Alfasigma acquista Sofar al 100%

La casa farmaceutica Alfasigma sottoscrive un accordo per acquisire il capitale sociale di Sofar, azienda leader nel settore dei farmaci per l’area gastrointestinale

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    Alfasigma, uno dei 5 principali player dell’industria farmaceutica in Italia, con un fatturato di oltre un miliardo di euro nel 2019, annuncia l’acquisizione al 100% del capitale sociale di Sofar S.p.a., azienda farmaceutica italiana che da più di 50 anni è attiva nella ricerca, nella produzione e commercializzazione di farmaci, dispositivi medici e integratori alimentari. Con questo accordo Alfasigma acquisisce un ampio range di prodotti Sofar, nota in particolare per Pentacol (per il trattamento di colite ulcerosa), Enterolactis (per il benessere intestinale), Gerdoff (per il reflusso gastrico), Cistiflux (per cistite e benessere delle vie urinarie) e Sirex (per il benessere gastrointestinale), un ampliamento quindi verso tale area.

    Alfasigma e Sofar

    La prima: oltre al fatturato stellare, conta oltre 3mila dipendenti, nasce nel 1948 a Bologna dalla fusione tra i gruppi Alfa Wassermann e Sigma-tau. L’azienda conta più di 17 filiali e una presenza in più di 70 Paesi. Sofar S.p.a., con 300 dipendenti, possiede la sede del laboratorio di ricerca a Bergamo e lo stabilimento di produzione a Trezzano. L’area gastrointestinale è il punto focale di entrambe le aziende, infatti l’80% dell’attività di Sofar è concentrata in quest’area terapeutica, sviluppando tutte le ricerche sul microbiota all’interno del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo. Anche Alfasigma ha sviluppato una rete di prodotti incentrata sull’area intestinale.

    Un felice sodalizio farmaceutico italiano che Stefano Golinelli, Presidente di Alfasigma ha annunciato con questa dichiarazione:

    “Questa acquisizione consente alla nostra azienda un deciso consolidamento sul mercato italiano e un’ulteriore focalizzazione nell’area gastroenterologica. Questa acquisizione contribuirà all’ambiziosa strategia di crescita disegnata per la nostra società”.

    Allo stesso modo, Andrea Biffi, Chief Executive Officer di Sofar dichiara:

    “La nostra tradizione di innovazione e il successo dell’azienda oggi giungono a compimento entrando a far parte di un gruppo già affermato come Alfasigma”.

    Inoltre Sofar vanta ben 5 sedi estere e 22 distributori nel mondo che la portano ad avere un respiro internazionale notevole con una commercializzazione estera di tutti i suoi prodotti, ormai molto conosciuti grazie ai distributori siti persino in Russia, Australia, Canada e Messico. D’altro canto anche Alfasigma, dopo l’unione con PamLab, nel 2017, si è rafforzata sul mercato americano, acquisendo un’azienda che da anni era specializzata nell’area del medical food per la psichiatria e le malattie metaboliche (in particolare per depressione, neuropatia diabetica e disturbi da deficit cognitivo). Questa unione sancisce un nuovo straordinario evento per il settore farmaceutico italiano che vede il suo mercato ancora più forte e operativo a livello internazionale.

    Ottobre: il mese dell’acquisizione finale

    Manca ancora qualche mese però all’acquisizione definitiva di Sofar da parte di Alfasigma. Francesco Balestrieri, Chief Executive Officer di Alfasigma ha dichiarato che l’acquisizione verrà completata nel mese di ottobre e che le operazioni di integrazione cominceranno nell’ultimo semestre dell’anno corrente. L’acquisizione di Sofar non solo consoliderà un rapporto basato sul Made in Italy, ma il suo portafoglio offrirà complementarietà da un punto di vista di area terapeutica in Italia, oltre che un’importante piattaforma di crescita internazionale.

    Fusioni farmaceutiche? Questa non è l’unica

    Un’altra recente “unione” nel settore farmaceutico è quella da parte di CGM, uno dei maggiori distributori di farmaci in Italia, con Pharmap, azienda di due giovani siciliani volta a potenziare i servizi informatici e digitali dedicati al settore farmaceutico, in particolare l’home delivery. Dopo il 2020 Pharmap continua la sua crescita: il servizio infatti è disponibile in 200 città italiane, con una rete che conta 2500 farmacie. Nel 2021 il loro volume di affari ha superato i 10 milioni di euro. Un’altra significativa joint venture era stata quella dello scorso anno tra Neo Apotek e Apoteca Natura, nella nuova Apoteca Natura Holding Italia, di cui avevamo approfondito con Andrea Riva, CEO di Neo Apotek.

    Italia sempre più forte nel settore farmaceutico in Europa

    Questo “matrimonio fortunato” è solo un esempio dell’impegno e dell’ottimo piazzamento italiano in ambito farmaceutico. Secondo gli ultimi dati dell’Efpia, Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche, l’Italia, con un fatturato di 34,300 miliardi di euro, si colloca seconda per produzione in questo settore. Seconda solo alla Svizzera, ma l’Italia rimane in testa ai paesi dell’UE, svettando anche sulla Francia. Nonostante gli ottimi risultati in fatto di distribuzione, però, l’Italia ha ancora uno degli ultimi posti negli investimenti nella ricerca scientifica, un tasto dolente che va ad intaccare gli ottimi risultati in ambito farmaceutico. La crescita di questo mercato e tutti i relativi investimenti sono fondamentali per assicurarsi di essere competitivi a livello mondiale. Speriamo quindi che le nuove e promettenti unioni farmaceutiche portino una ventata di cambiamento nel settore della ricerca, mantenendo alta la produzione e il posizionamento sul mercato internazionale.

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