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Finasteride contro la caduta dei capelli: quali sono gli effetti collaterali?

Ci sono effetti collaterali nel trattare l’alopecia con la finasteride? Se sì, quali?

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    La Finasteride è un principio attivo alla base di alcuni tra i più famosi farmaci utilizzati per contrastare la caduta e/o il diradamento dei capelli, primo fra tutti la Propecia. Per comprendere al meglio i suoi utilizzi e la sua funzione ci siamo informati attraverso ricerche scientifiche e il supporto di un consulente medico.

    A volte i dermatologi e i tricologi stessi sembrano essere restii alla prescrizione a lungo termine della Finasteride, creando intorno al farmaco una certa diffidenza. Approfondiamo insieme cosa dice la ricerca medica a riguardo.

    Come funziona la Finasteride

    La funzione del medicinale è quella di essere un inibitore dell’enzima 5-alfa reduttasi di tipo II, responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT).

    Il diidrotestosterone è un ormone androgeno necessario per lo sviluppo dei genitali maschili, per il mantenimento dei caratteri sessuali tipici degli uomini, per lo stimolo sessuale e per la libido. Tra gli altri effetti del DHT sull’organismo troviamo anche l’atrofizzazione dei follicoli piliferi. La finasteride agisce inibendo tale enzima e impedendo la trasformazione del testosterone in DHT, riducendone quindi i livelli (e di conseguenza la sua azione atrofizzante sui follicoli). 

    La biodisponibilità della finasteride 1 mg dopo l’assunzione orale è mediamente del 65%, con un picco di concentrazione plasmatica dopo circa 1 o 2 ore (mediamente corrispondente a 9,2 ng/ml). Tale biodisponibilità non è correlata, come avviene per molti altri farmaci, all’assunzione di cibo. La metabolizzazione della Finasteride è a carico del fegato, mentre l’espulsione avviene tramite le urine e le feci. Ha un’emivita (durata nel sangue) di circa 5/6 ore negli uomini tra i 18 e i 60 anni, ma tende ad aumentare insieme all’età (circa 8 ore negli uomini di età superiore ai 70).

    L’utilizzo originario della Finasteride

    La Finasteride viene autorizzate e messa in commercio per la prima volta nel 1992, negli Stati Uniti, al fine di trattare l’ipertrofia prostatica dalla casa farmaceutica Merck Sharp & Dhome. In Italia riceverà l’autorizzazione più tardi, nel 1997, ma sempre per il trattamento dell’ipertrofia prostatica.

    La Finasteride deve la sua utilità alla capacità di determinare una regressione dell’ingrossamento della prostata. Ciò va a migliorare il flusso delle urine, oltre a ridurre l’incidenza di ritenzione acuta di urina e la necessità di sottoporsi a interventi chirurgici (come per esempio la prostatectomia).

    Uno dei principali utilizzi della Finasteride è nel trattamento del tumore della prostata. Essendo le masse tumorali sensibili all’azione degli ormoni androgeni, come il DHT, l’inibizione della sua sintesi può portare a una significativa riduzione volumetrica del tumore, migliorando quindi il successo della chirurgia e delle terapie.

    Utilizzo della Finasteride contro l’alopecia

    Il DHT è il maggior responsabile della atrofia del follicolo pilifero dei capelli negli uomini: l’inibizione della sintesi di questo ormone è in grado di bloccare il processo di caduta dei capelli negli uomini e, in alcuni casi, di stimolare la ricrescita dei capelli da follicoli atrofizzati.

    Per questo motivo nel 1997, negli Stati Uniti, la Finasteride riceve l’autorizzazione per essere utilizzata come trattamento contro l’alopecia androgenetica (insieme al Minoxidil sono attualmente gli unici due farmaci approvati dalla FDA per il trattamento di tale disturbo). Anche in Italia non tarda ad arrivare tale autorizzazione, infatti dal 1999 a oggi viene commercializzata da numerose società farmaceutiche, anche come farmaco equivalente. 

    Si sono visti interessanti effetti terapeutici anche nel trattamento dell’irsutismo femminile. Uno studio su trentacinque pazienti con irsutismo (durato 12 mesi) ha dimostrato come la somministrazione giornaliera di finasteride 5 mg sia ben tollerata e senza significativi effetti collaterali.

    Ma torniamo al trattamento degli stati precoci di alopecia androgenetica con la Finasteride: viene spesso prescritta agli uomini tra i 18 e i 41 anni. La perdita di capelli nei maschi è una condizione regolata da ormoni androgeni: per questo gli antiandrogeni, come la finasteride, risultano utili per trattare tale condizione, ma da qui nasce anche lo scompiglio principale.

    Il testosterone, ormone responsabile della libido, è anche appartenente alla famiglia degli ormoni androgeni. Perciò verrebbe da pensare che l’interferenza con l’azione del testosterone possa andare a discapito della potenza sessuale e della libido maschile, portando perfino all’impotenza. 

    Tolto che anche un individuo con bassi livelli di testosterone può raggiungere l’erezione. Infatti, oltre agli androgeni, all’eccitazione e alla conseguente erezione concorrono anche gli stimoli visivi, olfattivi, tattili, uditivi e l’immaginazione. Bisogna altresì specificare che l’erezione è un meccanismo principalmente a carico del sistema nervoso parasimpatico, mentre l’eiaculazione e la detumescenza (perdita del gonfiore erettivo tipico del post-orgasmo) richiedono l’intervento del sistema simpatico. Oltretutto testosterone e diidrotestosterone (DHT) non sono esattamente lo stesso ormone e hanno azioni leggermente diverse.

    L’enzima 5α-reduttasi, il quale converte il testosterone in DHT, esistente in due forme di isoenzima: tipo 1 e tipo 2. Il tipo 1 è predominante nel fegato, mentre il tipo 2 è predominante nella prostata, nelle vescicole seminali, negli epididimi, nei follicoli piliferi e nel fegato. Anche all’interno del follicolo pilifero, i due tipi hanno una distribuzione diversa: il tipo 1 è presente nella ghiandola sebacea, mentre il tipo 2 si trova sulla radice esterna dei follicoli piliferi e sulle papille dermiche. In tutti questi siti, il testosterone viene convertito in DHT.

    L’enzima di tipo 2 ha un ruolo più significativo nella calvizia, ma l’enzima predominante nella pelle del cuoio capelluto è di tipo 1, grazie anche alla localizzazione delle ghiandole sebacee, che sono grandi e abbondanti nel cuoio capelluto.

    La finasteride, come abbiamo già detto, è un inibitore specifico del tipo 2 e ha quindi un’azione selettiva sui follicoli piliferi. Dopo la somministrazione di finasteride i livelli di DHT nella cute del cuoio capelluto diminuiscono di oltre il 60%, suggerendo così che il DHT trovato nella cute del cuoio capelluto sia derivato sia dalla produzione locale che da quella circolante.

    Da questo capiamo che l’effetto della finasteride sul DHT del cuoio capelluto è probabilmente dovuto al suo effetto sia sui livelli follicolari locali di DHT che sui livelli sierici. Ciò spiega perché una dose relativamente piccola di finasteride può essere terapeuticamente adeguata e anche molto efficace, ma comunque senza esagerare e solamente secondo prescrizione medica.

    Finasteride ed effetti collaterali

    Seppur in una percentuale relativamente ridotta (circa il 3%) l’utilizzo di Finasteride può portare ad effetti collaterali gravi che continuano a persistere nonostante l’interruzione del farmaco. I disturbi provocati coinvolgono la sfera sessuale, psicologica ed emotiva fino a venir complessivamente racchiusi nella definizione di sindrome post-finasteride (PFS), una patologia rara che non è ancora stata riconosciuta.

    Cosimo Roberto Melcangi, Professore Ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Milano ha dichiarato:

    Dobbiamo renderci conto che chi rientra nel 3% dei casi di PFS (Sindrome post-finasteride) ha la vita completamente distrutta, ma dall’altra parte il 97% delle persone che utilizza la finasteride ha un effetto benefico per quanto riguarda la crescita dei capelli. Possiamo discutere sull’importanza della crescita dei capelli, ma l’aspetto psicologico è comunque importante: alcune persone con alopecia androgenica si considerano affette da una grave alterazione e questo può portare alla scelta di affrontare un percorso farmacologico. Inoltre, accanto alla finasteride, abbiamo recentemente dimostrato che una predisposizione genetica potrebbe avere un importante ruolo nell’insorgenza della PFS, altrimenti la malattia dovrebbe manifestarsi anche nell’altro 97% delle persone che usano il farmaco. Il discorso è molto ampio e i laboratori che se ne occupano sono pochi.” 

    Finasteride: effetti collaterali più comuni

    I principali sintomi riconducibili alla Sindrome post-finasteride sono:

    • disfunzione erettile;
    • dolori testicolari cronici;
    • riduzione della libido;
    • restringimento del pene;
    • depressione;
    • pensieri suicidi;
    • insonnia;
    • ansia.

    Tali sintomi sono stati evidenziati da pazienti, per lo più giovani, che avevano fatto un uso cronico del farmaco per il trattamento dell’alopecia androgenetica. Alcuni dei sintomi sopraelencati sono riscontrabili anche senza una situazione di PFS, ma tuttavia (nella maggior parte dei casi) con l’interruzione del farmaco si interrompe anche l’effetto collaterale.

    Finasteride: effetti collaterali vs benefici in breve

    Gli studi più recenti sembrano rassicurare sull’utilizzo della Finasteride, tuttavia la questione necessita di ulteriori indagini sistematiche e documentazioni. Sicuramente la prospettiva di ritrovarsi impotenti (seppur in rari casi) per colpa di un farmaco è scoraggiante. In questo però il proprio medico potrà consigliare la soluzione migliore, iniziando ad esempio con dosi di 0,2 mg, adeguate per sopprimere il DHT sia nella cute del cuoio capelluto sia i livelli sierici, oppure una somministrazione alternata. Tuttavia l’ultima parola spetta sempre al proprio medico.

    Detto ciò, se la perdita dei capelli è uno smacco talmente grande da voler ricorrere alla prescrizione medica di Propecia o simili, è importante tenere a mente questi punti:

    1. La Finasteride è probabilmente l’unico farmaco capace di affrontare la radice del problema.
    2. Nonostante tutto i suoi effetti sono dimostrati.
    3. La sua sicurezza per una lunga durata della somministrazione sembrerebbe essere confermata nella maggior parte delle casistiche. Il dosaggio somministrato solitamente è 1 mg/die e difficilmente può causare effetti collaterali. Anche in caso di effetti collaterali, i cambiamenti sono risultati reversibili nella maggior parte dei casi.
    4. Mantenersi in contatto con il medico per qualunque evenienza.
    5. La perdita di capelli nell’uomo viene considerata come una pura questione estetica, senza tener conto dei risvolti psicologici, per questo l’assunzione del farmaco è totalmente volontaria e interamente a carico dell’individuo richiedente.
    6. Al fine di prendere una decisione informata, è necessario pretendere completezza di informazioni da parte del medico.
    7. Con precedenti di oligospermia, infertilità oppure se si sta cercando un figlio è meglio evitare il farmaco.

    Trovare un professionista fidato, capace di consigliare e assistere durante il percorso secondo le proprie necessità è importante se non fondamentale. Una volta trovato si potrà procedere con le proprie scelte, tenendo conto dei rischi, ma anche della possibilità di essere maggiormente sereni.

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