle i peli compaiono numerosi poiché il tasso degli androgeni viene prodotto in una quantità maggiore.
La condizione psicologica a cui porta l’ipertricosi maschile è sempre considerevole a qualsiasi età in cui ci si ritrova, ma rimangono fortunatamente svariate possibilità di trattamento e cura di questa patologia. Oltre alla classica decolorazione dei peli, è possibile ricorrere all’intervento con il laser accompagnato dall’assunzione di alcuni farmaci la cui terapia deve essere calibrata sulla base degli squilibri endocrini in atto. I farmaci che aiutano a contrastare l’ipertricosi maschili sono tanti e anche molto potenti, dunque gli effetti collaterali sono sempre molto importanti da valutare prima di decidere di iniziare una cura con il proprio medico.
Tra le soluzioni possibili per l’ipertricosi maschile esistono macchinari come il laser e la luce pulsata che utilizzano il calore e il raggio laser o la luce per distruggere il bulbo pilifero alla base in più sessioni distanziate una ogni mese circa.
Un’ulteriore metodo di epilazione molto efficace è l’elettrolisi che si basa sull’uso di correnti per eradicare il bulbo pilifero.
Quando la causa della patologia è un aumento della componente ormonale androgenetica, spesso è necessario agire con terapie ormonali, nelle quali si usano farmaci i cui principi attivi vanno a contrastare o inibire le molecole ormonali stesse o i loro effetti segnalatori; esempi di terapie adatte alla cura dell’ipertricosi maschile sono i farmaci antiandrogeni come il finastride o lo spironolattone.
Lascia il tuo commento