Sono stati 400 i titolari di farmacia che lo scorso giugno hanno partecipato alla ricerca che ha portato alla stesura del “Barometro Farmacia Doxa Pharma 2021”, presentato a settembre durante l’evento Cosmofarma ReAzione – I valori al centro .
La ricerca, condotta da Doxa Pharma e Cosmofarma è stata al centro di un consensus online che aveva un duplice obiettivo:
- comprendere quale sia il nuovo ruolo del farmacista all’interno della sanità territoriale
- costruire un percorso per definire la relazione tra farmacista e medicina del territorio.
La discussione, portata avanti da Federfarma, Assosalute, FOFI, Integratori Italia, FIMMG, ADPMI ODV e CLAD ODV, ha trattato del ruolo del farmacista all’interno della sanità territoriale, delle criticità nella relazione tra differenti figure sanitarie e associazioni, della costruzione di un modello di sanità integrata con il territorio che vede il farmacista al centro e della costruzione di una strategia per poterlo attuare.
Dal lavoro svolto è emersa la figura di un farmacista in formazione continua, sempre più al centro del sistema sanitario e sempre più legato al paziente in una relazione che lo porta a essere un professionista più consulenziale e meno legato al concetto di farmacia tradizionale.
Barometro Farmacia 2021: i risultati
Abbiamo visto in più occasioni come l’emergenza Covid abbia accelerato dinamiche inevitabili in ambito sanitario e che il Barometro Farmacia ha confermato. Per la farmacia si tratta di un vero e proprio cambio di rotta che vede un aumento delle farmacie consulenza/consiglio e cooperative strategiche in aumento rispetto alle farmacie tradizionali e ai drugstore, molto meno specializzati e meno collegati alla centralità del ruolo del farmacista.
La farmacia post-pandemia è una farmacia che si fa sempre più paziente-centrica e che deve essere pronta a svolgere più funzioni tra cui:
- essere primo contatto con il paziente: essere riferimento quotidiano per il monitoraggio della vita sanitaria (supporto per terapie e controlli), un aiuto sia per il malato che per il cliente sano
- relazionarsi con i medici di famiglia per un miglior supporto del paziente coordinato a livello territoriale
- essere presente su tutto il territorio in maniera capillare, così da poter essere reale sostegno per tutti i cittadini
- essere supporto concreto nelle situazioni di emergenza.
Il ruolo del digital per la farmacia
Il Barometro ha anche messo in evidenza un duplice sentimento dei farmacisti rispetto al mondo online, visto sia come minaccia che come utile risorsa.
Quasi un farmacista su due, infatti, considera i canali online una minaccia: scendendo più nel dettaglio il 45% dei titolari di farmacie sostiene che le vendite online possano mettere in pericolo la propria farmacia, non solo a livello di distribuzioni, ma anche a causa delle auto-diagnosi (spesso errate) che il paziente trova grazie a internet. Seppur in aumento, i siti internet delle farmacie vengono utilizzati per la vendita online solo nel 12% dei casi.
D’altro canto però, una piccola rappresentanza di farmacisti si è avvicinata al mondo online e lo ha fatto consapevole che il digitale potesse essere un’ottima chiave per consolidare la relazione con il paziente.
Il ruolo consulenziale del farmacista non può infatti limitarsi alla sola relazione all’interno dell’esercizio commerciale, ma dev’essere coltivata anche oltre il contatto offline.
Il ruolo del farmacista
In questo contesto in evoluzione, il ruolo del farmacista si lega sempre di più a un approccio di tipo consulenziale: non si parla più di un professionista che ricopre incarichi ordinari o si limita a un lavoro svolto “dietro al bancone” ma di una figura che desidera sempre più avere contatto con il paziente (l’aumento del desiderio di counseling al paziente/cliente è salito dal 18 al 20 % rispetto allo scorso anno) e che desidera formarsi per ottenere queste nuove skills (desiderio di formazione aumentato dal 6 al 9 %).
Formazione e networking sono temi molto cari ai farmacisti di oggi, tanto che dal Barometro è emerso che un farmacista su due desidera:
- linee guida e formazione specifiche per tipo di patologia, così da poter migliorare i consigli al paziente
- formazione su quali sono le migliori modalità di consulenza al paziente
- formazione su farmaci innovativi, per una specializzazione della farmacia
- creazione di una relazione attiva con la medicina del territorio, per agevolare e migliorare lo scambio di informazioni tra medico, paziente e farmacista
- servizi e informazioni sul proprio ruolo imprenditoriale
Dal Barometro alla pratica: la strategia del consensus
Per ottenere un farmacista che sia realmente al centro della sanità territoriale, secondo il consensus, è necessaria una strategia condivisa che lavori su 3 piani:
- Relazionale
- Individuale
- Formativo
Dal punto di vista relazionale sarà necessaria una strategia che miri a far dialogare in maniera sinergica farmacia e medicina di famiglia. Per una relazione che miri a connettere i due ambiti, permettendo loro di lavorare prima individualmente e poi insieme migliorando così la proposta di sanità a livello territoriale.
A livello individuale, ogni farmacia dovrà lavorare per garantire al paziente attenzione, comprensione delle diverse problematiche, ascolto, empatia, accoglienza. Tutto questo per poter costruire con l’utenza una relazione di consulenza basata sulla fiducia, personalizzata sulle esigenze del singolo e pronta alla risoluzione dei problemi.
Per poter ottenere tutto questo infine, la formazione sarà un elemento imprescindibile e dovrà essere declinata su più livelli:
- Formazione al ruolo professionale, con particolare attenzione all’aspetto del counseling e alla relazione con il paziente
- Formazione sulle diverse aree terapeutiche, per una maggiore specializzazione della farmacia e della medicina territoriale.
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