Topi uguale sporcizia?
Storicamente, i topi vengono considerati sinonimi di sporcizia e malattie. Benché sia vero che sono veicolo di malattie, anche gravi, come la peste, la rabbia, la leptospirosi o la salmonella, sono anche animali intelligenti, che con il tempo hanno saputo adattarsi agli ambienti urbani ed extraurbani.
Quindi, se sospettate la presenza di un topo, non fatevene una colpa: a volte succede anche se la vostra casa è perfettamente pulita. È innegabile però che i topi, così come altri animaletti infestanti, amano i luoghi disordinati, dove è più semplice nascondersi e trovare qualcosa da rosicchiare.
La prima cosa da fare, quindi, per evitare l’arrivo di questi piccoli ospiti indesiderati, è evitare di lasciare libri, scatole e oggetti sparsi per terra: togliendo quello che potrebbe essere un perfetto habitat per loro, preveniamo la possibilità che si insinuino nelle nostre case, e, ancor di più, in garage, cantine e solai.
Altra attrattiva per i topi è ovviamente il cibo: per evitare che li attiri e che lo contaminino è importante che questo sia chiuso ermeticamente in contenitori di vetro o plastica, che non riusciranno a rosicchiare.
Infine, un altro veicolo di infestazioni è la spazzatura. Nel nostro piccolo possiamo cercare di non lasciarla intorno ai cassonetti o per strada.
Come accorgersi se c’è un topo
I topi sono animaletti intelligenti, e per capire se si sono stabiliti fra le mura di casa nostra dobbiamo prima di tutto conoscere le loro abitudini.
Innanzitutto sono animali notturni, quindi si muovono molto poco con la luce del sole. Escono dai loro nascondigli soprattutto al tramonto e all’alba, e grazia alla loro conformazione fisica riescono a passare anche dai più piccoli pertugi.
Possono trovare una via d’accesso e un rifugio nelle tubature, dietro i battiscopa, i pensili e l’attrezzatura da cucina e le vetrinette. Prima di trovare la loro via d’accesso, però, sarà ancora più semplice scovare tracce del loro passaggio:
- fili rosicchiati e conseguenti guasti elettrici
- confezioni di cibo danneggiate
- escrementi
- rumori nelle pareti o nelle tubature
Una volta certi che in casa c’è un piccolo ospite indesiderato, possiamo attivarci per allontanarlo e catturarlo. Questo eviterà che si riproduca e che infesti la casa: i topi, infatti, benché non siano molto longevi (vivono da uno a tre anni circa) possono riprodursi a partire da cinque settimane di vita e sono molto prolifici!
Come allontanare un topo
In prima battuta possiamo cercare di allontanare l’ospite indesiderato utilizzando dei metodi naturali e non dannosi, perlopiù sostanze sgradite a questi piccoli roditori, come:
- bicarbonato: può essere sparso in quelli che sono stati individuati come i punti d’accesso alla casa, ad esempio i battiscopa. È un rimedio efficace ed ecologico, che non creerà pericoli nemmeno per gli altri abitanti della casa, soprattutto animali domestici e bambini
- alloro: le foglie di questa pianta aromatica possono essere sbriciolate nei punti sensibili della casa, oppure, se il problema è in giardino, un bel cespuglio di alloro dovrebbe tenerli lontani
- menta piperita: può essere utilizzata in varie forme, piantandola in giardino se il piccolo invasore è lì, oppure usandone le foglie o l’olio essenziale nei punti d’accesso alla casa
- eucalipto: anche questo ha un odore che terrebbe lontani i topi e può essere usato, come la menta piperita, sotto forma di olio
- citronella: rientra in quegli odori gradevoli per gli umani e un po’ meno per i piccoli roditori indesiderati
- pepe: messo su dei piattini sparsi per la casa, eviterà il ritorno dei topi
Oltre a questi metodi del tutto naturali e sicuri anche per gli altri animali o per eventuali bambini che abitano la casa, possiamo usare anche:
- naftalina: conosciuta come antitarme, funziona anche contro i topi. Basterà chiuderla in sacchettini da mettere nei punti critici, come la dispensa, la soffitta o la cantina
- acqua e ammoniaca messe in ciotolini nei luoghi infestati e fuori dalla casa. Se scegliamo questo metodo bisogna però fare attenzione, perché, se da un lato funziona perché ricorda ai topi l’odore dei predatori, dall’altro è una sostanza tossica e l’odore è fastidioso anche per gli umani; per questo motivo andrebbe evitato di metterla dove ci sono correnti d’aria
Un’altra strategia potrebbe essere quella di sigillare i punti di accesso con della lana d’acciaio, che per la sua consistenza i topi non riescono a rosicchiare.
Infine, esistono dei particolari dispositivi ad ultrasuoni che si attivano quando i topi si avvicinano e funzionano da dissuasori. Emettono suoni ad alta frequenza, dai 32 agli 85 KHz, a fatica percepibili dagli umani ma molto fastidiosi per l’udito e il sistema nervoso dei topi e di altri animali infestanti, ai quali non resterà che fuggire a zampette levate.
Come catturare un topo?
Se i metodi per allontanare il topo si sono rivelati insufficienti e questi piccoli roditori furbi e intelligenti sono comunque riusciti a eluderli, la soluzione potrebbe essere catturarli.
Esistono in commercio molte trappole e veleni che hanno un effetto sicuro, ma che uccidono l’animaletto. L’obiettivo dovrebbe essere però quello di catturarlo e rimetterlo in libertà piuttosto che fargli del male: il topo non arriva nelle nostre case per spregio, ma solo perché è mosso dal suo istinto alla ricerca del cibo!
A questo scopo possiamo utilizzare delle apposite gabbiette nelle quali inserire un’esca. Diversamente da quel che si pensa, ci sono alimenti di cui il topo, che è onnivoro, è ben più ghiotto che del formaggio, come il burro di arachidi.
Una volta sistemato all’interno della gabbia, il topo vi entrerà per prenderlo e questa, con un meccanismo a scatto, si chiuderà: grazie al sistema di ingresso “a imbuto” sarà impossibile uscire per il topo.
È possibile, sfruttando lo stesso principio, costruire una trappola efficace e indolore anche in casa. Basterà avere:
- un bidone o un secchio con le pareti lisce e alto almeno 60 cm
- una lattina o una rampa leggera
- un’esca
Posizionate il bidone vicino a un tavolo e con la lattina o la rampa leggera create una via d’accesso, avendo cura di collocare almeno i due terzi della lattina o della rampa sul bidone. Mettendo l’esca alla fine della lattina o del bidone si otterrà l’effetto desiderato: per raggiungerla e mangiarla il topo cadrà dentro.
Una volta “caduto in trappola” possiamo trasportare il topo ad almeno 8-10 chilometri dalla nostra abitazione, avendo cura di liberarlo in un habitat più consono, come l’aperta campagna.
E i gatti?
Gran parte del successo dei gatti come animali domestici è storicamente dovuto alla loro leggendaria capacità di cacciare i topi. Oggi non è così scontato che, soprattutto i gatti “da divano”, siano ottimi cacciatori, ma la loro funzione anti-topo è ancora valida.
Basterà infatti la presenza della loro lettiera per tenere lontani i topi: sentendo l’odore delle feci del loro acerrimo nemico, ci penseranno due volte prima di entrare in casa!
Lascia il tuo commento