Dimagrimento improvviso: da cosa deriva?

Cosa pensare quando non abbiamo programmato di perdere peso?

dimagrimento improvviso

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    Molto spesso la perdita di peso è un evento acclamato a gran voce: in attesa delle vacanze estive, oppure quando non riusciamo più ad entrare in quegli amati pantaloni. Ma la preoccupazione aumenta se questo calo è avvenuto fuori programma, dopo che l’iniziale entusiasmo si è spento. Vien voglia di fare una chiamata al dottore, per verificare che sia tutto a posto. Ebbene sì, perché quando le ricerche “come perdere peso” sono terminate, iniziano quelle per scoprire le cause. Cerchiamo di ripercorrerne qualcuna!

    Cosa si intende?

    Dimagrimento improvviso, dimagrimento inatteso, non voluto, etc.: sono tutti sinonimi utilizzati per cercare qualche risposta: in pratica, è un riconoscibile dimagrimento anche se non stiamo cercando di perdere peso. Questo fa mettere da parte diete, attività fisica o altri cambiamenti nello stile di vita. Tre aspetti vanno considerati: quanto peso si è perso, come è stato determinato e in quanto tempo. Come riferimento, le domande dovrebbero sorgere quando si ha una perdita superiore del 5% del peso corporeo, in un arco temporale dai 6 ai 12 mesi. Un altro metodo che è stato creato, anche se non può essere usato come diagnosi, è quello “di Marton”: in alternativa all’attestata perdita di peso, si può ricorrere a tre criteri (di cui almeno 2 soddisfatti), ovvero cambio nella taglia di vestiti, parere amico (si spera) che attesti la perdita di peso, valutazione del paziente stesso del dimagrimento. 

    Da cosa è provocato?

    Ovviamente, questo cambio improvviso può derivare da molti fattori, di cui il dimagrimento è solo sintomo. Il timore che dietro si celino cause più serie, è sempre presente. Per questo, è sempre consigliabile avere un parere medico, che può optare per una valutazione più approfondita. L’omeostasi del peso corporeo è un sistema complesso, governato da centri di regolazione che possono essere gastrointestinali, del tessuto adiposo, ipotalamo, ma anche da fattori psichici e sociali. Fatte queste considerazioni, possiamo osservare qualche caso incidente.

    Cachessia

    Questa è più una precisazione: non è sinonimo di dimagrimento involontario, è una condizione clinica vera e propria. È caratterizzata da una perdita di massa muscolare, causata da disordini metabolici di tipo infiammatorio, attribuibile ad una malattia concomitante. Ci sono, quindi, questi e altri parametri da rispettare per la definizione, e la perdita di peso ne fa parte (ma non è esclusiva). La sarcopenia, è un termine che viene usato per la perdita di massa e tono muscolare in età avanzata; anche se il calo di peso non è criterio per stabilire se ne soffriamo o meno, il paziente può avere cause sottostanti che provocano sia sarcopenia che cachessia.

    Malattie cardiovascolari

    Ora possiamo passare a vere e proprie malattie, che includono anche, appunto, stato di cachessia. Come, ad esempio, quella derivante da insufficienza cardiaca avanzata, meccanismo che induce squilibri a livello infiammatorio e ormonale. Però, differisce dalla perdita di muscoli e adipe conseguente ad una terapia con diuretici, utilizzata proprio in questi casi di “sofferenza” cardiaca. Quindi, in teoria, questo è uno stato già accertato, altrimenti sì, una diagnosi può essere in arrivo.

    BPCO

    Anche le malattie a carico del sistema respiratorio, come appunto la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), possono portare a cachessia. Ci si può arrivare tramite la combinazione di un aumentato dispendio energetico per la respirazione, così come cambiamenti a livello neurormonale. Anche altri stati a carico dei polmoni possono portarvi, ad esempio il cancro o infezioni come nella tubercolosi. Non serve dire che il fumo è un grave fattore di rischio. 

    Disturbi gastrointestinali

    Qui si includono:

    • insufficienza pancreatica;
    • celiachia;
    • diarrea frequente;
    • ulcera peptica;
    • morbo di Crohn;
    • sindrome del colon irritabile (IBS).

    Sono tutte condizioni che portano ad un cattivo assorbimento di nutrienti; attenzione anche ai disturbi dentali negli anziani, con conseguente difficoltà a masticare e diminuito apporto calorico.

    Insufficienza renale

    L’insufficienza renale può portare ad aumento di peso per cattiva escrezione. L’insufficienza renale avanzata però, può causare malnutrizione calorico-proteica, e quindi cachessia. Come nel caso di quella cardiaca, bisogna distinguere se deriva da terapie in corso, come diuretici o dialisi. 

    Malattie endocrine

    La perdita di peso è comune nell’ipertiroidismo. Gli ormoni prodotti da quest’organo controllano molte funzioni nel corpo, tra cui il metabolismo. Se si ha aumentata attività della tiroide si può perdere peso anche se si è “una buona forchetta”. Altre malattie a carico di questo sistema possono essere:

    • diabete di tipo 1 (niente insulina, niente assunzione di glucosio);
    • difetti nell’ipofisi (ipopituitarismo);
    • insufficienza surrenalica, come nel caso della malattia, autoimmune, di Addison.

    Malattie neurologiche

    Perdita di peso associata a diminuita grado di autonomia, come nella demenza, oppure riduzione delle funzionalità masticatorie o gastrointestinali, come per Parkinson, sclerosi multipla, e altri disturbi neuromuscolari.

    Cancro

    Ne avevamo già parlato, il deperimento interessa un terzo degli sfortunati pazienti e praticamente tutti i malati terminali. In particolare nei tumori solidi, specialmente al pancreas, polmoni o all’apparato gastrointestinale, a cui è associato anche un aumento della mortalità.

    Disordini psichici

    Depressione, ansia, disturbi dell’alimentazione (anoressia/bulimia), tutti possono condurre a variazione dell’appetito e a un calo di peso. Anche in questo caso, bisogna distinguere quello dovuto a eventuali farmaci o terapie per la cura di questi disturbi. 

    Farmaci

    Abbiamo accennato le situazioni in cui possono avere influenza, nello specifico possiamo trovare: 

    • antiepilettici come topiramato e zonisamide;
    • SSRI, inibitori selettivi per il reuptake della serotonina, per il miglioramento dell’umore;
    • stimolanti, usati nel deficit dell’attenzione;
    • bupropione.

    Anche tutti i farmaci che possono influenzare l’apparato gastrointestinale, possono portare a perdita di peso per induzione di diarrea, come nel caso degli antibiotici, diuretici, lassativi.

    Altre cause

    Tra di esse, troviamo:

    • virus HIV;
    • artrite reumatoide;
    • sostanze di abuso (alcol, cocaina, metanfetamina, etc.);
    • parassiti (come la tenia);
    • fattori sociali come la povertà e malnutrizione associata.

    Che fare?

    Ora che vi abbiamo trasmesso un po’ di paranoie in più (non troppe, si spera, visto che rientrano tra le cause), ovviamente la cosa migliore, come accennato prima, è affidarsi a uno specialista. Abbiamo ben visto la varietà di situazioni che possono differire anche di un nonnulla, quindi con la sua guida potremmo eseguire importanti accertamenti, come nel caso del cancro. Il trattamento della perdita di peso inaspettata è solitamente mirato a identificare e curare la malattia sottostante. Quindi, nel caso si registrino queste inattese variazioni (5% nei 6-12 mesi), come anche il comparire di altri sintomi, è bene fare un salto dal dottore.

    Fonti

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