Qualche consiglio per affrontare l’insonnia in menopausa

Una classifica dei rimedi contro l’insonnia dal naturale al farmacologico

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    Innanzi tutto, una precisazione: la menopausa non va considerata alla stregua di una malattia, è semplicemente un momento fisiologico naturale del corpo femminile che segnala la fine della fertilità, sopraggiunge quando cessa il ciclo mestruale e, con esso, l’apparato riproduttivo femminile smette di funzionare.

    Pre e menopausa, dove sta il confine

    Sappiamo che già per il ciclo non esistono dei parametri infallibili, dalla prima manifestazione in poi può impiegare qualche mese o diversi anni per diventare regolare, alle volte è necessario l’intervento di una terapia medica. Tutto dipende dalla condizione fisiologica generale del corpo in questione e la menopausa non è estranea a queste variabili: anche se la media vuole che sopraggiunga in un’età compresa tra i 45 e i 55 anni, sono abbastanza comuni manifestazioni precoci o tardive, a seconda di quello che è stato l’andamento del ciclo fino a quel momento.

    Ad ogni modo, non è un fenomeno che compare all’improvviso: esistono anzi dei campanelli d’allarme. A partire dai 5 anni precedenti si iniziano a percepire alterazioni dell’andamento fisiologico che segnalano il periodo di premenopausa, quando il ciclo diventa più irregolare del solito, il flusso mestruale più abbondante, ravvicinato o distanziato nel tempo. Le ovaie stanno iniziando a fermare la loro attività, vale a dire che la produzione di estrogeni, gli ormoni che regolano il ciclo mestruale e le caratteristiche femminili secondarie (mammelle, statura, voce, peli, ossatura e distribuzione del grasso) diminuisce sempre di più.

    Arriva l’insonnia

    Proprio la pesante alterazione ormonale cui è sottoposto il corpo determina una serie di sintomi e scompensi: da un lato ecco comparire vampate di calore, sudorazione profusa, palpitazioni, sbalzi della pressione arteriosa, vertigini e secchezza vaginale; dall’altro, anche come conseguenza dell’elenco appena fatto, percepiamo irritabilità, affaticamento, ansia, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale (che non vuol dire non averne più in seguito, attenzione!); a questo punto, come se non bastasse, si inserisce anche l’insonnia.

    Le condizioni psicologiche e fisiologiche sono interconnesse tra loro, tutte causate dallo stress cui è sottoposto il corpo e dal suo stesso tentativo di gestire il cambiamento in atto e riassestarsi su nuovi parametri; il risultato, purtroppo per la persona, è l’impossibilità di vivere pacificamente il ritmo circadiano.

    I rischi più gravi per una donna in menopausa sono le patologie cardiovascolari (infarto, ictus o ipertensione) e osteoarticolari, proprio perché se fino a quel momento gli estrogeni in circolo avevano garantito un metabolismo migliore, una minore presenza di colesterolo nel corpo e il benessere dell’ossatura scheletrica (trofismo osseo), ora, non essendo più prodotti come prima, vengono meno anche le loro azioni benefiche.

    Come sempre, quindi, si tratta di causa ed effetto: il livello di estrogeni diminuisce, il corpo reagisce con pesanti sbalzi di pressione e di temperatura che si traducono in vampate di calore e sudorazione eccessiva, condizioni che determinano fastidi articolari diffusi e irritabilità mentale che, a loro volta, rendono difficile se non impossibile il riposo notturno; in altre parole, a partire dalla carenza fisiologica di estrogeni, un effetto “cascata” di sintomi arriva fino alla manifestazione dell’insonnia. Immaginiamo di provare a dormire sentendo prima freddo poi caldo e viceversa, percependo continui formicolii alle gambe, sudando copiosamente senza un motivo apparente: chiunque finirebbe per passare la notte in bianco.

    Rimedi contro l’insonnia in ordine di impatto

    Non esiste un rimedio specifico per l’insonnia causata dalla menopausa – così come non esiste una macro-soluzione per la menopausa, è un passaggio che semplicemente giunge al termine e con il quale bisogna trovare il modo di convivere per un po’. Quello che può fare la persona interessata, però, è aiutare il proprio corpo a compensare lo squilibrio ormonale e i disagi che abbiamo visto derivarne, partendo proprio dai disturbi del sonno.

    • Alimentazione. Accompagnare una sana e regolare attività fisica con accortezze a livello alimentare aiuta a non sottoporre il corpo a stress ulteriore: evitare grassi, oli, zuccheri rende più facile la digestione e quindi il riposo, così come non assumere caffeina, alcol e altre sostanze eccitanti; è invece buona abitudine inserire la soia nella dieta quotidiana perché i fitoestrogeni (sostanze vegetali molto simili agli estrogeni) in essa contenuti compensano bene i sintomi della menopausa.
    • Tisane. Notoriamente, tisane a base di camomilla o valeriana, due piante con proprietà antinfiammatorie e sedative, aiutano a rilassare la mente; se assunte la sera prima di coricarsi contrastano irritabilità e ansia.
    • Terapia ormonale sostitutiva. Entriamo nel campo dell’intervento farmacologico: assumendo attraverso compresse, cerotti, creme o gel gli ormoni che il corpo non produce più, si cerca di attenuare in generale tutti i sintomi della menopausa, compresa l’insonnia; essendo una soluzione decisamente più drastica delle precedenti, è bene personalizzare la terapia a seconda della propria condizione, a seguito di una visita specialistica, altrimenti il rischio di peggiorare invece di migliorare aumenta notevolmente.

    Ognuna è libera di scegliere la strada che preferisce, può essere una combinazione delle prime due soluzioni, oppure non adottare nessuna delle tre e aspettare pazientemente che la menopausa finisca o ancora optare direttamente per la terza via, la più efficiente e insieme più impattante per l’organismo. L’importante è non abbandonarsi all’insonnia senza speranza, la menopausa finirà e con un po’ di calma si tornerà a riposare senza problemi.

    Fonti

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