Ormone antimulleriano: valori e legami con la fertilità femminile

Scopriamo la correlazione tra l’ormone antimulleriano e la fertilità femminile: ecco tutto quello che devi sapere per vivere al meglio la sessualità

Ormone antimulleriano e fertilità

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    L’ormone antimulleriano (AMH) svolge un ruolo cruciale nella sfera riproduttiva della donna e la sua presenza è fondamentale per comprendere la riserva ovarica presente nel corpo femminile e la sua potenziale fertilità.

    In questo articolo vedremo cos’è l’ormone antimulleriano e qual è la connessione con la fertilità femminile, approfondendo quali sono i valori ottimali di questo ormone per il benessere sessuale.

    Cos’è l’ormone antimulleriano e perché è correlato alla fertilità della donna?

    L’ormone antimulleriano (AMH) o sostanza di inibizione mulleriana (MIS) è una glicoproteina prodotta dai tessuti riproduttivi: rispettivamente dai testicoli negli uomini e dalle ovaie nelle donne.

    Le ovaie sono ghiandole che producono gli ovociti, ossia le cellule riproduttive femminili altamente soggette agli effetti degli ormoni sessuali. Alla nascita le due ovaie contengono una riserva ovarica specifica, ossia un numero ovociti che potrebbero andare incontro alla maturazione follicolare e che, quindi, potrebbero portare allo stato di gravidanza

    La riserva di ovociti non è rinnovabile e si riduce gradualmente per poi esaurirsi con la premenopausa e la menopausa della donna. Misurare il livello di AMH può essere utile per conoscere la riserva ovarica e, di conseguenza, la fertilità.

    Ormone antimulleriano: quali sono i valori ottimali a seconda dell’età?

    È bene precisare che i valori ottimali di AMH dipendono da molti fattori e possono variare:

    • da persona a persona (variabilità inter-individuale);
    • ma anche nel corso della vita di una donna (variabilità intraindividuale). Infatti i cambiamenti dei livelli dell’ormone antimulleriano sono principalmente legati all’età: poco dopo la nascita la donna presenta alti livelli di AMH, che crescono fino a raggiungere un picco intorno ai 25 anni di età. Superata questa fase, i livelli di AMH tendono a scendere gradualmente, fino a diventare molto basso o anche non rilevabile durante la menopausa.

    Anche se non esistono dei valori universalmente ideali, poiché i livelli di AMH variano in base alla situazione personale, esiste comunque un elenco che indica quali sono i valori di AMH che una donna dovrebbe registrare per essere in salute dal punto di vista sessuale:

    • 0-12 anni: <=4,62 ng/mL
    • 12-17 anni: <=8,8 ng/mL
    • 17-24 anni: 1.62-9.95 ng/mL
    • 24-29 anni: 1.20-9.05 ng/mL
    • 29-35 anni: 0.80-8.18 ng/mL
    • 35-40 anni: 0.11-6.72 ng/mL
    • 40-45 anni: 0.1-5.78 ng/mL
    • >45 anni: <=1.79 ng/mL. Quest’ultima fascia d’età coincide con il periodo della menopausa, caratterizzato da un livello basso o inesistente di ormone antimulleriano.

    Cosa succede se ho il livelli di AMH alti o bassi?

    Come già accennato, misurare i livelli di AMH è essenziale per conoscere la riserva ovarica della donna e scoprire la capacità attuale delle ovaie di produrre follicoli ovarici, ossia sacche pieni di liquido che ogni mese rilasciano l’ovulo pronto per la fecondazione. 

    Dai livelli di ormone antimulleriano è, quindi, possibile ottenere informazioni sulla fertilità della donna o su potenziali patologie che potrebbe interessante l’organo gnitale del sesso femminile. Nel dettaglio ecco cosa succede se hai i livelli alti o bassi di AMH:

    Avere livelli alti di AMH

    I livelli alti di AMH possono indicare un’aumentata o eccessiva risposta alla stimolazione ovarica. Inoltre, la concentrazione elevata di questo ormone nel sangue potrebbe indicare anche la sindrome dell’ovaio policistico. In presenza di questa condizione, infatti, i valori dell’ormone saranno molto più elevati rispetto alla media (2.41-17.1 ng/mL) a causa della presenza di un grande numero di piccoli follicoli. 

    Avere livelli bassi di AMH

    In età fertile i livelli bassi di AMH possono suggerire un basso numero di ovociti presenti oppure la loro scarsa qualità (in questo caso si parla di bassa riserva ovarica). Questa condizione può suggerire una diminuzione della fertilità oppure una responsività scarsa ai trattamenti di fecondazione medicalmente assistita

    Inoltre i livelli bassi di AMH potrebbero indicare che le ovaie non funzionano normalmente, segnalando quindi una disfunzione ovarica precoce, oppure la bassa concentrazione di AMH potrebbe essere dovuta all’inizio della menopausa.

    Ormone antimulleriano esame: quando va fatto

    L’esame da svolgere per conoscere i livelli di ormone antimulleriano ha come obiettivo quello di conoscere la riserva ovarica e la potenziale fertilità. Nella pratica, questo esame misura la concentrazione dell’ormone antimulleriano nel sangue mediante le analisi del sangue.

    Riguardo la sua preparazione, va detto che l’esame dell’ormone antimulleriano non richiede una preparazione specifica, tuttavia è consigliabile essere a digiuno da circa 8 ore.

    Quando va effettuato l’esame dell’ormone antimulleriano? Il medico può prescrivere l’esame principalmente nell’età fertile della donna per la valutazione della funzionalità ovarica, soprattutto nel caso di limitata fertilità oppure per la previsione dell’inizio della menopausa. Inoltre, l’esame può essere consigliato dal medico anche quando questo sospetta la presenza di specifiche patologie che interessano le ovaie, come per esempio la sindrome dell’ovaio policistico.

    Esistono delle accortezze per favorire la fertilità?

    Secondo quanto afferma l’Istituto Superiore della Sanità, ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare a proteggere la fertilità. Tra i più importanti, troviamo:

    • mantenere un buon peso corporeo che garantisca cicli mestruali regolari e fertilità. L’obesità e l’eccessiva magrezza, infatti, sono fattori che possono compromettere la fertilità della donna. Da un lato, coloro che soffrono di obesità hanno un accumulo di l’androstenedione nelle riserve di grasso, un ormone che altera la regolazione delle mestruazioni causando infertilità. Mentre le donne sottopeso possono soffrire di amenorrea, ossia l’assenza di mestruazioni che spesso è accompagnata da assenza di ovulazione, e in questo caso di infertilità;
    • non fumare. Il fumo è dannoso per le ovaie femminili poiché contiene sostanze tossiche che possono ostacolare il trasporto degli ovociti e l’incontro con gli spermatozoi. Le donne che fumano, infatti, sono meno fertili rispetto alle loro coetanee non fumatrici e impiegano più tempo a restare incinte (in media più di un anno). Inoltre, il fumo ha conseguenze negative anche sul feto e sulla gravidanza poiché aumenta la probabilità di incorrere in un aborto spontaneo, nonché di far nascere un bambino con un peso più basso della norma;
    • presta attenzione alle infezioni dell’apparato genitale femminile, che sono una delle cause più diffuse di infertilità. Queste malattie vengono trasmesse tramite rapporti sessuali e, se trascurate, possono creare danni permanenti;
    • non bere alcol poiché, anche quantità non elevate, questo può danneggiare la salute riproduttiva. È bene fare attenzione nella fase adolescenziale perché il consumo di alcol potrebbe comportare uno squilibrio ormonale e un ritardo nella maturazione sessuale e riproduttiva. Inoltre, è altamente sconsigliato l’alcol durante la gravidanza perché questa sostanza potrebbe avere conseguenze serie per il bambino.

    Oltre a questi accorgimenti, se desideri intraprendere una gravidanza e diventare mamma, è bene sapere che anche l’età è un fattore importante. 

    La fertilità delle donne tende a diminuire dopo i 30 anni e già dopo i 40 subisce un calo molto significativo. Inoltre, con l’età aumenta il rischio di anomalie cromosomiche nel bambino, come ad esempio la Sindrome di Down e di malattie che colpiscono l’apparato riproduttivo femminile, come l’endometriosi. Per questo motivo, è bene rispettare i propri tempi, conoscendo anche il periodo migliore in cui la fertilità della donna è in salute.

    In conclusione

    L’ormone antimulleriano svolge un ruolo cruciale nel sistema riproduttivo femminile. Conoscere i livelli di questo ormone grazie a un test specifico permette di ottenere informazioni preziose sulla fertilità della donna, nonché sulla sua salute riproduttiva.

    Oltre a svolgere gli esami del sangue per sapere i valori dell’AMH, se desideri diventare mamma, puoi seguire alcune accortezze che oltre a favorire la fertilità, aiuteranno il tuo organismo a raggiungere il proprio benessere, come per esempio: mantenere il peso forma, non fumare, non bere alcolici e prestare attenzione alle infezioni.

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