Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, circa il 15% delle coppie in Europa ha problemi di sterilità e infertilità.
Il problema non risparmia l’Italia dove si stima che l’infertilità colpisca circa il 25% della popolazione nella stessa misura tra uomini e donne.
Sterilità e infertilità rappresentano dunque problemi sempre più diffusi tra le coppie.
La difficoltà a concepire e il desiderio di un bambino che non arriva per molti può avere serie ripercussioni sulla salute psico-fisica. Sterilità e infertilità non sono la stessa cosa. Spesso i due termini vengono usati erroneamente come sinonimi e confusi, anche se rappresentano due condizioni diverse. Facciamo chiarezza!
Sterilità maschile e femminile
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si parla di sterilità, quando una coppia non riesce a concepire dopo 12-24 mesi di rapporti completi, regolari e non protetti.
È quindi solo quando il concepimento non arriva in questo arco di tempo che si comincia a parlare di sterilità.
La difficoltà ad avere un bambino nel periodo preso in considerazione può annunciare una impossibilità a concepire spontaneamente, ma anche una fecondabilità ridotta (ipofecondità) ma non necessariamente inesistente.
La sterilità infatti, può essere anche tardiva. È possibile che una coppia che ha già avuto dei figli non riesca ad averne altri.
Questo fenomeno si chiama sterilità secondaria e si differenzia dalla sterilità primaria che riguarda quelle coppie che non riescono a concepire nemmeno il primo figlio. Tra le varie sfaccettature della sterilità esiste anche quella idiopatica che non presenta delle cause fisiche, ma solo psicologiche.
Infertilità maschile e femminile
Per infertilità si intende l’impossibilità all’annidamento e allo sviluppo dell’embrione. Quando una donna è infertile infatti, è incapace di proseguire una gravidanza fino alla nascita del bambino. Si comincia a parlare di infertilità dopo almeno 2 aborti consecutivi.
Anche l’infertilità di una donna può essere secondaria o primaria. Nel primo caso avviene quando sopraggiungono aborti dopo una gravidanza portata a termine normalmente, nel secondo caso invece la difficoltà è proprio quella di fare portare a termine i nove mesi di gestazione.
Se il punto di arrivo sia per donne che per uomini è lo stesso, ovvero la difficoltà a portare a termine il concepimento e quindi una gravidanza, l’infertilità vista dalla parte maschile corrisponde a una insufficiente produzione di spermatozoi o anomalie nella qualità degli spermatozoi generati. Si parla di infertilità primaria quando l’uomo non ha mai indotto una gravidanza e di infertilità secondaria quando l’uomo ha già indotto una gravidanza, ma non riesce a indurne altre.
Le cause dei problemi di concepimento femminili
Le cause di una gravidanza che non arriva, o di una gestazione che non è possibile portare a termine, possono essere molteplici. Ecco da cosa può derivare l’infertilità femminile:
1. Problemi alle tube di Falloppio: come chiusura riduzione e aderenze pelviche.
2. Endometriosi: una patologia che agisce in silenzio, asintomatica, ma che può ridurre le possibilità di avere un bambino.
3. Problemi alle ovaie: l’elenco delle patologie che possono ridurre la possibilità di concepimento è lungo. Tra queste si annoverano mancanza di ovulazione e ciclo irregolare, ovaio policistico e riserva ovarica ridotta o inesistente.
4. Il muco della cervice uterina: può essere un nemico per gli spermatozoi rendendo loro difficile il passaggio verso le ovaie.
5. Malformazioni: anomalie dell’utero, fibromi o aderenze.
Le cause dei problemi di concepimento maschili
L’infertilità maschile può avere diverse cause. Ecco quali possono essere i motivi per cui non un uomo ha difficoltà a indurre una gravidanza:
1. Genetica: sì, spesso non gioca a nostro favore purtroppo. Le malformazioni ai testicoli possono avere cause ereditarie.
2. Criptorchidismo: questa patologia coinvolge i testicoli e la loro discesa entro il primo anno di vita. Di solito viene presa in tempo con una piccola operazione chirurgica, ma quando il problema viene sottovalutato nei primi anni può portare a una funzionalità ridotta in età adulta.
3. Infezioni uro-seminali: le infiammazioni e le infezioni sono nemiche degli spermatozoi!
4. Febbre: sembra qualcosa a cui fare poca attenzione, ma in realtà uno stato febbrile può abbassare la capacità riproduttiva fino a 180 giorni.
5. Vestiti troppo stretti: i gioielli di famiglia devono essere messi al sicuro, ma meglio evitare indumenti troppo aderenti all’area genitale.
6. Epididimite: l’infiammazione acuta o cronica dell’epididimo l’organo posto dietro al testicolo può ridurre la produzione del liquido seminale.
7. Varicocele, Papilloma virus, Sifilide, Gonorrea e Clamidia: possono portare all’infertilità.
8. Farmaci: quelli antitumorali, quelli per l’ipertensione e per il colesterolo alto possono essere un rischio.
9. Traumi e torsioni testicolari: non sono da sottovalutare! Possono seriamente incidere sulla funzionalità dell’apparato genitale.
Difficoltà nell’avere un bambino: quali fattori da non sottovalutare?
Ci sono diversi fattori, come abbiamo evidenziato, che possono essere pericolosi e causa di mancate gravidanze. Sia per donne che per uomini la difficoltà ad avere un bambino può risiedere in diverse motivazioni che se si presentano sono da non sottovalutare.
Ci sono comunque dei comportamenti a rischio comuni a maschi e femmine che diminuiscono la fertilità. Scopriamo quali sono:
- L’età tardiva della ricerca del primo figlio: in Italia facciamo figli sempre più in su con l’età. Sia per fattori sociali che economici, il primo bambino tarda ad arrivare e c’è una differenza sostanziale tra l’età del primo concepimento delle nostre nonne e mamme rispetto alla nostra generazione. Il periodo di massima fertilità per la donna è intorno ai 25 anni, per poi andare incontro ad una forte riduzione dai 35 anni in poi.
- Problemi di peso: come magrezza eccessiva, sovrappeso e obesità impattano sulla ricerca di un figlio.
- Il fumo: è una delle cause primarie dell’infertilità. Il tabagismo interferisce con la maturazione di ovociti e spermatozoi.
Difficoltà ad avere bambini: quali rimedi?
Sia dal punto di vista femminile che maschile l’infertilità può essere trattata sia con terapie mediche che chirurgiche. A seconda di quale sia la causa dell’infertilità, ci sono diverse vie da percorrere per giungere alla risoluzione che si tratti di farmaci da assumere o di interventi.
Quando, nonostante l’intervento medico, il bambino non arriva, la coppia può decidere su consiglio di un professionista di cominciare un percorso di fecondazione assistita. La fecondazione assistita, o PMA (Procreazione Medicalmente Assistita), è tutto l’insieme delle procedure mediche che una coppia può adottare se non riesce a concepire un bambino in modo naturale.
Oggi esistono diverse opzioni tra cui scegliere (inseminazione artificiale, fecondazione in vitro, Fivet, ICSI), diverse tecniche specifiche di cui poter usufruire a seconda del tipo di problema che si è riscontrato nel concepimento e il tasso di successo delle diverse metodologie cambia a seconda di diversi fattori; tra questi incide in particolar modo l’età del partner femminile.
Per approfondire leggi: Fecondazione assistita cos’è e come funziona.
Un bambino che tarda ad arrivare per una coppia che lo desidera è fonte di forte malessere.
Esiste un social network che si chiama Conneggs che permette di mettersi in contatto con altre coppie che stanno attraversando lo stesso problema e condividere la propria esperienza. Il social nasce proprio con lo scopo di non far sentire sole le coppie che soffrono.
Vuoi saperne di più? Leggi Conneggs: il social network sulla fertilità.
Lascia il tuo commento