TikTok e bambini: come proteggerli dal social

TikTok è una delle piattaforme social più scaricate da bambini e adolescenti di tutto il mondo. Ma come funziona? Ecco una guida dedicata ai genitori su come conoscere l’app

proteggere bambini e adolescenti su tiktok

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    I social network in mano agli adolescenti sono davvero un male? È giusto dare lo smartphone ai bambini? Si pensa che gli smartphone e i tablet rovinino le relazioni familiari, ma è veramente così?

    Non esiste una risposta giusta a queste domande. O meglio, ne esistono parecchie e spesso discordanti tra loro. Molte di esse sono dettate soprattutto dalla paura da parte dei genitori di non conoscere tutte queste app che catturano l’attenzione dei loro figli. Quindi da dove si può partire per eliminare la paura della tecnologia in mano ai più piccoli? Imparando a conoscere meglio questi nuovi strumenti.

    Quali sono i social network più utilizzati dai giovani? Sicuramente abbiamo Instagram, YouTube, Facebook, ma l’app che ha catturato di più la loro attenzione è senz’altro TikTok. Cerchiamo di scoprire insieme perché.

    Il fenomeno di TikTok tra i ragazzi

    Che cos’è TikTok? È difficile non averne mai sentito parlare, ma facciamo un po’ di chiarezza. Lanciata per la prima volta in Cina nel settembre del 2016 con il nome di Douyin (ricordiamoci che la Cina è anche la patria di WeChat, il famoso social network cinese che all’inizio della pandemia ha fatto scattare forti barriere di censura da parte del governo cinese), TikTok si è espansa presto nel resto del mondo grazie alla sua facilità di utilizzo e alle possibilità che concede. Questa app permette a chiunque di creare contenuti originali che possono diventare virali in pochissime ore. I video creati dagli utenti vengono visti da milioni di persone in tutto il mondo, offrendo ore di intrattenimento gratuito sottoforma di clip brevi di massimo un minuto. Ci sono diversi generi: video sulla moda, video comici, video con balli, video con performance recitative, challenge o sfide a cui aggiungere il proprio personale contributo. Insomma, è un intrattenimento per tutti i gusti.

    Non c’è dunque da sorprendersi che, secondo la piattaforma Oberlo, risultano su TikTok 800 milioni di utenti attivi in tutto il mondo e che le persone vi trascorrano una media di 52 minuti al giorno. Se il 68% degli iscritti guarda i video pubblicati da altri, il 55% degli utenti li pubblica per conto proprio, creando un buon equilibrio tra creatori e consumatori. Si tratta del nono social network più popolare, scaricato 2 miliardi di volte negli store e con un bacino di utenti costituito soprattutto da ragazzi tra i 16 e i 24 anni. Ma non solo. È molto utilizzato anche tra i bambini.

    Perché TikTok piace così tanto?

    Ci troviamo tutti nella società della performance, ovvero un mondo dove diamo molta importanza all’immagine che offriamo a un pubblico molto ampio. I social sono un esempio di questo fenomeno. Permettono infatti di fuggire dalla realtà e dalla noia, distogliendo l’attenzione da qualunque responsabilità. Non c’è da sorprendersi che i giovani abbiano fatto uso dei social soprattutto durante il Covid. Infatti è proprio nel periodo della pandemia che TikTok è diventata una delle app più scaricate.

    Cosa permette di fare TikTok? Permette di far conoscere le proprie passioni e la propria creatività a un gruppo di persone con interessi simili ai nostri, promuovendo il confronto e l’interazione. I più giovani vedono messe in scena una serie di personalità in cui si riconoscono e vengono a conoscenza di nozioni che prima ignoravano. Il continuo scambio di interazioni e la creazione di contenuti permette a chiunque di cimentarsi nel ruolo di produttori di video personali, garantendo poi lo sviluppo di una propria identità, la sperimentazione di se stessi nei confronti del mondo e del proprio gruppo sociale.

    Ma non solo. La piattaforma è sempre più vicina alle famiglie e all’educazione: TikTok offre una serie di video che permettono di riflettere sui comportamenti adottati all’interno della nostra società, su dinamiche psicologiche o di coppia che uno o più utenti possono aver sperimentato. L’aspetto dello svago viene così bilanciato da contenuti creati da profili a scopo didattico-educativo come quelli di medici, psicologi o insegnanti.

    Il bisogno di espressione di sé e di ricerca di popolarità sono i motivi principali alla base del successo di TikTok, ma l’app non si limita a questo. Chiunque può diventare virale su TikTok e chiunque può diventare un creatore di contenuti. Basta avere uno smartphone e tutti possono essere protagonisti. Ecco perché piace così tanto ai più giovani: non solo permette di trovare persone che condividono i propri interessi grazie agli hashtag #foryou, ma anche di dare sfogo alla propria creatività.

    Insomma, se TikTok viene usata in modo consapevole, i ragazzi possono mettersi in gioco. Ma cosa succede se non viene usata in modo ragionato?

    Tanti contenuti, poco controllo: il filtro per la sicurezza di TikTok

    Come per tutti i social, ciò che nuoce di più i bambini e gli adolescenti sono l’abuso e l’uso distorto che viene fatto di TikTok. Ricordiamoci infatti che queste piattaforme nascono con lo scopo di favorire l’interazione tra i membri della community, ma non devono diventare dei sostituti delle relazioni sociali. TikTok può diventare un mezzo per ampliare la conoscenza e la creatività dei suoi utenti, per svagarsi e informarsi, ma non deve diventare il centro delle vite dei ragazzi. Soprattutto quando sono presenti una serie di video che i più giovani potrebbero facilmente fraintendere.

    TikTok ha numerosi filtri in continuo aggiornamento, ma è difficile monitorare tutti i contenuti della piattaforma. Per questo l’utente ha la possibilità di segnalare e bloccare contenuti e persone non adatti alla community, così da garantire la tutela di tutti, ma soprattutto di chi è più giovane.

    Dopo il caso in Italia della bambina di 10 anni morta in seguito a una sfida su TikTok, il social network ha deciso di prendere una serie di provvedimenti volti alla protezione dell’utenza media dell’app. L’età minima d’iscrizione è a partire dai 13 anni e tutti gli utenti che al 9 febbraio avevano profili con un’età inferiore a questa sono stati bloccati.

    TikTok, però, non si è limitato soltanto a questo. All’interno della pagina del Centro Sicurezza è stata riportata una pagina dedicata ai genitori. Il team di assistenza ha suggerito alle famiglie di utilizzare un sistema di parental control per bloccare o limitare la visione di funzioni, video e musica all’interno del sistema Android, su Internet o su app come YouTube, classificando i contenuti in base all’età degli utenti. Questi sistemi di parental control sono disponibili sia nella versione mobile che nella versione web; inoltre, esiste anche il Collegamento Famigliare, un’impostazione che permette al genitore di collegare il proprio account a quello del figlio, abilitando così una serie di controlli: potrà decidere quanto tempo fargli trascorrere sull’app, quanti video mostrargli, quali hashtag e contenuti potrà cercare, chi può mandargli i messaggi o quali commenti potrà vedere.

    Allora è meglio togliere questa app al proprio figlio? Assolutamente no! Il compito di un genitore è aiutare il bambino o l’adolescente a un uso corretto dei social, senza però vietarli. Abbiamo visto come TikTok può essere un’enorme fonte di ispirazione e conoscenza per il ragazzo, oltre che di confronto con una community variegata, ma è bene porre dei limiti per proteggere il proprio figlio. È importante che i genitori impostino delle restrizioni di tempo e concordino con il figlio la giusta modalità di utilizzo per evitare l’insorgenza di qualche dipendenza. Questo porterà all’apertura di un dialogo e di una fiducia reciproca da entrambi i lati. TikTok non è un social network da demonizzare, ma piuttosto da imparare a conoscere nei suoi pregi e nei suoi difetti, così da usarlo con coscienza.

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