Sonnolenza persistente: quali le cause e i rimedi?

Avere sempre sonno durante il giorno può incidere negativamente sulle quotidiane attività. Quali sono le cause di una sonnolenza che persiste e come rimediare?

Ho sempre sonnolenza

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    Capita a molti di sentirsi molto stanchi durante l’arco della giornata, di svegliarsi dopo ore di riposo con un senso di sonnolenza persistente, come se non si fosse dormito in modo adeguato. Di solito la sensazione di sonnolenza arriva quando il proprio ritmo sonno-veglia viene in qualche modo modificato e non si riposa abbastanza, oppure se per lavoro si è costretti a rimanere svegli in orari notturni. Molte altre però possono essere le cause di una sonnolenza diurna che non aiuta a svolgere le proprie azioni quotidiane in maniera serena: periodi di stress, l’arrivo della primavera o i cambi di stagione, modifiche del proprio stile di vita, sbalzi ormonali possono notevolmente incidere sul nostro sonno. Ma quando la sonnolenza eccessiva diventa un campanello d’allarme?

    I sintomi della sonnolenza diurna

    La sonnolenza diurna porta con sé molti sintomi, che non riguardano solo il senso di spossatezza e stanchezza, ma spesso capita di provare anche:

    • Difficoltà di concentrazione; 
    • Bisogno di sbadigliare frequentemente;
    • Necessità anomala di dormire spesso;
    • Irritazione oculare;

    Quando questi sintomi si presentano con particolare frequenza oppure dormire comincia ad essere un problema occorre rivolgersi ad un medico per un attento esame del sonno che indagherà le cause di tale sintomatologia. Questo perché l’eccessiva sonnolenza può essere connessa anche a patologie mediche non da sottovalutare.

    EDS o Excessive Daytime Sleeping, cos’è e come si tratta.

    L’eccessiva sonnolenza diurna o EDS è una condizione medico-cronica per cui chi ne è affetto trova serie difficoltà a rimanere sveglio durante il giorno, cadendo in uno stato di torpore e subendo un abbassamento del livello di coscienza. La sonnolenza spesso può essere accompagnata anche da pesantezza delle palpebre inducendo quindi all’addormentamento, anche in situazioni che possono essere potenzialmente rischiose (vedi la guida). Da questa condizione chi ne soffre può arrivare a sviluppare ansia e depressione per non riuscire a svolgere attivamente le normali attività quotidiane. Ma quali possono essere le cause dell’EDS?

    • L’OSAS o Apnea ostruttiva del sonno: colpisce frequentemente chi soffre di privazione del sonno ed è alla base spesso di questo disturbo. Chi soffre di OSAS sperimenta l’interruzione del respiro per almeno 10 secondi, a volte anche di più, causando così una mancanza di ossigeno e svegliando inevitabilmente il soggetto. Questi risvegli interrompono continuamente la naturale alternanza delle fasi profonde e leggere del sonno contribuendo ad una frammentazione del fisiologico riposo. I soggetti che soffrono di più di apnee sono in sovrappeso oppure hanno problemi alle tonsille, problemi che causano una ostruzione delle vie respiratorie; 
    • Insonnia: è comunemente definita insonnia la difficoltà a rimanere addormentati per 7-9 ore consecutive, non consentendo il riposo adeguato e causando quindi un’eccessiva sonnolenza diurna. Questo disturbo può essere occasionale o sistematico e deve essere risolto con un approfondimento medico per indagare le cause che, nella maggior parte dei casi, sono legate a motivi meramente psicologici;
    • Narcolessia: chi soffre di narcolessia tende ad addormentarsi involontariamente e per brevi periodi durante l’arco della giornata, anche durante lo svolgimento di normali attività quotidiane. Per questo è considerato un disturbo molto pericoloso;
    • Sindrome delle gambe senza riposo: un disturbo neurologico del sonno che fa percepire al soggetto dolore, fastidio, formicolii e fitte alle gambe e che lo porta di conseguenza a muoversi freneticamente per trovare sollievo. Questa sindrome può essere ereditaria e portare ad avere notti insonne e di conseguenza un risveglio senza riposo;
    • Sindrome di Klein Levin: una sindrome più particolare che si manifesta in soggetti giovani, tra i 10 e i 20 anni. Può risultare molto debilitante poiché chi ne soffre avverte forte sonnolenza diurna e una sensazione di fame insaziabile. Il disturbo solitamente tende però a risolversi spontaneamente.

    Malattie che causano sonnolenza.

    A parte le malattie legate al sonno, esistono alcune patologie mediche che hanno come conseguenza indiretta anche la sonnolenza:

    • Anemia: una carenza di ferro e globuli rossi nel sangue che porta, a chi ne soffre, un senso di spossatezza, stanchezza e necessità di dormire a lungo: 
    • Diabete: crisi di iperglicemia o ipoglicemia possono portare ad uno scompenso generale dell’organismo che, non funzionando a dovere, non riesce ad essere attivo;
    • Gastrite: chi ha problemi di stomaco può soffrire di sonnolenza poiché il corpo impiega più energie del dovuto nel processo di digestione causando forti momenti di stanchezza, specialmente dopo i pasti;
    • Leucemia: in questo caso le cellule tumorali possono raggiungere anche il cervello, impedendo all’organismo di funzionare correttamente e causando così giramenti di testa, sonnolenza e stanchezza eccessiva;
    • Problemi legati alla pressione sanguigna: non è raro che chi soffre di pressione bassa o ipertensione manifesti episodi di stanchezza eccessiva e sonnolenza;

    Quando alla base c’è la depressione.

    Un’eccessiva sonnolenza diurna o una grande difficoltà a prendere sonno o a dormire per più ore consecutive sono anche sintomi di una sindrome depressiva. Se infatti il sonno persistente non è derivato da cause organiche sarà opportuno affrontare con il proprio medico l’eventualità dei fattori psicologici alla base di un ciclo circadiano non ottimale. Spesso la depressione si manifesta infatti con sintomi quali:

    • ansia; 
    • incubi con risvegli notturni;
    • ipersonnia.

    L’ipersonnia può portare il paziente affetto da depressione a dormire, nelle ore diurne, per molto tempo, andando ad incidere negativamente sulla vita sociale, lavorativa e sulla salute dell’organismo. In questo caso occorre iniziare un percorso di psicoterapia per indagare le cause alla base della sindrome depressiva ed affidarsi, nei casi in cui l’ipersonnia annienti completamente le normali attività quotidiane, a medicinali o rimedi fitoterapici per migliorare la qualità del sonno notturna.

    Come prevenire o trattare la sonnolenza eccessiva? 

    Esclusi i casi in cui la sonnolenza è alla base di patologie mediche, la sonnolenza eccessiva può essere trattata naturalmente modificando e migliorando alcune abitudini sbagliate che possono compromettere la qualità del riposo:

    • Andare a dormire alla stessa ora e svegliarsi alla stessa ora: creare questa routine può aiutare a dormire almeno 8 ore a notte; 
    • Fare un riposino pomeridiano, che però non superi i 30 minuti, per non sconvolgere il ritmo sonno-veglia;
    • Non utilizzare dispositivi elettronici prima di coricarsi: le luci blu di cellulari, computer e tablet, inviano al nostro cervello il segnale che siamo ancora esposti alla luce, ritardando quindi il naturale bisogno di addormentarsi;
    • Fare attività rilassanti la sera, come yoga e meditazione e svolgere sport ad alta intensità di giorno;
    • Mangiare pasti leggeri in orario serale: per evitare che il nostro corpo si sforzi e lavori troppo per favorire la digestione, tenendoci dunque svegli.

    Fonti

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