Il nostro corpo, se non è malato, è in grado di produrre da solo le difese contro gli agenti patogeni che arrivano dall’esterno. È il caso, ad esempio, del lisozima, un enzima presente di default in tutte le nostre secrezioni biologiche come la saliva, le lacrime, il muco ma anche nel latte materno e nello sperma maschile.
Perché il lisozima è importante?
Scoperto da Alexander Fleming, lo stesso della penicillina, l’enzima lisozima funziona come antimicrobico: avendo la capacità di scindere le particelle che costituiscono la parete dei batteri, quando questi ci entrano in contatto si incrinano, accumulano acqua all’interno della cellula e finiscono per scoppiare. Non è un caso che il lisozima è presente in grandi quantità nelle secrezioni e nelle zone del corpo umano che più facilmente vengono attaccati dai batteri come la bocca, le orecchie e gli occhi.
In quali alimenti si trova il lisozima?
In effetti, questo enzima non è appannaggio esclusivo dell’essere umano, infatti molti animali lo producono fisiologicamente e ne sfruttano le proprietà antibatteriche proprio come noi.
Per tale motivo, ci sono alcuni alimenti che ne contengono in gran quantità:
- uova, in particolare l’albume;
- latte di cavalla, spesso venduto in forma liofilizzata;
- latte di asina;
- formaggi stagionati, in questo caso perché spesso il lisozima viene utilizzato come una sorta di conservante naturale.
Servono gli integratori di lisozima?
Nel caso in cui le analisi segnalino una carenza di lisozima, la prima cosa che una persona può fare è senza dubbio aumentare la dose di uova e latticini da assumere con la dieta quotidiana. In commercio si trova anche il lisozima farmaceutico, la molecola isolata, che è utile assumere se è in atto un’infezione batterica, specie nel caso di malattie gastrointestinali. Questo vale soprattutto per le persone immunodepresse o gli anziani che già soffrono di patologie polmonari o cardiovascolari.
Un altro uso che spesso si fa del lisozima farmaceutico è come integratore per i neonati: rafforza le difese immunitarie ed è un buon sostituto del latte materno che, come visto in precedenza, contiene già il lisozima naturale. Come per qualsiasi medicinale, è bene chiedere al proprio medico la quantità e la frequenza per assumere l’integratore di lisozima: non è un fattore particolarmente determinante per la cura di una patologia, ma indubbiamente può aiutare a rafforzare le difese immunitarie dopo un periodo di malattia o di debolezza.
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