Dimagrire mangiando pasta è possibile?

Mangiare pasta e dimagrire, per molti un sogno, in realtà è davvero possibile. Il perché spiegato dalla Nutrizionista Maria Arena

Mangiare pasta

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    La pasta, di qualsiasi tipo, è un alimento energetico e ricco di carboidrati. Nonostante esistano ormai varie tipologie di pasta, dalle più alle meno caloriche, questo alimento è comunque uno dei più calorici della cosiddetta “dieta mediterranea”. L’errore che molti fanno è proprio quello di evitare totalmente la pasta quando si decide di seguire una dieta o quando si è intenzionati a perdere peso. Ma se non fosse così? Se fosse possibile mangiare la pasta pur mantenendosi in forma e anche dimagrendo?

    Come nasce la dieta mediterranea?

    A scoprire quanto fosse salutare la dieta mediterranea furono due americani: Ancel Keys e sua moglie Margaret Keys. I due, biologi e fisiologi, condussero un viaggio a Napoli durante gli anni del dopoguerra. Nel momento in cui l’America vedeva il suo più grande sviluppo e gli americani godevano, per la maggior parte, di beni e lussi che gli italiani potevano solo sognare, era già in atto “un’epidemia” di malattie cardiovascolari, legate alle cattive abitudini alimentari del popolo americano. I due biologi eseguirono analisi del sangue su alcuni operai napoletani, scoprendo una verità per l’epoca shockante: gli operai di una fabbrica erano più in salute rispetto ai manager americani che avevano in cura negli Stati Uniti. Come poter dire agli americani di mangiare come i poveri italiani? I due inventarono quindi una sorta di storytelling delle tradizioni della cultura culinaria italiana: nelle intenzioni dei due biologi infatti c’era proprio l’idea di rendere appassionante il nostro stile di vita e di consigliarlo a tutti come una sorta di regola, un progetto quotidiano. Ancel Keys e sua moglie condussero studi scientifici, ma i libri prodotti, come il rinomato “Eat well and stay well”, erano veri e propri saggi antropologici che davano voce alle tradizioni, alla vita comunitaria e alle molteplici attività che si accostavano all’alimentazione povera, ma salutare, italiana. Grazie ad Ancel e Margaret il nostro stile di vita ha avuto un nome ed è diventato famoso in tutto il mondo.

    Alla base di questa dieta c’è anche la pasta.

    Certo, la maggior parte di noi non svolge più lavori che prevedono grandi dispendi di energie, quindi per stare in salute sarà sicuramente necessario ridurre le porzioni di piatti energetici come quest’ultimo. Ma per essere più chiari possibile sull’argomento e capire quanto e come mangiare pasta, abbiamo fatto alcune domande alla Nutrizionista Maria Arena:

    • Prendendo in considerazione una persona che non conduce una vita totalmente sedentaria è possibile che dimagrisca pur inserendo la pasta nella propria dieta?

    “A prescindere dal fatto che si abbia una vita sedentaria o meno, un pasto equilibrato è composto da una fonte di carboidrati, una di proteine e una di grassi. Poco importa se la fonte di carboidrati consiste in mais, patate, pane, pasta o altri cereali. Le fonti di carboidrati sono tutte più o meno equivalenti, anche se hanno sicuramente una composizione in vitamine, minerali e densità calorica diversa. Quindi si, assolutamente si può dimagrire inserendo comunque la pasta nel proprio piano alimentare. È solo una questione di quantità.

    • Qual è la grammatura giornaliera per non prendere peso mangiando tutti i giorni pasta? 

    “Non esiste una grammatura assoluta che ci permetta di essere sicuri di dimagrire o di mantenere il peso. Tutto è soggettivo. Dipende dallo stato nutrizionale, dal livello di attività e di salute della persona interessata e dai suoi fabbisogni. Ci sono persone che manterranno il peso anche mangiando 150 g di pasta al giorno e altre che avranno bisogno della metà della porzione. È per questo che esistono i piani personalizzati. Non bisogna dimenticare che i fabbisogni di una persona cambiano anche nel tempo, una stessa persona può aver bisogno di maggiori energie in determinati momenti della sua vita (e quindi, tra le altre cose, mangiare più pasta) se, ad esempio, aumenta il suo livello di attività fisica.”

    • Se invece parliamo di una persona sedentaria, che non pratica alcun tipo di sport e svolge un lavoro in cui sta prevalentemente seduta, quanta pasta può mangiare per non prendere peso? 

    “Anche in questo caso, non dipende solo dal livello di attività, ma anche dalla composizione corporea. La domanda giusta da porsi sarebbe: “quante calorie deve consumare?” E solo in base a questa informazione si può poi risalire a quanta pasta conviene consumare. Le quantità possono variare anche di molto (es. dai 60 ai 120 g). Come sempre è tutto soggettivo.”

    • Anche il condimento conta! Quali sono sconsigliati se la nostra alimentazione prevede pasta almeno una volta al giorno?

    “Non è una questione di “pasta tutti i giorni”. I condimenti particolarmente ricchi di grassi e sale andrebbero sempre evitati. Per non appesantirsi troppo ai pasti, sarebbe meglio scegliere sughi di verdure o carni magre, conditi con la giusta dose di olio extravergine di oliva.”

    • Posso aumentare le porzioni di pasta se scelgo una integrale (o con un apporto inferiore di calorie) e un condimento light?

    La pasta integrale non ha meno calorie della pasta bianca. L’ unica differenza tra le due è la quantità di fibreLe fibre, chiaramente, sono importantissime per il nostro benessere intestinale, aiutano a gestire l’ indice glicemico (nel caso mangiassimo pasta senza altri condimenti), ma non è da questo che dipenderà il successo del nostro piano alimentare. Quindi no, non ha senso aumentare le dosi di pasta perché scegliamo la pasta integrale. Stiamo semplicemente aumentando calorie e fibre. I condimenti “light” intesi, come suggerivano prima, a base di carni o pesci magri e verdure condite con olio d’oliva sono sempre da preferire nel quotidiano. Ma comunque non avrebbe senso mangiare più pasta perché “tanto ha un sugo light”. Di ogni cosa esiste la giusta quantità, che è strettamente personale, e che dipende dalla storia, dallo stato di salute e dagli obiettivi di ognuno. Ho più volte sentito dire: “no ma io mangio bene: la pasta mai, solo riso o farro” come se non fossero alimenti equivalenti e come se la pasta fosse da incriminare a tutti i costi. Non è così. Bisogna solo trovare la quantità e la frequenza giusta per noi, e come sempre, conviene non improvvisare e affidarsi a professionisti che siano in grado, in seguito all’ analisi del nostro stato di salute, di guidarci nella giungla delle informazioni contrastanti da cui siamo bombardati ogni giorno.”

    Fonti

    “Andare per i luoghi della dieta mediterranea” Mario Niola con Elisabetta Moro, Il Mulino, 2017.

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