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Peptidi, amici o nemici?

Dai semplici aminoacidi alle proteine complesse: perché è bene non abusarne

peptidi effetti collaterali

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    Siamo fatti di proteine

    Ci troviamo di fronte alle scatole cinesi. La più piccola è l’aminoacido, la molecola organica nella cui struttura chimica si incontrano gruppo amminico e acidi carbossilici; una catena più o meno lunga di aminoacidi, uniti l’uno con l’altro da legame peptidico, assume il nome tecnico di peptide, dipeptidi quando siamo in presenza di un solo legame peptidico, polipeptidi quando la catena di legami diviene più lunga.

    L’aggregazione di più peptidi, cioè la formazione di catene molecolari più complesse rispetto alle precedenti, genera le ben più note proteine, l’elemento biochimico che in un organismo vivente assume tante funzioni diverse tra loro a seconda di quali aminoacidi (o peptidi) formano la struttura: possono divenire enzimi, molecole di trasporto cellulare, molecole strutturali dei tessuti oppure ormoni regolatori delle funzioni fisiologiche. Il corpo umano, in breve, dipende in tutto e per tutto dalle proteine e dal loro corretto funzionamento chimico-organico.

    Nutrizione e integratori

    Condizioni cliniche di partenza, peso corporeo e attività fisica quotidiana determinano di volta in volta la quantità di proteine necessarie all’organismo, che in primo luogo vengono assunte attraverso diete e alimentazione: carne, pesce, latte, uova e soia, proteine animali e vegetali vengono immesse nell’organismo, processate dalla digestione e sfruttate dall’organismo per la manutenzione dei tessuti di organi, pelle e muscoli oppure per la regolazione di ormoni, enzimi e anticorpi – a tal proposito, scopri quali alimenti faranno bene alla tua dieta autunnale: Frutta, verdura e pesce di Ottobre.

    In casi particolari, come per atleti professionisti che praticano un’attività intensa e specifica, anziani o individui che semplicemente soffrono di carenze proteiche, arrivano in aiuto gli integratori proteici sintetici, generalmente derivati dal siero del latte, uova e soia. Salvo condizioni patologiche, l’uso di integratori peptidici e proteici è ormai usuale per la stimolazione e il recupero della massa muscolare, soprattutto prima e dopo sessioni di allenamento, basti pensare alle proteine in pillole o polvere che, ad esempio, bodybuilder o appassionati di fitness assumono con regolarità.

    Uso, non abuso

    Ricorrere troppo spesso agli integratori proteici, però, presenta controindicazioni: anche i peptidi possono avere effetti collaterali. Si rischia facilmente di lasciarsi andare all’assunzione quasi indiscriminata di integratori proteici, forti del fatto che tendenzialmente questa pratica è accompagnata da diete a basso contenuto di grassi e calorie, con un conseguente miglioramento della condizione fisica.

    In realtà anche in questo caso l’uso non controllato o esagerato di integratori rischia di far sviluppare ricadute problematiche sull’organismo:

    • sul fegato che rischia di andare in sovraccarico per la grande mole di aminoacidi da processare, causando la comparsa di crampi o eventuali complicazioni epatiche;
    • sui reni che devono eliminare le scorie azotate prodotte dalla digestione delle proteine e, se non funzionano a regime, provocano al contrario un aumento dei valori di azotemia (concentrazione di azoto nel sangue) che altera ulteriormente i normali parametri metabolici;
    • sull’apparato digerente che, posto sotto sforzo, rischia di provocare disidratazione, nausea, diarrea, flatulenza, pirosi o dolori gastrointestinali;
    • sullo stato psicofisico generale della persona, come conseguenza di tutto il lavoro metabolico cui sottopone il suo organismo e dell’eventuale alterazione del senso di appetito che può comparire sul lungo termine.

    Nella maggior parte dei casi un uso ben regolato di integratori peptidici e proteici è facile da gestire e anche indicato per la salute di un organismo, ad esempio le siero-proteine sono ideali nel post-allenamento oppure le caseine (derivate dal latte) hanno un’azione benefica maggiore se assunte prima di dormire per nutrire i tessuti durante il riposo. Per non rischiare però di sovraccaricare inutilmente il processo di assimilazione, la cosa migliore è rivolgersi ad un nutrizionista che in base ai parametri personali saprà consigliare quali proteine dobbiamo compensare, in che quantità e in che forma.

    Per un approfondimento ragionato sul tema, leggi il nostro articolo Un integratore per tutto: una guida su quelli giusti da assumere.

    Fonti

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