Google Health Studies: un’app per aiutare la ricerca

Il contributo di Google alla ricerca medica mondiale

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    I primi contributi e sforzi di Google per nell’ambito healthcare risalgono al 2006, con un tentativo di creazione di un archivio di dati e cartelle cliniche. L’obiettivo allora era collegare medici e ospedali, oltre che ad aiutare le persone a raccogliere i propri dati medici. Tuttavia, quei primi tentativi non furono apprezzati dal mercato e la società pose fine a questo primo prodotto “Google Health” nel 2012.

    Google ha poi trascorso diversi anni a sviluppare e a lavorare sull’intelligenza artificiale per analizzare immagini e documenti di pazienti al fine d’identificare le malattie, prevedendo i risultati e riducendo i costi. Ma non si è fermato qui e ha anche sperimentato altre idee, come l’aggiunta (durante la navigazione in rete) di un’opzione per le persone alla ricerca di informazioni mediche di parlare con un medico, ma anche:

    • l’utilizzo di software di riconoscimento vocale per aiutare i medici a prendere appunti;
    • la collaborazione con con il sistema sanitario nazionale del Regno Unito per allertare i medici quando i pazienti hanno un danno renale acuto;
    • l’applicazione della la tecnologia di deep learning dell’azienda nell’analisi medica;
    • un modello computerizzato per i segni di retinopatia diabetica nelle scansioni oculari;
    • un algoritmo per individuare il cancro al seno nelle radiografie.

    In tutto ciò, Google non è l’unico colosso della tecnologia a impegnarsi e investire sul settore della salute. Infatti anche altri giganti come Amazon, Apple, Facebook e Microsoft hanno cominciato già da tempo a intensificare gli sforzi in ambito salute creando team specializzati.

    Detto ciò, ecco manifestarsi l’ennesimo colpo di Google con un’app per telefoni Android: consentirà a chiunque abbia un dispositivo di partecipare a studi medici. Il primo studio eseguito attraverso l’app, chiamato Google Health Studies, andrà a esaminare le malattie respiratorie come l’influenza e il Covid-19.

    Google Health Studies

    Il Covid-19 ha evidenziato l’importanza della ricerca nel fornire informazioni su malattie e trattamenti. Tuttavia, è difficile per i ricercatori reclutare un numero sufficiente di volontari in modo che gli studi siano rappresentativi della popolazione generale. Per semplificare il più possibile questo aspetto viene introdotta l’app Google Health Studies con il primo studio incentrato sulle malattie respiratorie.

    Con la nuova app, chiunque abbia un telefono Android, può prendere parte a studi sulla salute rispondendo alle semplici domande di un sondaggio e fornendo dati pertinenti. L’app fornisce una piattaforma ai ricercatori per raggiungere una popolazione ampia e diversificata in modo che possano comprendere al meglio la salute umana, fornendo al contempo al pubblico maggiori opportunità di contribuire alla ricerca medica.

    Health Studies rappresenta un po’ la risposta di Google all’app Research di Apple, utilizzabile solo su dispositivi iOS.

    Come funziona

    I partecipanti allo studio possono utilizzare l’app per segnalare regolarmente come si sentono, quali sintomi potrebbero avere, eventuali misure preventive applicate e informazioni aggiuntive sul Covid-19 o i risultati dei test sull’influenza. Prendendo parte a questo studio, i volontari possono rappresentare la loro comunità nella ricerca medica e contribuire agli sforzi globali per combattere la pandemia causata dal coronavirus.

    L’app va anche a raccogliere i vari dati demografici come età, sesso e gruppo etnico di appartenenza. Così facendo i ricercatori possono esaminare vari aspetti per comprendere il legame tra la mobilità (come il numero di viaggi giornalieri che una persona fa fuori casa) e la diffusione del Covid-19.

    In collaborazione con Google Research, l’app invia i dati ai ricercatori utilizzando una tecnica chiamata apprendimento federato (da Wikipedia: “L’apprendimento federato è una tecnica di apprendimento automatico che permette di addestrare un algoritmo attraverso l’utilizzo di dispositivi decentralizzati o server che mantengono i dati, senza la necessità di scambiare i dati stessi”), che invierà dati aggregati da più dispositivi, piuttosto che estrarre informazioni da ogni singolo partecipante in maniera individuale.

    Google Health Studies e la privacy

    Come abbiamo appena visto i dati aggregati sono un buon modo per proteggere la privacy, ma significa che i ricercatori non sono in grado di dare uno sguardo granulare alle informazioni e individuare le singole casistiche.

    Nella creazione dell’app, il team di Google si è concentrato su tre principi:

    1. mantenere le informazioni al sicuro;
    2. trattarle in modo responsabile;
    3. dare il controllo ai partecipanti.

    Quando i partecipanti utilizzano l’app Google Health Studies, i loro dati sono protetti e garantiti da Google. Tutte le informazioni sono crittografate e i dati di ricerca vengono archiviati in modo sicuro. Inoltre ogni partecipante allo studio ha la massima trasparenza e controllo sulle proprie informazioni personali.

    Per ogni studio, si potrà vedere chiaramente quali dati vengono forniti, oltre a quando e perché vengono condivisi. Per proteggere le informazioni personali dei partecipanti Google è obbligato ad attenersi alle rigide politiche riguardanti la privacy. I dati dello studio vengono utilizzati solo per gli scopi esplicitamente consentiti dalla ricerca e non saranno venduti e/o condivisi con gli inserzionisti o utilizzati per mostrare annunci ai partecipanti. L’app Google Health Studies consente inoltre di comprendere facilmente il proprio contributo a ogni studio e di accedere ai risultati della ricerca non appena disponibili.

    Collaborazioni

    Per la creazione di Health Studies, Google ha collaborato con i ricercatori della Harvard Medical School e del Boston Children’s Hospital.

    Questo studio sulla salute respiratoria sarà aperto agli adulti e si concentrerà sull’identificazione di come questi tipi di malattie si evolvono nelle comunità e come si differenziano in base a fattori di rischio quali l’età e la mobilità (viaggi e/o spostamenti).

    “Con il Covid-19 che emerge insieme ai patogeni respiratori stagionali, la ricerca è ora più che mai necessaria per sviluppare trattamenti più efficaci e strategie di mitigazione”, afferma il dott. John Brownstein, professore presso la Harvard Medical School e Chief Innovation Officer del Boston Children’s Hospital. “Google Health Studies offre alle persone un modo semplice e sicuro per prendere parte alla ricerca medica, consentendo ai ricercatori di scoprire nuove informazioni epidemiologiche sulle malattie respiratorie“.

    Fonti

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