Vulva: non è esattamente quello che pensi

Vulva e vagina sono sinonimi? La risposta è no, non sono la stessa cosa... e allora, che cos'è la vulva?

conchiglia che sembra una vulva

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    Nel linguaggio moderno spesso si parla di vulva e di vagina come di sinonimi: il termine “vagina” viene usato come parola per definire la parte genitale femminile esterna.

    SPOILER: non è così. La vulva e la vagina non significano affatto la stessa cosa, al contrario, sono due parti diverse dell’apparato genitale femminile.

    Quindi, cos’è e dov’è la vulva? E la vagina?

    Conoscere il corpo femminile: la vulva

    La vulva è l’insieme di organi genitali esterni della donna, quindi del monte di Venere, le grandi e piccole labbra, vestibolo vulvare, orifizio uretrale e vaginale, le ghiandole di Bartolino (accanto all’orifizio vaginale che, se stimolate, secernono il liquido necessario alla lubrificazione) e la clitoride, ovvero, tutto ciò che vediamo davanti allo specchio. Quindi, la zona che solitamente conosciamo come vagina è, in realtà, la vulva!

    Si estende dalla parte alta del pube (il monte di Venere) fino all’ano. La vulva è anatomicamente uguale in ogni donna, ma ognuna è diversa: per questo l’artista Hilde Atalanta ha creato la pagina Instagram The Vulva Gallery per testimoniare, grazie alle sue illustrazioni, la varietà delle vulve per forma, dimensioni, colore, considerando che anche le grandi e piccole labbra, insieme alla parte esterna della clitoride, cambiano da persona a persona e dai momenti della giornata e della vita stessa: lo stato di eccitazione gonfia e altera la forma della vulva, ma anche la menopausa fa subire alle grandi e piccole labbra delle modifiche (si assottigliano) e porta a un rimpicciolimento anche della clitoride, per non parlare del parto. Il parto è l’evento che più cambia una vulva, a causa degli ormoni in gravidanza, e, successivamente, del parto naturale.

    Il compito della vulva è quello di proteggere i genitali interni e far provare piacere sessuale alla donna.

    Cos’è la vagina

    La zona corretta identificata con il termine vagina, invece, è la parte interna: è una parte dei genitali femminili interni che non si vedono a occhio nudo. La vagina si estende dall’orifizio vaginale interno fino all’utero: è il “canale” lungo circa dai 7 ai 10cm che collega la parte esterna a quella interna (formata da utero, ovaie e le tube di Falloppio, cioè la parte principale dell’organo riproduttivo femminile).

    L’anatomia della vulva

    Abbiamo detto che la vulva è la parte esterna dei genitali femminili.

    Nel dettaglio, ecco quello che è visibile:

    • Il monte di Venere
      Il monte di Venere è quella parte triangolare sopra le grandi labbra e la clitoride: grazie al tessuto adiposo sottocutaneo, protegge l’osso pubico femminile.
    • Le grandi labbra
      Sono le due pieghe laterali più grandi della vulva, che proteggono ciò che c’è all’interno (soprattutto le piccole labbra) e i due orifizi.
    • Le piccole labbra
      Dette anche ninfe, sono labbra più piccole dall’aspetto più rosato e mucoso. In alto “combaciano” con il frenulo della clitoride (la parte esterna della clitoride) fino ad assottigliarsi e a scomparire posteriormente.
    • Il vestibolo vulvare
      Quest’area si estende dalla clitoride fino ai due orifizi (uretrale e vaginale).
    • La clitoride
      Per lo più interna, ciò che si vede e che fa parte della vulva, è la parte esterna, cioè il prepuzio e il glande clitorideo.

    Intorno alla vulva ci sono i muscoli del pavimento pelvico, che si suddividono in muscoli superficiali, uno strato medio e i muscoli profondi. Il loro obiettivo è quello di sostenere gli organi addominali e, tra le altre cose, regolare la chiusura dei vari sfinteri (vaginale, uretrale e anale) e intervenire, in modo più o meno volontario, durante i rapporti sessuali.

    Perché è importante chiamare le cose con il proprio nome

    Chiamare in modo corretto i genitali, sapere come siamo fatti e riconoscere le diversità del nostro corpo, semplicemente ci permettono di essere informati e praticare sesso in modo più consapevole, a evitare di creare immagini erronee del corpo femminile, fino a riconoscere disturbi “nuovi”, come il vaginismo, la dispareunia o la vulvodinia.

    A gennaio 2020 Essity (azienda per l’igiene e la salute svedese), ha condotto uno studio su oltre 1200 donne e uomini italiani tra i 18 e i 65 anni sulla conoscenza del corpo femminile, compresa la vulva. Tra i dati più significativi, e sconvolgenti, c’è che il 25% non sa dove si trova la vulva e solo il 31% sa che vulva e vagina sono due parti diverse.

    Fonti

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