Il gatto senza pelo: lo Sphynx

Scopriamo insieme lo Sphynx, il famoso “gatto nudo” o “gatto della sfinge”, come prendercene cura, e - tra le altre cose - se il suo pelo è davvero (spoiler: no) anallergico.

sphynx seduto sul divano

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    “Oh oh, mi è semblato di vedele un gatto… nudo!” 

    Ebbene sì, lo Sphynx è un gatto dall’aspetto particolarissimo: le orecchie grandi, l’addome pronunciato e la coda appuntita che ricorda la forma di una frusta, sono solo alcune delle caratteristiche che rendono questo micio unico nel suo genere. Infatti, ad attirare l’attenzione è un piccolo grande particolare: l’assenza di pelo!

    Gli Sphynx infatti non presentano peluria e hanno il corpo ricoperto di rughe. La sensazione quando li si accarezza è più o meno quella che si ha al contatto con una pesca o con la pelle di un daino, morbida e calda. Ma cosa sappiamo della storia e delle origini di questo gatto “glabro”?

    Le origini dello Sphynx

    La storia dello Sphynx ha origini antiche e legate ad un intervento di selezione da parte dell’uomo. Si pensa che alcuni esemplari di gatti senza pelo fossero già noti all’epoca degli Aztechi. Sono state inoltre ritrovate incisioni antecedenti a Cristoforo Colombo che li raffigurano.

    La nascita di gatti glabri, cioè senza pelo, è stata da sempre un evento curioso e raro, che ha di conseguenza suscitato un certo clamore e interesse, come nel caso degli esemplari descritti nella Storia naturale dei mammiferi del Paraguay nel 1830 o segnalati ai primi del Novecento su alcuni articoli giornalistici messicani come “in via d’estinzione”, o ancora nel 1936 nella Carolina del Nord, nel 1938 e 1950 in Francia o nel 1966 quando nell’Ontario, in Canada, non fece scalpore la notizia di una mamma senza pelo che diede vita a cuccioli con il pelo.

    Infatti, la responsabilità della presenza o meno del pelo degli Sphynx è data da un gene remissivo che può trasmettersi di generazione in generazione senza effetti visibili e ripresentarsi casualmente. La probabilità poi che nascano volontariamente dei gattini con il corpo glabro è legata alla presenza contemporanei dei due geni recessivi, in questo caso appartenenti ai genitori.

    Ed è proprio questo che poi, a partire dal 1978, ha tentato di fare l’olandese Hugo Hermandez quando, ricevendo una coppia di gatti nudi provenienti dall’America, iniziò il lavoro di selezione di quella che attualmente conosciamo come la razza “Sphynx”. Fu così che nel 1985 in Texas ebbe inizio un programma di selezione della futura razza attraverso l’allevamento e l’incrocio tra Sphynx e Devon Rex, dai quali nacquero i primi esemplari che riuscirono a conquistare, in California, i titoli di Supreme Grand Champion Tica ad Anaheim.

    Ma è solo nel 2001, dopo che il pool genetico e le caratteristiche fisiche si erano ormai stabilizzate e fissate, che la razza è stata ufficialmente riconosciuta dalla FIFe (Fédération Internationale Féline, una federazione dei registri felini di stampo internazionale).

    Conosciuto dapprima come “moonstone cat”, “canadian hairless” o ancora “chats sans poil”, lo Sphynx, ovvero il gatto “sfinge” – chiamato così per il suo aspetto che ricorda appunto quello della Sfinge – è il frutto di una mutazione genetica naturale, a cui gli allevatori sono riusciti ad arrivare senza ricorrere ad una manipolazione ma fissandone il gene recessivo.

    L’aspetto

    Lo Sphynx è un gatto di taglia media, dal corpo muscoloso, cilindrico e pesante – può arrivare a pesare 4 kg circa, dalla testa cuneiforme e triangolare, col cranio arrotondato.

    La fronte è piatta e le orecchie sono grandi e larghe alla base, con le punte arrotondate. Il naso è dritto e gli zigomi sono evidenti, mentre gli occhi, dalla particolare forma a “limone”, sono grandi e obliqui, con gli angoli superiori che si allungano in corrispondenza del bordo esterno delle orecchie. Il muso invece, più rotondo e dai baffi spessi, termina in un mento più definito.

    Il collo, di media lunghezza, è anch’esso muscoloso e arcuato, specialmente nei maschi che sono solitamente più grandi rispetto alle femmine. Al ventre rotondo e al petto largo seguono delle zampe di media lunghezza, dotate di un’ossatura media e muscolosa e dalle zampe ovaleggianti, con le dita prominenti, coi cuscinetti più grandi rispetto a quelli di altre razze. La coda invece è più larga alla base e tende ad affusolarsi all’estremità, che a volte presentato dei ciuffi di pelo, come nella classica “coda del leone”.

    Per quel che riguarda il mantello invece, pur essendo senza pelo, potrebbe presentare una peluria corta e leggera, mentre la pelle, specialmente quella che contorna muso, orecchie e spalle, è rugosa. Le rughe diventano a tutti gli effetti pieghe che seguono i movimenti corporei del gatto.

    La pelle dello Sphynx può essere di tre diversi tipi:

    • peach: si tratta delle pelle effetto pesca, in quanto al tatto ricorda la morbidezza del noto frutto;
    • wax: la pelle che al tatto ricorda la cera temperata, si tratta di un mantello soggetto ad una secrezione sebacea più grassa che pertanto richiede un lavaggio ed una detersione più frequente ed efficace;
    • rubber: la pelle effetto gomma, che ricorda un materiale “antiscivolo”.

    Lo “standard” permette inoltre la presenza di peli corti e sottili su zigomi, naso, piedi, dietro le orecchie, sui genitali o all’estremità della coda. Per quel che riguarda invece il colore dello Sphynx esistono diverse varietà di tinta con o senza macchie bianche della cute. Il colore degli occhi varia infine a seconda di quello della pelle.

    Come prendersi cura di uno Sphynx

    Bisogna prestare attenzione al sebo prodotto dalla pelle dello Sphynx, sebo che, non venendo assorbito dal pelo (in quanto assente), può far insorgere problemi come cattivi odori o eccessiva untuosità nella cute del gatto. Un bagno ogni quindici giorni con un apposito shampoo neutro aiuterà a gestire e prevenire le eventuali conseguenze di questa eccessiva produzione sebacea, operazione che lo Sphynx apprezzerà in quanto questa razza adora fare il bagno!

    Un altro aspetto a cui guardare è la delicatezza e sensibilità dello Sphynx rispetto al caldo e al freddo, sensibilità acuite dall’assenza del mantello. Ciò spiega l’appetito pronunciato della razza, che ha bisogno di quantità maggiori di cibo per produrre e accumulare le calorie necessarie al riscaldamento interno del corpo. Inoltre, non possedendo la sua pelle melanina, sarà necessario utilizzare una crema a protezione totale che lo difenda e ne protegga la cute in caso di esposizione al sole – cosa che, tra le altre, ama tantissimo!

    Per il resto lo Sphynx è una razza dalla salute potenzialmente “di ferro”.

    Il carattere

    Lo Sphynx è un gatto estremamente coccolone, alla ricerca continua del contatto umano: si tratta di una razza estremamente intelligente, affettuosa, pacifica e amorevole, adatta alla convivenza con gli altri animali e a contesti familiari in cui siano presenti anche bambini. Considerati a volte “appiccicosi” proprio per questo attaccamento viscerale che instaurano con i membri della famiglia, sono gatti che, se non considerati o lasciati troppo tempo soli, possono soffrire di solitudine. Si consiglia per questo di valutare di adottarli in coppia.

    Erroneamente si pensa che lo Sphynx, poiché senza pelo, sia un gatto “anallergico”, ma l’allergia non è dovuta dalla presenza o meno del pelo ma è legata alla proteina Fel D1 presente invece nel sebo e nella saliva del gatto. Pertanto sarà bene informarsi in anticipo laddove si decida di adottare una qualsiasi razza di gatto, in quanto l’assenza di pelo non è per forza sinonimo di anallergia

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