Ipersessualità, ninfomania o satiriasi? La parola alla psicoterapeuta

La Dott.ssa Nicoletta Giaquinta risponde alle nostre domande sui disturbi legati alla sfera sessuale

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    È piuttosto comune sentir parlare di ninfomania, ma meno frequentemente di ipersessualità e satiriasi (o satirismo). Tuttavia, seppur queste condizioni possano condividere dei punti in comune, sono situazioni ben distinte. Per chiarire i nostri dubbi a riguardo abbiamo chiesto alla Dottoressa Nicoletta Giaquinta, psicologa e psicoterapeuta conosciuta e apprezzata in tutto il territorio toscano e operante soprattutto nelle zone di Firenze e Pistoia, di rispondere ad alcune nostre domande sull’argomento. Facciamo chiarezza e scopriamo le giuste distinzioni tra questi disturbi (o presunti tali) riguardanti la sfera sessuale e sociale.

    Cos’è l’ipersessualità?

    Per ipersessualità si intende uno schema di preoccupazioni ricorrenti, intense ed eccessive riguardanti le fantasie sessuali. Tali modelli portano a sollecitazioni e comportamenti che le persone fanno fatica a controllare.

    Inoltre, l’ipersessualità come condizione clinica include:

    • sintomi osservabili, come l’alta frequenza di attività sessuale;
    • sintomi soggettivi, come per esempio percepire le proprie fantasie sessuali, impulsi e comportamenti come incontrollabili;
    • conseguenze negative sulla vita associate a comportamenti sessuali fuori controllo;
    • disagio psicologico significativo riguardante la stessa ipersessualità.

    I risvolti legati all’ipersessualità possono essere dannosi per la persona e includere infezioni a trasmissione sessuale (IST), compreso l’HIV, oltre a portare a gravidanze non pianificate. Inoltre, altre conseguenze dannose legate all’ipersessualità possono riguardare:

    • le relazioni;
    • i conflitti;
    • l’isolamento sociale;
    • la diminuzione dell’autostima;
    • la perdita di occupazione;
    • l’indebitamento finanziario (ad esempio, se si paga per avere rapporti);
    • le violazioni legali (ad esempio reati sessuali).

    Parlare di ninfomania o satirismo è sbagliato? Ci sono differenze con l’ipersessualità?

    La ninfomania rappresenta un bisogno incontrollabile da parte della donna di avere rapporti sessuali indipendentemente dal fatto che essi siano soddisfacenti o meno, mentre l’ipersessualità rappresenta un’attività sessuale superiore alla media del gruppo sociale di appartenenza, dovuta a esigenze fisiologiche o patologiche. Mentre la satiriasi è la versione maschile della ninfomania.

    La mancanza di consenso tra ricercatori ed esperti del settore diagnostico ha provocato la non elencazione della satiriasi come malattia nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Gli esperti, infatti, sono divisi nel considerare l’ipersessualità come un’effettiva dipendenza, al pari di quella per la droga o l’alcol.

    Per alcuni, l’atto sessuale verrebbe utilizzato per gestire lo stress, l’ansia o i disturbi della personalità e dell’umore, rendendolo un disturbo appartenente alla sfera dei disturbi ossessivo-compulsivi, riferendosi a esso come una compulsione sessuale. Inoltre potrebbe rappresentare una conseguenza di malattie mentali o dell’uso di droghe (satiriasi tossica) o un prodotto di contesti e influenze culturali e di altro tipo.

    Nel tentativo di unificare i contributi teorici ed empirici sui comportamenti sessuali eccessivi, il noto psichiatra Martin P. Kafka ha proposto di definire il disturbo ipersessuale come un disturbo del desiderio sessuale non parafilico con una componente di impulsività. Tuttavia, la diagnosi è stata lasciata fuori dal DSM-5. Ciò sembra essere dovuto alle persistenti critiche secondo cui la revisione proposta patologizzerebbe un comportamento sessuale normale. L’ipersessualità invece figura nel ICD-11 (Classificazione Internazionale delle Malattie) come “comportamento sessuale compulsivo” tra i disturbi del controllo degli impulsi.

    A livello biologico e psicologico cosa succede a una persona ipersessualizzata?

    Il disturbo da ipersessualità può essere causato da molteplici fattori anche se non sono state definite con certezze tutte le cause. Fra i principali fattori che possono provocare l’ipersessualità troviamo:

    • patologie organiche;
    • predisposizione genetica alle dipendenze;
    • alterazioni a livello cerebrale;
    • disturbo bipolare;
    • abusi subite durante l’infanzia;
    • problemi a livello familiare;
    • autostima bassa;
    • educazione rigida.

    Il sesso (così come il gioco d’azzardo, il cibo, internet, il lavoro, lo sport, lo shopping ecc) rappresenta un ambito della vita in cui una particolare situazione patologica può insediarsi e attivare i circuiti neuronali responsabili della gratificazione, con particolare riferimento al sistema limbico, secondo una modalità sostanzialmente simile a quanto accade nei processi di gratificazione attivati dal consumo di sostanze.

    Ciò è stato chiaramente evidenziato da alcuni studi effettuati con l’ausilio della PET (tomografia a emissione di positroni) e della SPECT (tomografia a emissione di fotone singolo) negli ultimi anni. Alterazioni in questi sistemi sono state osservate in conseguenza di traumi, in associazione con il disturbo da stress post traumatico (PTSD) o in caso di abusi sessuali nell’infanzia (Coleman, 2005).

    Tali alterazioni possono essere alla base dell’incapacità di esercitare il normale controllo sull’assunzione e sulla ricerca compulsiva di sostanze o di comportamenti promiscui, con l’evidente compromissione delle facoltà di prendere decisioni, di giudicare le conseguenze delle proprie azioni e di controllare il proprio comportamento.

    Oltre a ciò, le differenze individuali su base genetica possono segnare il diverso substrato biologico su cui operano le varie influenze ambientali. In un recente studio è stato evidenziato che a livello neurobiologico le persone con Disturbo da Ipersessualità mostrerebbero una disregolazione maggiore dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene rispetto alla popolazione non clinica.

    Come vivono i soggetti con ipersessualità la loro quotidianità e il rapporto con il prossimo?

    Chi è dipendente dal sesso spesso può mostrare sintomi e conseguenze come disfunzioni sessuali:

    A livello sociale le maggiori conseguenze si possono osservare nei rapporti interpersonali, che molto spesso possono essere compromessi fino ad arrivare alla loro interruzione, e sul lavoro arrivando a perdere anche quello a causa delle ripercussioni della patologia nei comportamenti.

    Conclusione

    Provando a chiosare quanto ci è stato spiegato dalla dottoressa Giaquininta, possiamo dire che, qualora si percepiscano cambiamenti in persone a noi vicine o nel caso si senta un qualche malessere crescere dentro di noi, è sempre raccomandabile rivolgersi a un professionista, anche solamente per chiedere un parere e una consulenza su come affrontare la situazione. Il malessere psicologico è molto spesso subdolo e da molti volutamente ignorato, ma questo atteggiamento tende solamente a peggiorare la situazione. 

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